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CRISI DELL’IMBOTTITO, COMINCIA LA DIVERSIFICAZIONE?

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Primo atto concreto per la “strategia della diversificazione” dopo la crisi Natuzzi, voluta dai sindaci della Murgia. Questa mattina, presso la Sala Giunta della Provincia di Bari, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione e di sottoscrizione da parte dei Sindaci dei Comuni di Altamura, Cassano delle Murge, Ginosa, Gravina in Puglia, Laterza, Matera e Santeramo in Colle del protocollo di intesa “La strategia della diversificazione – la crisi del mobile imbottito: un’opportunità per la diversificazione produttiva. Interviene Francesco Schittulli, Presidente della Provincia di Bari.

Si tratta di un documento che pone le basi programmatiche per uscire dalla crisi del mobile imbottito  – che coinvolge centinaia di aziende e migliaia di dipendenti – e puntare verso settori quali l’agroalimentare, il turismo, l’energia sostenibile.

Presso la Natuzzi, intanto, è polemica fra la dirigenza e i sindacati.

Il Gruppo santermano – in un comunicato – precisa che l’azienda è “in attesa di convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico per l’attivazione di una programmazione negoziata finalizzata al rilancio dell’impresa e alla ricollocazione dei collaboratori in esubero”.

L’azienda, poi, informa che il percorso iniziato all’indomani del primo incontro tenutosi il 23 giugno a Roma presso il Ministero dello Sviluppo, è proseguito nelle sedi istituzionali appropriate per l’individuazione di tutte le azioni da intraprendere per salvaguardare il territorio e chi in esso opera: un gruppo di lavoro specifico è dedicato alla ricerca di ogni soluzione per la riqualificazione e la ricollocazione dei collaboratori e per il rilancio di tutto il Distretto del Mobile Imbottito. L’azienda è fermamente impegnata nella ricerca di misure ampie e condivise per l’individuazione di un accordo di programma”.

Ma proprio sulla gestione della crisi e in particolare della Cassa Integrazione, è scontro con i sindacati. La RSU Natuzzi dello stabilimento di Jesce Santeramo lamenta che la Natuzzi, nonostante gli impegni assunti verso le RSU e le organizzazioni sindacali “continua ad applicare la CIGS a proprio uso e consumo penalizzando i lavoratori che non rientrano in parametri produttivi da essa unilateralmente imposti, anziché facendoli ruotare come previsto da questa forma di ammortizzatore sociale, e mostrando un’assoluta insensibilità verso i propri dipendenti che per ragioni economiche e di dignità personale rivendicano di rientrare nei cicli produttivi” si legge in un comuncicato.

La nota continua: “La RSU Natuzzi Jesce Santeramo, esprimendo la sua totale contrarietà in merito a tale politica aziendale, chiede che la CIGS sia distribuita in modo equo tra gli interessati ed annuncia azioni di lotta nel caso la Natuzzi perseguisse l’atteggiamento di chiusura adottato fin’ora verso le legittime richieste delle RSU e dei lavoratori tutti”.

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