Cronaca

SOLE BLU, DEGRADO INSOPPORTABILE. INTERVIENE IL COMUNE

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Una situazione non più sostenibile, quella di “Sole Blù”, complesso turistico in contrada Frà diavolo: sporcizia, abbandono, vandalismo la fanno da padroni oramai da anni.
L’Amministrazione Comunale di Cassano si è finalmente mossa e con l’ultima ordinanza firmata dal Sindaco uscente, Giuseppe Gentile ha obbligato la proprietà della struttura a mettere in sicurezza e ripulire il tutto.
L’ordine è stato trasmesso all’avv.to Nicola Leone di Bari, curatore fallimentare della “Cometa” spa, proprietaria degli immobili.

Nulla era stato fatto per tutto questo tempo, nonostante le ripetute proteste degli abitanti dei borghi circostanti e dei villeggianti che occasionalmente andavano in zona per “ammirare” quel che restava della grande piscina, degli spazi verdi a due passi dalla Foresta Mercadante, della zona discoteca e dei comodi solarium che fino a qualche anno fa ospitava d’estate, soprattutto d’agosto, centinaia di abitanti e villeggianti dei borghi residenziali cassanesi. Non si contano, poi, le segnalazioni e le relazioni di servizio fatte dal Corpo dei Vigili Urbani di Cassano che in dettagliati rapporti presentavano all’amministrazione di degrado del sito: balaustre pericolanti e semidistrutte, la pericolosa vicinanza alla Foresta con rischio di incendi, la presenza di rifiuti ingombranti e carcasse di animali, gettate lì proprio perché non esistevano più i cancelli all’ingresso e la vigilanza.

Nulla di tutto quello che era stato Sole Blù, oggi c’è ancora, come testimoniano le immagini che vedete in questa pagina: gli unici ospiti sono cani randagi e vandali che comunque da un po’ non si fanno più vedere visto che c’è ben poco da sfasciare e derubare.

Eppure negli ani ’90 tanti cassanesi e villeggianti di Bari ricordano le grandi feste all’aperto che “Sole Blù organizzava a bordo piscina, come una “Festa della Birra” che riuscì per prima a scalfire il predominio dell’allora viva e vegeta “SeptemberFest”.
Il Comune ha chiesto al curatore fallimentare “di provvedere entro trenta giorni alla bonifica e disinfestazione dell’intera struttura, allo sfalcio delle erbe infestanti, dell’erba e delle foglie secche; la pulizia e la disinfestazione dei siti; la chiusura e la messa in sicurezza delle scale e dei pozzi nonché degli ingressi in piscina e infine la recinzione dell’intera struttura nonché degli immobili che si trovano all’interno della stessa”.

Il problema, comunque e anche dopo la pulizia e la bonifica, rimane: che farsene di una struttura del genere? Chi potrà interessarsene al rilancio, se di rilancio occorre parlare? Possibile che dopo aver sbancato migliaia di metri cubi di terreno e sversato tonnellate di cemento, magari impedendo alla stessa Foresta di ampliarsi ed allargarsi, ora tutto questo è in abbandono, senza che nessuno possa goderne ed usufruire? Forse sarà la nuova amministrazione a dover sfornare qualche nuova idea per far rivivere “Sole Blù”.

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