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GENTILE RISPONDE A PINUCCIO GIUSTINO SULLA TRIBUTARIA

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Il sindaco Giuseppe Gentile ha inviato al sito di informazione CassanoLive una nota di replica riguardante la lettera che l’ex Assessore Pinuccio Giustino gli ha rivolto qualche giorno fa e che anche noi abbiamo pubblicato.

Non volendo far mancare ai nostri numerosi lettori la replica di Gentile, la pubblichiamo pur non avendola ricevuta.

Ringraziamo, ovviamente, il sindaco uscente per l’ennesima prova di alto senso di democrazia e libertà.


Sig. Giustino,

secondo il vocabolario della lingua italiana, nello specifico le cito uno fra i più autorevoli, quello Treccani, il termine “consanguineo” ha l’accezione di “legato da vincolo di parentela”, “affine”, “congiunto”.
Quando segnalo che v’è contiguità di tal fatta fra candidati di vertice della lista che fa capo alla dott.ssa Di Medio ed i condannati per la vicenda della Tributaria Intercomunale s.p.a., non c’è possibilità di equivoco alcuno ed è evidente che l’allusione contenuta nella frase che Lei riprende non La riguarda affatto.

Ancor meno può ingenerarsi l’equivoco se considera, come pure fa, che il Suo unico consanguineo candidato è presente nella lista con Santorsola sindaco, insieme a chi in questi anni ha sostenuto il comune di Cassano nel procedimento penale che ha portato alle condanne di cui trattasi.


Il Suo consanguineo, inoltre, era già assessore, quando il comune di Cassano ha introdotto, con la notifica della citazione, in attuazione ai giudicati penali, il giudizio civile di risarcimento danni, tuttora pendente, come Lei sa bene, contro quei condannati; in ogni caso ha mantenuto un profilo istituzionale ineccepibile.


La questione, quindi, non è finita; esiste ancora il rischio che qualcuno interferisca per disfare, sia pure in parte, ciò che la giustizia, a questo punto, impone di portare sino in fondo; rischio tanto più concreto, ove si consideri che è il Sindaco a decidere circa la promozione o la rinuncia ai giudizi ed è ragionevole pensare che, in caso di elezione della Di Medio, quest’ultima avrà a trovarsi in evidente ed insanabile conflitto d’ interesse quale coniuge di persona direttamente coinvolta nella vicenda.

 

Mi fa piacere che si attesti la coerenza del mio agire, allorquando rievoca miei ammonimenti della campagna elettorale del 2004, benché non ho ricordi precisi di un volantino demagogico e retorico a mia firma. Ciò mi consente di ribadire che è vero oggi, come allora, che c’è il concreto ed immanente pericolo che chi è coinvolto in quella ed altre vicende si affacci all’amministrazione del paese, sia pure per interposta persona candidata ad ufficio pubblico di vertice.

Quanto alla bufera giudiziaria che L’ha vista coinvolta insieme ai parenti dei candidati, anche in posizione di vertice, nella lista Cassano per la libertà, Le rammento che il sottoscritto, in un consiglio comunale, credo del 1999, in qualità di sindaco, propose lo scioglimento consensuale della Tributaria Intercomunale s.p.a., onde evitare ulteriori danni al Comune e le intuibili conseguenze penali e civili che ne sarebbero derivate per i responsabili, in assenza di un ravvedimento. Ne ricevetti un rifiuto sprezzante e l’annuncio di azioni giudiziarie, con la supponenza e l’ arroganza di chi era sicuro di sé.
Si vede, oggi, a cosa ha condotto quell’atteggiamento, famelico e privo di ponderazione.


Ma chi è causa del suo male deve piangere se stesso, cosa che Lei, da quanto leggo, sta facendo nel privato della sua famiglia; e ne ho e ne avrò profondo rispetto, se me ne si porterà altrettanto, cosa che in tutti questi anni e, ancor oggi, non registro da parte dei Suoi amici o ex amici di cordata che continuano a diffamarmi e calunniarmi. Tuttavia mi consenta di esprimerle una perplessità: se è incurante delle beghe politiche elettorali, come mai è andato a “pescare” la frase che ha pesantemente travisato sino al punto da esporsi sul web con la nota del 21 maggio scorso?
Qualcuno sta profittando del Suo intuibile stato di sofferenza emotiva per indurla a scrivere contro di me? Per strumentalizzarla?


Si guardi più attentamente intorno e scoprirà la disumanità in altri, non certo in chi, come il sottoscritto, ha tentato di evitarle ciò che Le è capitato, offrendo una soluzione stragiudiziale della vicenda “Tributaria” e poi costretto, per la protervia dei tanti che oggi, guarda caso a distanza di 10 anni, si ritrovano a sostenere la lista Di Medio, ad imboccare l’unica via alternativa che la Giustizia consentiva ed imponeva».

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