Politica

EUROPEE, NON SCATTA IL SEGGIO PER CARLO VULPIO (IDV)

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Non scatta il seggio nell’Europarlamento per il giornalista-scrittore altamurano Carlo Vulpio, candidato indipendente dell’ Italia dei valori, sostenuto a Cassano, fra gli altri, dal sindaco uscente Giuseppe Gentile.
Il partito di Di Pietro ha fatto le sue scelte. E rispetto alla possibilità che si liberasse un seggio nella circoscrizione Nord-Ovest, il gioco ad incastro delle opzioni non lo ha favorito. I sette eletti di Italia dei Valori, così come reso noto dallo stesso Di Pietro sul suo sito-blog, sono Sonia Alfano, Pino Arlacchi, Luigi De Magistris, Vincenzo Iovine, Niccolò Rinaldi, Giommario Uggias e Gianni Vattimo.
Dunque Sonia Alfano non ha optato per l’elezione nella circoscrizione insulare bensì per quella di Nord Ovest. Così in quella insulare è scattato il seggio per il sardo Uggias mentre in quella Nord-Ovest i seggi sono stati assegnati ad Alfano e Vattimo. Vulpio è così il primo dei non eletti in questa circoscrizione. Ed è primo dei non eletti anche nella circoscrizione Italia centrale (dietro Rinaldi, eletto).
Questo esito non sembrava probabile ieri. Infatti all’inizio della campagna elettorale Carlo Vulpio veniva presentato insieme a De Magistris ed Alfano come uno dei candidati di spicco per portare la società civile in Europa tanto da essere presente nella lista di Idv in ben quattro circoscrizioni, in quasi tutta Italia insomma. Questa impressione si aveva ieri anche dalle stesse parole di Di Pietro che sul suo blog commentava il grandioso risultato di Italia dei valori sostenendo di portare in Europa "tutte le problematiche attinenti all’informazione, alle energie rinnovabili, all’economia diffusa, alla lotta al signoraggio e all’approfittamento del sistema bancario, ad un sistema delle imprese che rispetti le regole del gioco, alla solidarietà delle fasce sociali più deboli e ad una cultura che abbia più rispetto dei diritti umani". E proprio all’annuncio delle scelte degli eletti molti utenti sul blog di Di Pietro si chiedono perché non sia stato scelto Vulpio, ipotizzando che sia stato privilegiato il candidato sardo perché la Sardegna non ha mai avuto un europarlamentare. Mentre altri sottolineano che più semplicemente a pesare sono state le preferenze nelle singole circoscrizioni in cui gli eletti ne hanno di più.
Unica consolazione: a giudicare dalle parole con cui si era presentato, la mancata conquista di un seggio per Vulpio non è un dramma. Al momento della sua presentazione aveva infatto affermato che il seggio a Strasburgo era "l’ultimo dei miei pensieri". "Io ho già vinto – diceva – dal momento in cui le mie idee e questa battaglia per l’informazione libera si affermano nell’agenda quotidiana di una campagna elettorale, del dibattito pubblico quotidiano, del discorso pubblico che tutti i cittadini fanno nelle loro case quando guardano la televisione e quando leggono i giornali. Di conseguenza, se il seggio a Strasburgo verrà, saremo contenti, se non verrà lo saremo ugualmente". E da questo punto di vista, a prescindere dall’esito del voto (se delusione c’è stata comunque non è stata ancora espressa), effettivamente Vulpio è riuscito nell’obiettivo perché in una campagna elettorale solo conflittuale e molto parolaia ha portato temi di sostanza come la legalità, l’informazione libera, la magistratura lottizzata e l’inquinamento di Taranto.

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