Cultura

FABIO FIORESE: EQUILIBRI D’ARTE

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Continua il nostro percorso all’interno dell’arte cassanese e dei suoi esponenti. Questa volta incontriamo Fabio Fiorese, è uno dei tanti artisti che ci accompagnerà  nel nostro viaggio.

Classe 1973, cassanese, Fabio Fiorese ha iniziato a dipingere sin dall’età di tredici anni prediligendo soprattutto il paesaggio e la figura. Ha iniziato il suo cammino artistico negli anni ’90.

Fabio, quale paesaggio la rappresenta di più?

Sin da ragazzo, amo rapportarmi con la natura,o meglio con la madre terra perché nel paese in cui vivo, Cassano, ne siamo circondati.

Quale movimento artistico la ispira maggiormente?

Nella mia ultima mostra presso la biblioteca civica di Cassano ho presentato opere non solo di diverse tematiche ma anche di diversa espressione artistica tant’è che  alcuni compreso il critico che mi ha presentato, ha scritto che buona parte della mie tematiche erano ispirate alla produzione dechirichiana . Ben intese, queste opere facevano parte solamente di una mia stagione pittorica, in quanto se dovessimo parlare del Maestro De Chirico, ti dirò con estrema  sincerità, avrei dovuto omaggiarlo con paesaggi urbani. Vedi ad esempio le famose piazze di quest’artista.

Che cosa pensa dell’arte qui a Cassano?

Per quanto riguarda l’arte qui a Cassano, ritengo che ci siano buoni fermenti e buone prospettive di crescita per due motivi: per la presenza di un noto critico d’arte cassanese, nostro concittadino; inoltre si respira un’aria nuova, con l’avvento della nuova amministrazione comunale che vede nel dinamismo del nuovo Assessore alla Cultura qualcosa di diverso rispetto agli anni scorsi. Non vorrei aggiungere altro se non augurare a me stesso e a tutti (nessuno escluso) gli artisti cassanesi e non solo,un clima di maggiore serenità e soprattutto  di maggiore considerazione, perché diciamolo pure,anche gli artisti hanno il diritto di esprimersi liberamente.

Quali sono le sue prospettive future?

Nella convinzione che in arte non si è mai arrivati -e lo dico in termini semplici- cerco, giorno dopo giorno, di scoprire, ricercare, studiare, mettere in pratica nuove tecniche al fine di realizzare opere che possano soddisfare prima me stesso e, poi, destare non solo la curiosità del fruitore ma anche trasmettergli, quasi sussurrando il mio messaggio.

Cosa potrebbe ispirare maggiormente l’animo di Fabio Fiorese?

Entrare nei meandri dell’animo e dell’essere umano non è facile ma nel suo stesso essere uomo si dibattono la voglia e il desiderio di realizzare opere che  lasciano affiorare il suo animo più profondo, la sua sensibilità e la sua essenza di umanità.

Cosa rappresenta per lei l’arte?

L’arte a mio modesto avviso, rappresenta non solo la gioia di vivere ma anche la necessità primaria di comunicare, quasi pane quotidiano, attraverso il segno e il colore. La tela per me si può paragonare a una pagina bianca sulla quale la mia fantasia, tra linee e spazi, si addentra nello stesso essere per comunicare agli altri il mio messaggio.

 

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