NATUZZI SI TAGLIA LO STIPENDIO MA E’ ANCORA CRISI
Pasquale Natuzzi, presidente ed amministratore del Gruppo, ha dichiarato: «L’accoglienza avuta da Editions, la nuova linea commerciale del Gruppo presentata alle fiere di Colonia e Milano, è stata positiva. Ma è bene chiarire che il listino prezzi dei nuovi modelli è stato calcolato considerando acquisiti gli obiettivi di efficienza e di riduzione dei costi previsti dal nostro Piano».
«Tutti i principali indicatori economici ci dicono che la crisi non è ancora alle nostre spalle» – continua Pasquale Natuzzi – «ma riteniamo di poterla superare facendo leva sui nostri punti di forza, quali la leadership di mercato, la notorietà della marca Natuzzi presente in Italia e all’estero con 636 punti vendita, il know-how creativo e produttivo, il presidio dei mercati e la credibilità presso i clienti. Il rilancio è possibile a condizione che gli obiettivi della riduzione dei costi venga raggiunto, unitamente all’innovazione di prodotto, dei processi industriali, gestionali e commerciali».
L’azienda, inoltre, ha comunicato la necessità di richiedere, con decorrenza 1° luglio 2010, per tutti gli impiegati e i quadri dell’Area Servizi, una riduzione dell’orario di lavoro fino a 20 ore settimanali. Il provvedimento sarà di carattere temporaneo e durerà fino a 12 mesi. In questo periodo si effettuerà un’analisi dei processi per individuare le attività da riconvertire, con l’obiettivo di formare i collaboratori e prepararli a ricoprire nuovi ruoli in linea con le sfide globali del Gruppo.
Per Pasquale Natuzzi «è un sacrifico necessario e temporaneo, finalizzato esclusivamente al rilancio del business. La riduzione dell’orario di lavoro applicata a tutta l’Area Servizi segue un criterio solidale e con questo spirito il gruppo dirigente della società ha deciso di ridursi la retribuzione fissa e variabile, a partire dal sottoscritto, con un 30% di taglio della retribuzione dell’amministratore delegato, del 20% per il top management, a cui si aggiunge la parte variabile della retribuzione maturata nel 2009 e l’annullamento dei sistemi incentivanti 2010 previsti per dirigenti, quadri e impiegati Italia ed estero (esclusi dipendenti negozi e operai). Questi interventi sono di natura volontaria e rispondono alla duplice logica di distribuire in maniera il più possibile equa i sacrifici all’interno della popolazione aziendale e di sostenere i programmi orientati al recupero della competitività. La decisione del top management di ridursi lo stipendio è un gesto di responsabilità e di sensibilità che conferma l’impegno e la determinazione di tutti nel rendere più efficiente il sistema azienda».