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I DUBBI DEL PD SUL “GARDEN VILLAGE”: NON C’E’ TRACCIA NEI PON SICUREZZA

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Dubbi e ombre sul “Garden Village” non accennano a
diradarsi.

 

Il complesso da 80mila metri quadri sorto sulla via per
Mercadante, considerato abusivo dalla magistratura in via definitiva, acquisito
al patrimonio del Comune di Cassano e “graziato” dall’abbattimento dalla
maggioranza politica del consiglio comunale che si riconosce nella lista “Continuare”,
solleva ancora  perplessità e interrogativi.

 

Anche nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera la circostanza
si è ripetuta.

 

Mimma Busto, consigliera comunale del Partito Democratico ha sollevato la
questione del “Garden Village” parlando dell’elenco annuale delle Opere
Pubbliche da realizzarsi nel 2009.

 

Il “Garden Village”, infatti, è stato inserito dalla
maggioranza fra le opere che beneficeranno per quest’anno di alcuni
finanziamenti, in particolare per il riuso e il riutilizzo (CassanoWeb ne parlò in un articolo sin dal
22 gennaio scorso): un finanziamento da 1 milione di euro che secondo il
vicesindaco e Assessore al Bilancio, Teodoro
Santorsola
arriveranno a Cassano grazie ai fondi PON Sicurezza: “non verranno prelevati dalle casse
comunali, ma saranno finanziati dal PON SICUREZZA a cui il nostro comune ha
aderito
” disse Santorsola nel corso della presentazione del Bilancio 2009
ai cittadini cassanesi.

 

E’ vera l’affermazione di Santorsola?

 

Secondo il PD, non è vera.

 

Attenzione: a dirlo è la Busto che per tre anni è stata
Assessore ai Lavori Pubblici per “Continuare”, a detta di tutti i consiglieri
di maggioranza e minoranza, uno degli assessori più attenti e produttivi.
Dunque sa di che cosa sta parlando.

 

Ebbene, dice l’ex assessore Busto: sul “Garden Village” “non ci sono risorse certe né è stato
candidato ad alcun finanziamento”
ovvero del PON Sicurezza non c’è traccia
e lo stesso dicasi, ovviamente, del milione di euro.

 

Nessuno ha smentito l’obiezione dell’ex Assessore.

 

Secondo la Busto, inoltre, quell’opera non avrebbe dovuto
neppure essere inserita nell’elenco presentato al Consiglio, visto che oltre
questa ci sarebbe un’altra anomalia.

 

Avete inserito
spiegava la Busto in Consiglio rivolgendosi alla maggioranza di “Continuare” – i quattro interventi stralcio sul Garden
Village da 250mila euro l’uno come se fossero quattro diversi lotti ma senza
alcun progetto bensì uno studio di fattibilità e questo non è permesso dalla
legge, in particolare il Decreto Legislativo 163”.

 

C’è, dunque, un’idea più o meno chiara su che cosa si
potrebbe fare su quell’area ma non c’è, secondo l’ex assessore, un progetto
chiaro.

 

A questa obiezione hanno risposto in Consiglio prima l’ing. Merra, dell’Ufficio Tecnico
Comunale, poi Francesco Giannelli,
ex Assessore alla Pianificazione Strategia e Attività Produttive: secondo
entrambi il recupero del “Garden Village” non ha un aspetto unitario, ovvero si
può procedere a stralci, a lotti; “non si
tratta, cioè, di una strada
– spiegava Giannelli – dove si realizza il primo lotto ben sapendo, però, qual è il progetto
complessivo e dunque dove si vuole arrivare”.

 

Le risposte, ovviamente, non hanno soddisfatto la
rappresentante del Partito Democratico: com’è possibile parlare di lotti e di
stralcio senza un progetto complessivo? Che si fa: sulle 17 villette di cui si
compone il “Garden Village” se ne recuperano tre per farci una cosa e poi altre
tre per farcene un’altra, in un qualcosa di in definitivo e indefinibile?

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