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SE IL COMUNE PERSEGUITA UN CITTADINO, VA CONDANNATO. E’ SUCCESSO A CASSANO…

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Un danno morale che ha comportato ansia, frustrazione, stress e turbamento psichico nei confronti di un cittadino barese ma residente a Cassano, il dott. Antonio Angelini. Per questo motivo il sindaco di Cassano, Giuseppe Gentile è stato condannato dal Giudice di pace di Acquaviva al pagamento del danno morale nonché al rimborso di tutte le spese processuali.

 

 

Tutto cominciò sei anni fa…

La storia parte nel novembre 2002 quando il dott. Angelini riceveva dalla S.ES.I.T. Puglia, concessionaria delle cartelle esattoriali, un accertamento per un mancato pagamento della tassa sui rifiuti al Comune di Cassano, relativamente agli anni 1998-2001 per una autorimessa di poco meno di 50 mq. Secondo la S.ES.I.T., cioè, Angelini per quattro anni non aveva pagato la tassa e dunque gli chiedeva di saldare il tutto, un asomma comprensiva ovviamente di mora.

Angelini, invece, le bollette le ha pagate per cui nel novembre 2003 fa ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Bari. E lo vince. La Commissione, infatti, annulla l’accertamento e stabilisce che Angelini al Comune di Cassano non deve nulla: ha già pagato.

 

Caso chiuso? Macchè!

L’11 giugno 2004 la S.ES.I.T. Puglia invia nuovamente ad Angelini una cartella di pagamento: stavolta, in più, c’è anche la intimazione che se non dovesse pagare, ci sarà l’esecuzione forzata e il fermo amministrativo dell’automobile.

Angelini, insomma, si trova al punto di partenza: dover dimostrare di aver già pagato quella tassa. A questo punto si rivolge, ma inutilmente, al Comune: gli dicono di non poter far nulla e che tutto l’incartamento è alla S.ES.I.T. Puglia. Qualche altro – vista anche l’esiguità della somma richiesta – avrebbe piegato la testa davanti ad un sopruso, per giunta “certificato” dalla Commissione Tributaria…

Ma evidentemente il dott. Angelini è uno di quelli che la testa, dinanzi al diritto e in forza della legge, non la piega e va avanti, trascindando il Comune di Cassano e il sindaco Gentile Dinanzi al Giudice di Pace, chiedendogli i danni morali e patrimoniali.

 

 

Comincia il processo.

L’udienza si tiene il 5 novembre 2004 e che fa il Comune di Cassano: ammette l’errore, magari dopo aver verificato che Angelini quella tassa l’ha pagata? Chiede scusa al cittadino e lo solleva da ogni problema? Per niente: chiede al Giudice di Pace di rigettare la domanda e condannare Angelini a ripagare tutto, affermando che non c’è alcun danno morale da risarcire visto che la colpa – se ve ne fosse – è della S.ES.I.T. Puglia e non del Comune.

Acquisiti i documenti, il Giudice di Pace rinvia il tutto alla seconda udienza, il 1° luglio 2005. E qui il Giudice di Pace cala la sua “mannaia”: ad Angelini dice che non è possibile ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali da parte dell’ente pubblico, cosa che avrebbe dovuto fare in sede di Commissione Tributaria. Ma gli da ampia e documentata ragione per quel che riguarda i danni morali.

 

 

Comune condannato per comportamento omissivo.

Secondo il giudice il Comune di Cassano avrebbe avuto un “comportamento omissivo” successivamente alla sentenza della Commissione Tributaria. In altre parole il Comune, avendo avuto la sentenza fra le mani, avrebbe dovuto annullare la cartella esattoriale, dire alla S.ES.I.T. Puglia di non infastidire più Angelini e magari chiedergli scusa per l’inopportuna richiesta. Invece il Comune insistette e non fece nulla di tutto ciò, accampando la scusa che era la S.ES.I.T. Puglia a non dover mandare più cartelle di pagamento al malcapitato cittadino. Ma a questo proposito il giudice osserva che “la cartella di pagamento è notificata ai contribuenti dalla società concessionaria su ruolo formatosi ed emesso dal Comune e quindi il relativo sgravio dell’imposta avrebbe dovuto essere richiesto per tempo alla società dall’Ente impositore”.

Ecco perché il Comune di Cassano ha colpa e perché il suo comportamento è illegittimo tale da aver procurato al dott. Angelini Un danno morale che ha comportato ansia, frustrazione, stress e turbamento psichico. Insomma, gli amministratori cassanese l’hanno fatto ammalare. E adesso dovranno pagare – anzi: a pagare saranno i cittadini cassanesi per la condotta del Sindaco – 400,00  euro ad Angelini come rimborso di tale danno e 690,00 euro per le spese di giudizio.

 

 

Leggi e scarica la sentenza integrale.

 

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