Politica

LA TRAPPOLA DI SANTORSOLA FINISCE QUASI IN RISSA. ATTACCO DI GENTILE ALLA STAMPA

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Si è sfiorato lo scontro fisico, la rissa ieri sera al “Confronto” tra candidati sindaci in piazza Merloni che in realtà non c’è stato ed a parlare è rimasto solo il vicesindaco uscente Teodoro Santorsola.

Serata calda, dunque, che ha riportato le lancette dell’orologio a cinque anni fa, alla campagna elettorale del 2004: identiche scene, equivoci non chiariti e il pubblico che – a parte i tifosi – rimane sdegnato dinanzi a spettacoli del genere.


Comincia alle 20.45 l’incontro pubblico spacciato per “confronto”.

La piazza è imbandierata con simboli e manifesti della Lista “Nuova Idea Domani” che ha organizzato la serata. Si tratta di un “Incontro Pubblico” come recita la richiesta della lista inoltrata ai Vigili Urbani la cui durata è di un’ora e mezza, dalle 20.30 alle 22.00.
“E’ possibile – chiede il cronista di CassanoWeb ai Vigili ed ai Carabinieri presenti in piazza – che in campagna elettorale una lista possa fare un “incontro pubblico”?

E’ possibile, rispondono mostrando il verbale della riunione in cui tutti i segretari ed i responsabili delle forze politiche cassanesi hanno concordato l’andamento della campagna elettorale: luoghi, orari, date, contenuti. Ebbene: non c’è traccia di “incontri pubblici” e dunque quello che non è regolamentato pare si possa liberamente fare. Non solo la lista di Santorsola, ma anche le altre liste, dunque, potrebbero organizzare un “incontro pubblico” di una durata indefinita.

Il candidato sindaco di “Nuova Idea Domani”, però, comunicava alla città che ci sarebbe stato un confronto pubblico tra i tre candidati sindaco, ben sapendo che gli altri due candidati avevano già rifiutato: perché, allora, continuare a parlare di “confronto” invece che di “incontro pubblico” di “Nuova Idea Domani”?

A porre le compiacenti domande a Santorsola è Pierluigi Morizio, attore, cabarettista e comunicatore barese; i due si conoscono bene: per circa sei mesi, nel 2004, Morizio ha curato la redazione de “Il Pellicano”, il periodico comunale affidato all’epoca alle cure dell’agenzia di Paolo Racano “Tempesta Racano LTV”.  A fare le domande, dunque, non un giornalista locale, magari uno di quelli che “fa corretta informazione” come dice Santorsola, ovvero parla bene di lui e dell’amministrazione. Perché?

L’accordo mancato con Arganese e l’offesa a Berlusconi.

Il vicesindaco uscente chiarisce subito i termini della questione “confronto”: “la Di Medio ha detto subito no, “forse ha voluto fare come Berlusconi che non ha fatto i confronti, ma Berlusconi è unico e invece in Italia come un fesso fa una cosa, subito tutti come pecoroni gli vanno dietro”; Arganese ha tentennato, ha detto prima si, poi no, poi “vediamo, ma a certe condizioni. Quando ho visto che la cosa non si concretizzava ho deciso io. Se volete venire, venite se no – ho detto – sarà per un’altra volta”.

La versione di Arganese è diversa e lo prova con alcune lettere che lo stesso ha scambiato con Santorsola: il candidato sindaco del centrosinistra ha da subito accettato il dibattito, a patto che ad organizzarlo fosse un “soggetto terzo” e non una lista in campo, che a  porre le domande fossero i rappresentanti della stampa locale e che la data no fosse il 29 ma il 31 maggio o un altro giorno a causa di impegni precedentemente assunti.

Qual è stata la risposta di Santorsola? Incredibile ma vero: ha accettato queste condizioni, rispondendo alla lettera di Arganese che si sarebbe concordata una data per il confronto ma che “il dibattito aperto al pubblico del 29 comunque ci sarebbe stato”.

Insomma: ai cassanesi si dice che si tratta di un confronto tra candidati-sindaco; in privato si parla di dibattito.


Parte l’incontro con Santorsola che parla da solo.

Il conduttore pone domande traendole – come egli stesso afferma – dalle cronache locali di siti web e giornali: visto che non è di Cassano né ci vive, non sa che cosa chiedergli, se non prende spunto dalla stampa locale. E si parla dunque della lettera della Di Medio al Vescovo su due preti cassanesi che farebbero campagna elettorale per Santorsola  (“gli avversari sono nervosetti…scrivono addirittura al Vescovo che ha ben altro da fare…”); del perché li chiamano tiranni (“Facciamo rispettare la legge, non vogliamo sperperare soldi pubblici, vogliamo il rispetto delle regole, il rispetto del cittadino…se questo significa essere tiranni, ebbene: lo siamo”);  sul fatto che i lavori vanno sempre fuori Cassano (“mi sono messo la mano in testa quando l’altro giorno ho sentito un candidato al consiglio che diceva: “dobbiamo mettere all’ufficio agricoltura un dottore agronomo cassanese….” Ma questi lo sanno che nella pubblica amministrazione ci sono i concorsi, le gare? Si partecipa e chi vince, lavora…poveri noi”); del Polisportivo, presso il quale Santorsola annuncia un ulteriore investimento di 30mila euro oltre ai 292mila già stanziati dal Comune per migliorie e adeguamenti; infine si parla degli SWAP (“da quella operazione il Comune ha tratto finora un beneficio di 292mila euro: al contrario di tante altre realtà locali che si sono inguaiati noi abbiamo studiato e con oculatezza fatto questa operazione che oggi da i suoi frutti”).


Mentre il duo Santorsola-Morizio raccontava tutto questo, nelle retrovie alcuni giovani vicini alla Lista della Di Medio hanno cominciato a protestare: “avevano detto che il microfono sarebbe passato tra le gente – ci hanno spiegato – ma sono le 21.30 e di microfono neppure l’ombra”.  Arriva la pattuglia dei vigili che cerca di fare silenzio ma arriva anche il consigliere comunale Liuzzi che chiede conto di orari, condizioni e durata di quello che sembra oramai trasformato in un comizio di Santorsola. Gli animi si agitano e arrivano i Carabinieri che leggono le carte, le lettere, i permessi: tutto in regola.

E Gentile attacca la stampa e la libera informazione.

Il sindaco uscente Giuseppe Gentile, candidato alla Provincia con “L’Italia dei Valori”, partito che ha fatto della libertà di stampa e di critica uno dei suoi baluardi, si deve trovare davvero male in quel partito che conta fra i candidati alle europee, ad esempio, Carlo Vulpio, giornalista del “Corriere della Sera” che ha scoperchiato tante pentole sporche. Forse Gentile non lo sa o non ha capito in che partito si trova e comincia uno show sullo stile di Berlusconi: quando la stampa lo critica, fa la vittima e dice di essere stato frainteso; quando gli da ragione, si tratta di stampa libera.
In più il sindaco uscente condisce il tutto con offese personali e gratuite verso chi scrive queste note preannunciando querele.

Si parla di “Garden Village”: l’inchiesta pubblicata dal quotidiano locale “Il Resto” e da questo sito ha infastidito molto il sindaco che invece di rispondere alle domande poste, offende e denigra, querela e denuncia.

“La questione non sta né in cielo né in terra – dice Gentile – e mettono fuori queste cose perché vogliono omologarci ai loro…Ma noi non siamo gabellieri, cui va il 35%…Sul Garden Village stiamo realizzando una grande idea di un grande vescovo, mons. Bello, con “La Casa della Convivialità”, a costo zero per il Comune, in assoluta trasparenza e applicando la normativa. Queste imprese sociali, onlus, non prendono come gabellieri il 35% ma lavorano a costo zero, danno alla collettività, non prendono da essa. C’è una sola finalità. La co-progettazione, con il Comune che non cede nulla ma rimane proprietario degli immobili: le associazioni mettono a disposizione solo il volontariato, le loro competenze. Si dice che sono un sostenitore di questa associazione, sono solo un lettore che da un obolo volontario così come lo diamo a tante altre associazioni. Noi non li prendiamo i soldi, li diamo, caro signor G.B.”

Primo affondo. “Lei si faceva pagare per questo e per i suoi corsi che non erano gratuiti”. 

Gentile, con tutta probabilità, si riferisce ai Corsi di “Scuola di Politica” che l’Associazione “Officine del Sud” ha organizzato nel 2002 quando chi scrive era presidente e di cui don Rocco D’Ambrosio era Direttore Scientifico. C’era una quota di iscrizione (50,00 euro per i lavoratori e 25,00 per gli studenti) per sostenere le spese (cartellina, fotocopie, un regalino a qualche docente che veniva da fuori). Tutto è documentato con ricevute e fatture: nessuno ha mai intascato nulla. Tra l’altro quella Scuola oggi viene inserita nel “Curriculum” della Associazione “Cercasi un fine” che all’epoca non esisteva e dunque indebitamente inserisce questa attività fra quelle realizzate. Ma non è così.

“Questo attacco – ha proseguito Gentile – è stato fatto per gettare opacità alla mia candidatura alla Provincia e come capolista al Comune; queste accuse vengono da una persona che non ha nessun titolo per infamarmi e si ricordi che la calunnia è pari ad un omicidio”.

Secondo affondo: “Venga lei, signor Brunelli a fare volontariato…perché non c’è venuto…forse perché non c’erano soldi, c’è solo da lavorare…”.

A quel punto chiede di intervenire una ragazza che chiede il perché dell’intervento del Sindaco, che c’entrava: “Il microfono è aperto a tutti” spiega Santorsola mentre Missoni dice che “la terra sta tremando sotto i piedi di qualcuno…forse qualcuno non vuole che ci sia tanta gente ai comizi…”; come al solito Santorsola corregge il suo “delfino” spiegando che non è un comizio ma un confronto ovvero si può interrompere con domande, interventi, ecc. al contrario di un comizio dove il pubblico che dovesse intervenire sarebbe passibile di denuncia e fermo di polizia.

Arriva Zullo e la serata si anima ancora di più.

Chiede e ottiene la parola il consigliere comunale Ignazio Zullo il quale spiega “che quanto state facendo è un falso confronto, state carpendo la buona fede dei cittadini poiché si tratta di fatti di un comizio, di un monologo e state approfittando di uno spazio pubblico. Perchè poi parlate di persone che non c’entrano nulla nella campagna elettorale, che non sono in competizione e che neppure possono rispondere? Sembra una guerra questa campagna grazie a voi e alle vostre calunnie e minacce, quando invece dovrebbe essere un confronto tra programmi, tra idee. Ecco perché la Di Medio non è venuta a confrontarsi con chi denigra l’avversario, lo offende, dice che se gli si stringe la mano, si prende il tetano…”.

Zullo se ne va, fra i fischi delle prime fila di sostenitori di Santorsola e gli applausi di tutta la piazza.

“Vai, vai…come ha sempre vigliaccamente fatto per cinque anni in consiglio comunale…scappa, a riprova che Di Medio-Zullo-Leporale sono la stessa cosa, se no perché sarebbe qua?”.

Ignazio Zullo è dunque tornato sui suoi passi e a quel punto l’aria si è davvero surriscaldata, con il conduttore che cercava di moderare, Santorsola e Zullo pericolosamente vicini, un esponente del PD, Mario Panza l’unico della sinistra che ha avuto il coraggio di andare là e parlare, per nulla intimorito dei fischi dei santorsoliani.

Gentile, l’ultimo colpo di teatro.

L’incontro pubblico aveva come termine orario le 22.00. Che fa Gentile, per passare ancora una volta come vittima? Alle 21.59 si alza e dice “Basta, mi prendo io la responsabilità come sindaco di dichiarare chiuso questo confronto. Non ci fanno parlare, ecco la cifra della democrazia di queste persone, ecco coloro che vogliono il potere…per impedire agli altri di parlare e dibattere…”

Alle 22.00 l’incontro finisce e sarebbe comunque terminato con o senza l’intervento di Gentile che andandosene sottobraccio a sua moglie pare abbia detto: “Anche questa volta vinceremo alla grande…”.

 

 

  

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