FESTE, FESTINI & SOLDINI (PUBBLICI)
Il Comune di Cassano ha un Regolamento per tutto:
dall’utilizzo della Sala consiliare a quello sui Tributi; da come e dove si può
fare domanda per ottenere l’integrazione dell’affitto di casa a quello per il
pagamento della Tassa sui rifiuti.
Solo un ambito è rimasto, da dieci anni, fuori dalla
regolamentazione comunale: quello dei
contributi economici (ma non solo) alle Associazioni.
Due anni fa circa, presentando le manifestazioni dell’Agosto
cassanese, l’assessore al Turismo Silvio Missoni, ad una domanda rivolta dalla
Pro Loco cassanese su quale fosse il
criterio di assegnazione dei contributi comunali alle associazioni che
presentavano progetti e iniziative, la risposta fu “Quello che piace alla maggioranza”.
Ovvero: se una iniziativa (o una associazione o chi la
rappresenta, potremmo aggiungere noi) piace a “Continuare”, può essere
finanziata altrimenti, niente. Attenzione: finanziata coi soldi pubblici, di
noi tutti cittadini non certamente coi soldi dell’Assessore o della Giunta!
Se questa cosa sia giusta o meno, lo decidano i lettori.
Certo è che questa grande arbitrarietà nel decidere chi,
come e quanto sia meritevole di un finanziamento comunale lascia spazio a tanti
dubbi, domande, interrogativi e forse qualcosa in più.
Noi ci limitiamo a indicare alcuni fatti.
Si prendano, ad esempio, le ultime edizioni delle iniziative che hanno voluto festeggiare il
vino e l’olio, entrambe del novembre 2008 e che l’Amministrazione, nel Bilancio
di Previsione per quest’anno, ha confermato per il 2009.
Parliamo di “San
Martino e le donne del vino” (15 novembre 2008) e “Pane & Olio in frantoio” (30 novembre 2008), costate alle
casse comunali 18.590 euro (quasi 40
milioni delle vecchie lire….): la prima, infatti, è costata 9.840 euro mentre
la sagra dell’olio 8.750 euro.
Ma chi ha avuto l’incarico da parte del Comune di spendere
in soli quindici giorni gli oltre 18mila euro?
A proposito di Associazioni….l’Associazione “I Tipici di Puglia”, compagine vicinissima a Teodoro
Santorsola alla quale ogni evento che riguarda il vino, l’olio e in passato
anche l’Estate, il Natale ecc. ecc. viene
affidato: senza alcuna gara, né bando pubblico, né qualcosa che dia modo anche
ad altri soggetti di partecipare e competere.
“I Tipici di Puglia”
opera da qualche anno a Cassano. Ne è presidente una signora romana da poco
trapiantata nel nostro paese, Maria Dolores Spinelli. Non è dato sapere se ha
altri soci e chi siano visto che il braccio e la mente de “I Tipici” hanno solo
e soltanto il volto della Spinelli.
La sede legale
dell’Associazione si trova a Santeramo in Colle e fra l’altro coincide con
l’abitazione della stessa presidente.
Diverse (ma non tutte)
associazioni cassanesi ricevono contributi economici dal Comune per le
iniziative realizzate in paese. Ma le somme elargite a “I Tipici” sono
stupefacenti! Eccone solo alcune: nel 2004 per “Cassano Primitivo Festival” l’Associazione riceve 1.000 euro e
per “Pane & Olio in frantoio” ottiene 1.300 euro; nel 2005 le cifre
aumentano: per il solo “Pane & Olio in frantoio” si arriva a 5.000
euro; nel 2006 “I Tipici” gestiscono anche il Natale Cassanese, ricevendo
dall’Amministrazione 7.800 euro; apoteosi nel 2007, una spesa che sembra essere
fuori controllo: in estate “I Tipici” organizzano “Cucina tipica sotto le stelle” e ricevono 1.100 euro; poi a novembre, per
la nuova manifestazione “San Martino,
le Donne e il Vino” ben 7.000 euro; e subito dopo, per l’annuale “Pane
& Olio in frantoio” l’associazione
riceve altri 7.000 euro.
Andando, poi, a spulciare le delibere di spesa e i “progetti”
presentati da “I Tipici” si scoprono cose davvero bizzarre. Ad esempio: solo
per le spese tipografiche di “Pane & olio” (i cui modelli sono predisposti
a livello nazionale) si sono consumati quasi 3mila euro e altrettanto per il
noleggio dei gazebo!
Quale sia stato il ritorno economico di questi “investimenti”, nessuno
lo sa né è mai stato provato né documentato.
E la festa del Vino? A parte il fatto che si è trattato di una festa
per pochi intimi e – per stessa ammissione degli organizzatori – quasi nessuno
di Cassano, tranne gli amministratori comunali (si contavano 70 persone in
tutto). Ma anche qui sono state fatte spese singolari (a dir poco) come, ad
esempio, più di 3.500 euro per noleggiare l’allestimento della sala della
conferenza al Palazzo Miani (6 poltrone, quattro tavoli e poco altro).
Conveniva comprarlo, quel materiale.
E poi: che celerità nel rispondere: “I tipici” inviano la richiesta di
organizzare la festa di san Martino il giorno 21 ottobre; appena sette
giorni e c’è già
Delibera
somme, ecc. ecc.
E ci sono poi associazioni che devono attendere 30 giorni e anche più
per degnarsi di ricevere una risposta dal palazzo. Ma questa è un’altra storia.