Mimma Busto, ex assessore ai Lavori Pubblici, ora consigliere di minoranza in quota al Partito Democratico, è la Presidente della Commissione Consiliare straordinaria per monitorare l’ impatto che la riforma scolastica del ministro Gelmini (la legge 169 del 30/10/2008) avrà sulle istituzioni scolastiche cassanesi. A deciderlo all’unanimità sono stati i membri della Commissione riunitasi ieri pomeriggio: Maria Quatraro, Rosa Contursi e Vito Lionetti per la maggioranza e, oltre alla stessa Busto, Ignazio Zullo per la minoranza. E’ stato proprio il consigliere Zullo a fare un passo indietro, come promesso nella seduta del Consiglio Comunale del 3 dicembre scorso che istituì la Commissione, per permettere alla rappresentante del PD, Mimma Busto di essere eletta alla Presidenza.
Carica che pare volesse essere appannaggio di Maria Quatraro la quale, evidentemente non ricordando il suo ruolo di Presidente del Consiglio Comunale dunque al di sopra delle parti e delle stesse commissioni, aspirava a ricoprire un’altra poltrona da Presidente. Ma le minoranze le hanno ricordato che non solo quell’incarico non poteva spettarle ma, anzi, che lei stessa non poteva essere membro della Commissione: come recita, infatti, lo Statuto del Comune di Cassano, la Presidente del Consiglio Comunale avendo un ruolo di garante e di supervisione sulle commissioni stesse, non può farne parte. Supervisionerebbe se stessa, in definitiva. Il consigliere del PdL, Zullo, ha fatto dunque rilevare agli altri membri questa anomalia e la stessa Quatraro ha ammesso l’incongruenza. Tant’è che occorrerà adesso nominare un nuovo membro, da parte della maggioranza consiliare, per sostituire Maria Quatraro. La commissione comunale straordinaria, dunque, tornerà a riunirsi sotto la Presidenza di Mimma Busto una volta che “Continuare”, magari con più attenzione e con lo Statuto alla mano, eleggerà il nuovo membro, per poi, si spera, coinvolgere nei suoi lavori anche le istituzioni scolastiche cassanesi. Meraviglia il dilettantismo allo sbaraglio della Quatraro e della maggioranza di “Continuare” che, pur avendo in gran parte scritto, approvato e deliberato lo Statuto, non lo rispetta facendo finta di scordarsene. A questo punto dobbiamo dirlo? Ma sì, diciamolo: è la solita storia della legalità di “Continuare”: il rispetto delle norme vale solo per gli altri; loro possono fare quel che vogliono!
