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Sangue, è polemica fra la Fratres e La Ginestra

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“Il Centro Fisso di raccolta sangue è accreditato e autorizzato dalla Regione Puglia solo e unicamente per le attività svolte dalla Associazione “La Ginestra onlus – Clelia Nuzzaco”, tant’è che sia l’accreditamento che l’utilizzo dei locali di proprietà del Comune di Cassano delle Murge sono strettamente legati a precise indicazioni dettate dalla legge e dalle norme contrattuali per cui sono state stipulate dalla scrivente onerose polizze assicurative a tutela dei propri soci, dei volontari  e del personale esterno (proveniente dai diversi Ospedali della Asl Bari) che effettua le raccolte, nonché a tutela della struttura di proprietà comunale”. A scriverlo in una nota è la Presidente dell’Associazione cassanese di donatori di sangue, Annamaria Centrulli in merito alla vicenda della mancata organizzazione, lo scorso 31 gennaio, della raccolta sangue da parte della Fratres cassanese.

Il Presidente della Fratres, Enzo Marsico, nei giorni scorsi ha reso pubblica una lettera nella quale, pur senza citarla, tira in ballo “La Ginestra”: l’auto-emoteca che sarebbe dovuto arrivare a Cassano domenica scorsa per permettere la donazione del sangue ai volontari Fratres, infatti, non era disponibile e dunque i medici dell’ospedale “Di Venere” di Carbonara che avrebbe dovuto effettuare i prelievi contattarono “La Ginestra” per chiedere l’apertura straordinaria del Centro Fisso in via F.lli Rosselli. Ma il Consiglio Direttivo dell’associazione non diede la disponibilità all’apertura perché, come appunta spiega la nota della Presidente Centrulli, “l’iter di autorizzazione e accreditamento per il Centro Fisso di raccolta sangue ha comportato una serie di impegni giuridico-morali, presso la Regione Puglia, che obbligano “La Ginestra” al massimo rispetto delle norme in materia le quali non contemplano ampliamenti, avvicendamenti cessioni a soggetti diversi o aggiunte rispetto alle richieste presentate e che, lo ripetiamo, riguardano esclusivamente l’Associazione “La Ginestra onlus – Clelia Nuzzaco” di Cassano delle Murge”.

Il Comunicato, inoltre, specifica che “a sostegno della decisione del Consiglio Direttivo della scrivente,  è stato ampiamente illustrato nei colloqui intercorsi tra la scrivente ed i responsabili sanitari delle strutture mediche interessante alla Giornata di raccolta – unici interlocutori della associazione scrivente nella questione – i quali hanno accettato e rispettato appieno tale decisione suffragata dalle leggi in materia; accettata l’evidenza che non era possibile svolgere la raccolta di sangue nella struttura autorizzata e accreditata ad associazione diversa da quella organizzatrice, il responsabile del Centro Trasfusionale del Di Venere, risulta alla scrivente, ha proposto una valida alternativa, al fine di non far “saltare” la raccolta programmata, ossia aprire il Centro trasfusionale e mettere a disposizione il personale per accogliere i donatori provenienti da Cassano. Tale proposta è stata rigettata dall’associazione organizzatrice. Tutto questo a dimostrazione che,in caso di contrattempi ci sono sempre delle alternative che possono essere esperite per non mancare agli impegni presi”.

Nella “querelle” fra la Fratres e La Ginestra, inoltre si fa riferimento anche all’amministrazione comunale nella persona del Sindaco Vito Lionetti che secondo qualcuno avrebbe dovuto “obbligare all’apertura” il Centro che, invece, pur essendo alloggiato in locali di proprietà comunale, è comunque regolamentato da un Contratto di comodato d’uso gratuito per cui il Comune non può disporne quando e come vuole, come appunto Lionetti ebbe modo di spiegare in quella occasione ai medici del “Di Venere”.

 

 

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