Cronaca

MASELLI: “MA QUALI RIFIUTI…ERA CONCIME”. E DICE ADDIO ALLA DI MEDIO

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Ventiquattr’ore di silenzio, riflessione e verifica. Poi Pasquale Maselli, anche a nome della sua famiglia, diventa un fiume in piena. Insolitamente.

L’imprenditore agricolo cassanese, da alcuni anni impegnato politicamente come consigliere comunale a Cassano e presso l’oramai disciolta Comunità Montana “Murgia barese del sud-est” nel gruppo del PdL, a fianco del consigliere regionale Ignazio Zullo risulta indagato dalla Procura della Repubblica di Bari in quanto destinatario di “rifiuti” da parte di una distilleria di Valenzano, chiusa l’altro giorno dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e posta sotto sequestro per smaltimento illecito di rifiuti. Nel corso dell’indagine il titolare dell’azienda, Michele Balice è stato posto agli arresti domiciliari.

Secondo l’accusa dei magistrati baresi, Balice e la sua distilleria avrebbero sversato, a partire dal 1960, grandi quantità di rifiuti su alcuni terreni agricoli in diverse località del Barese tra cui Cassano: lo scarto dei prodotti di lavorazione che invece secondo la distilleria sarebbero “concime”.

“E come tale l’abbiamo accettato – spiega Maselli a Cassanoweb dopo la bufera che si è abbattuta ieri sulla sua famiglia – anzi: mio padre, oltre dieci anni fa l’accettò. Si tratta, appunto, di concime, utilissimo come fertilizzante per i nostri terreni e dunque accettammo l’offerta da parte della ditta di Valenzano. Basta guardare l’enorme differenza che esiste fra i terreni concimati e quelli che invece quel concime (si chiama “borlanda” in termini tecnici, NdR) non l’hanno ricevuto. Da una parte piante rigogliose dall’altro meno. Se si trattasse di rifiuti, di liquami…”

Tutto in modo gratuito, tra l’altro, ovvero non c’è mai stato scambio di denaro tra la ditta valenzanese e quella cassanese proprio perché l’utilizzo di concime prodotto dalla distilleria era utile a vivificare i terreni di Maselli.

“Ecco perché quando ho letto sulla stampa locale dell’indagine a nostro carico – dice ancora Maselli – sono rimasto stupefatto, proprio perché era una cosa che risaliva a dieci anni fa e per la quale non ci vedevo nulla di strano”.

Da quel che si conosce delle carte dell’indagine, infatti, risulta che il magistrato inquirente scrive che vi potrebbero essere terreni “potenzialmente contaminati” ma che nei confronti delle proprietà che Maselli ha messo a disposizione (ad Acquaviva e Grumo) non sarebbe stato riscontrato nulla, né disastro ambientale né alcun tipo di inquinamento.


Altra cosa non vera, il coinvolgimento del fratello: Felice, che  assieme al fratello conduce l’azienda di famiglia, non risulterebbe affatto indagato né coinvolto nell’inchiesta.

“Questa è davvero assurda – continua l’ex consigliere comunale – che c’entra mio fratello e che significa quella sottolineatura relativa al ruolo di Felice nella BCC? Lui non c’entra nulla né è mai entrato nell’indagine…è pura invenzione.”

Stamattina a Cassano era sulla bocca di tutti che i “terreni della Murgia erano stati inquinati”. C’erano già i colpevoli. “Assolutamente falso – spiega Maselli – innanzitutto perché a Cassano non c’è stata mai nessuna consegna di borlanda…i terreni che avevamo messo a disposizione era ad Acquaviva ed a Grumo; e comunque i terreni su Cassano di nostro proprietà non si trovano sul territorio delle Murge ma sono in tutt’altra zona.”

Quanto alla sottolineatura che Maselli è consigliere comunale, ha le idee chiare: “Qualcuno – spiega – ha voluto colpirmi nell’imminenza della campagna elettorale che mi vede impegnato con la candidata sindaco Di Medio ed assieme a me tutta la mia famiglia. I motivi? Non li conosco. Certo è che riuscirò a dimostrare la mia innocenza e quella della mia famiglia e queste accuse cadranno nel vuoto. Resteranno le calunnie e le infamie che magari qualcuno vorrà utilizzare nella campagna elettorale, ma non gliene darò modo: ho deciso di ritirare la mia candidatura dalla lista della dottoressa Di Medio: non voglio che il suo progetto politico possa subire danneggiamenti a causa di questa storia”.

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