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CENTROSINISTRA CASSANESE: NO AI LICENZIAMENTI NATUZZI E AIUTI CONCRETI AI LAVORATORI

 




La scure degli  esuberi messi in atto dal gruppo Natuzzi spa sta per abbattersi su 1540 dipendenti. Il dramma umano non appartiene più solo alle singole famiglie, ma è diventato un’emergenza  sociale. Per questo Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista, consapevoli dell’importanza dell’Azienda e del suo indotto, rinnovano la volontà di sostenere la battaglia in sede politica consapevoli dell’importanza di dover rigenerare il comparto con riqualificazione e diversificazione produttiva.   La crisi che ci ha investiti è straordinaria e straordinari devono essere gli strumenti legislativi e gli interventi finanziari per ristabilire la serenità tra le famiglie lavoratrici  e continuare a credere nel comparto che ci ha resi primi nel mondo.   Dalla parte delle famiglie, anche noi chiediamo che la Natuzzi spa rinunci alla mobilità dei 1540 lavoratori e faccia richiesta di attivare la cassa integrazione in deroga. Contemporaneamente supportiamo la proposta che si firmi con il Governo e la Regione Puglia l’accordo di programma per permettere ai lavoratori in cassa integrazione, che desiderino iniziare una nuova attività, la possibilità di attingere alle risorse messe a disposizione dalla Regione  e che la formazione dei dipendenti Natuzzi sia sempre più riqualificante.   Con forza chiediamo anche ai Comuni ed agli Enti Locali di dare un segnale forte nonostante le leve limitate e consci che tali enti non possono risolvere completamente la crisi. Al riguardo si chiede l’immediata istituzione di un tavolo permanente anti-crisi coordinato dall’Ente locale insieme alle associazioni sindacali, alle associazioni imprenditoriali ed agli istituti di credito quale strumento idoneo al raggiungimento di alcuni obiettivi. Si chiede di avviare subito un confronto di merito sul Bilancio dell’Ente per le decisioni sulle priorità di spesa ed in particolare sulle politiche sociali.   Con il tavolo permanente anti-crisi si chiede, in concertazione con le parti coinvolte, di concedere per chi è fruitore di ammortizzatori sociali o ha perso il lavoro, riduzione o esenzione della retta a carico di nuclei familiari i cui figli frequentano asili nido e scuole dell’infanzia. Individuazione di un paniere definito di beni al consumo di prima necessità teso a calmierare i prezzi rivolto a famiglie in difficoltà (disoccupati – cassaintegrati – pensionati al minimo) attraverso una intesa con l’associazione consumatori, convenzione con farmacie per erogazione prodotti lattanti e prima infanzia, sospensione delle rate di mutuo della prima casa per un anno.  

Solo rilanciando lavoro e professionalità si potrà riacquisire fiducia nel futuro.

 

 

 I direttivi Pd, IdV, Sd e Rc

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