Cronaca

“Mare calmo”, sgominata banda di nigeriani

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Passa anche da Cassano la tratta delle schiave moderne, soprattutto provenienti dalla Nigeria, vendute sul mercato del sesso a pagamento del ricco Nord Italia.

Un particolare poco noto dell’operazione della Polizia di Stato “Mare Calmo” messa a segno nei giorni scorsi è, infatti, l’arresto di un giovane cittadino nigeriano, risultato tra i capi dell’organizzazione smantellata dalla Squadra Mobile della Questura di Bari, che viveva e operava a Cassano, “ospite” in alcune aziende agricole locali e legato, secondo le indagini della Polizia, ad ambienti, di connazionali e non, che hanno le loro basi nel centro storico di Cassano, in case affittate a prestanome ma a volte utilizzate per i più diversi traffici. Un personaggio già noto alle cronache visto che – come ha spiegato la Polizia ad operazione avvenuta – ha su di sé accuse di traffico di stupefacenti, rapina e furto.

L’operazione – condotta dalla questura barese  in collaborazione con le Squadre Mobili delle Questure di Vicenza, Torino, Novara, Piacenza, Padova e Teramo – ha portato ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP del Tribunale di Bari, nei confronti di 16 cittadini nigeriani, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, tratta degli esseri umani, riduzione in schiavitù, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ai fini dello sfruttamento sessuale, induzione e sfruttamento della prostituzione, procurato aborto e violenza sessuale.

L’indagine – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari –  è stata avviata nel 2008 con attività tecniche di intercettazione telefonica e con il contributo investigativo di altre Squadre Mobili, ed ha consentito di accertare che l’organizzazione criminale, di tipo transnazionale, specializzata nel reclutare, in Nigeria, giovani donne da avviare alla prostituzione, aveva reti operative anche in Libia e in Italia. Significativa la cellula attiva a Bari dove, al quartiere Libertà, in un appartamento appositamente locato, ha operato la cittadina nigeriana detta “Loveth” cl.’80, la quale ha svolto il molo di “mamam” dì un gruppo di connazionali, costrette alla prostituzione.

Nel corso delle investigazioni sono state documentate condotte “riconducibili alla riduzione in schiavitù e all’aborto clandestino” si legge nell’ordinanza del Gip. Inoltre, sono state monitorate, in tempo reale, alcune partenze dalle coste libiche di imbarcazioni cariche di clandestini diretti in Italia, nonché, sono stati accertati, purtroppo, due naufragi.

Significativamente, le indagini condotte a Cassano da tre agenti della Mobile sono state effettuate in collaborazione con la Polizia Municipale di Cassano agli ordini del maggiore Luigi De Benedictis grazie al quale sono stati individuati gli spostamenti del giovane nigeriano e la sua rete di complicità e amicizie, ora al vaglio dei magistrati.

 

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