Sarà la crisi economica, sarà che questo è l’ultimo anno dell’Amministrazione Gentile e qualcuno al Palazzo è un po’ triste, certo è che ancora una volta il Natale Cassanese è davvero poco illuminato, addobbato, luminescente. Manca una settimana a Natale e non c’è l’ombra di un Albero, un presepe, un addobbo particolare, luci che non siano quelle attorno alla Torre dell’Orologio e sul balcone del Comune. Nulla in piazza Rossani né in piazza Garibaldi e tantomeno lungo le vie principali del paese, illuminate alla meno peggio da qualche coraggioso commerciante, magari in collaborazione con altri. L’assessore al Turismo e alla Cultura, Silvio Missoni ha dichiarato sul sito del Comune di Cassano lo scorso 13 dicembre che “Stiamo valutando tale possibilità; in ogni caso si tratterà di addobbi molto sobri in quanto il momento economico non ci permette alcuno sfarzo in tal senso.” Dopo cinque giorni e quasi a ridosso del Natale evidentemente questa valutazione ha dato esito negativo: Cassano non avrà alcun addobbo, luminaria, ecc. Scelta giusta e rispettabile? Ci permettiamo solo una considerazione. Per le ultime due iniziative organizzate direttamente dal Comune, l’Amministrazione ha speso 18.590 euro: “San Martino e le donne del Vino” dello scorso 15 novembre è costata 9.840 euro mentre solo quindici giorni dopo, il 30 novembre scorso, il Comune ha speso altri 8.750 euro per la settima edizione di “Pane & Olio in frantoio”. Senza voler entrare nel merito di queste spese – cosa che faremo con un altro articolo a breve – occorre chiedersi: ma non era possibile razionalizzare le spese e valutare economie tali da risparmiare qualcosa per addobbare degnamente Cassano, così come fanno tutti gli altri comuni d’Italia? Se il “momento economico” non permette sforzi (o sfarzi? boh…) come dice l’Assessore, perché solo un mese fa sono stati spesi tutti quei soldi pubblici?
