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RIFIUTI, LA DIFFERENZIATA CROLLA

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Una vicenda che da poco meno di nove anni non riesce a trovare soluzione, quella della ottimizzazione della raccolta dei rifiuti a Cassano e che l’altro giorno è approdata in Consiglio Comunale.

Una interrogazione a voce da parte del capogruppo di “Nuova Idea Domani”, Teodoro Santorsola verso l’Assessore all’Ambiente, Lello Liuzzi ha dato il via ad una serie di considerazioni in cui è entrato di tutto: il passato dell’amministrazione Gentile, l’inefficienza del servizio e dei controlli, le lamentele dei cittadini e l’aumento delle tariffe, i soldi che la vecchia amministrazione toglieva con una mano e dava con l’altra all’ATI che si occupa dello smaltimento (lo ricordiamo: una Associazione Temporanea di Impresa composta al 90% dalla Tradeco di Altamura e al 10% dalla “Murgia Servizi Ecologici” di Cassano).

Santorsola chiedeva al nuovo governo cittadino se, dopo l’insediamento e le enunciazioni sul “faremo” fatte negli ultimi due consigli comunali, si è fatto davvero qualcosa di concreto.

Le risposte del sindaco Di Medio e dell’Assessore Liuzzi non hanno potuto prescindere da un fatto: com’è possibile risolvere una vicenda che si trascina da anni, in soli tre mesi e per giunta estivi? “Se non ci siete riusciti voi  che pure siete quelli che avete fatto il contratto – ha detto Liuzzi a Santorsola – da noi cosa pretendete? Possiamo dirvi che abbiamo avuto una serie di incontri e l’ATI si complimenta con noi per la nostra “presenza” visto che, ci dicono, la vecchia amministrazione non c’era mai…era latitante…quando arrivavamo noi, scappavano….”.

Prendo atto che con voi questi signori si siedono – ha detto l’ex sindaco Giuseppe Gentile in veste di consigliere comunale – e se si parla di latitanza fisica, ne sono orgoglioso , mentre con voi accade altro….”

La battuta-provocazione non è stata evidentemente colta dai banchi della maggioranza tanto che l’Assessore all’Ambiente ha continuato:  “I cassonetti non vengono lavati da un anno…io ho fatto anche le foto per dimostrare queste inadempienze e la ditta ci chiede, per riportare tutto alla normalità, di sborsare 700/800mila euro…e sapete perché?”.

La risposta a questa retorica domanda l’ha fornita il Presidente del Consiglio, Ignazio Zullo, intervenuto più in qualità di esperto che di presidente: “quel Capitolato d’appalto non rispondeva ad una serie di problemi che poi si sono creati: c’era una discrepanza fra quello che occorreva fare per il territorio e quello che, invece, veniva fatto. Vedi la raccolta dell’umido che non è mai partita, anche perché non poteva partire”.

Sull’argomento è intervenuto anche l’Assessore al Bilancio, Franco Antelmi che ha spiegato alcune “singolarità” trovate nei Bilanci precedenti proprio sul capitolo rifiuti. “Avete comminato sanzioni per migliaia di euro all’ATI – ha detto Antelmi – salvo poi riconoscere servizi resi e non dovuti e dunque di fatto pagati con quei soldi: a che serve comminare sanzioni per poi restituire quelle somme? E chissà che cosa ci aspetta il prossimo futuro….ho visto una sanzione di 110mila euro comminata ad aprile e mai riscossa (e questo andava fatto entro 15 giorni e dunque forse oggi quella somma non può più essere incassata) mentre è un debito certo quello di 80mila euro che il Comune deve all’ATI”.

Santorsola ha sempre detto che le criticità sono sempre state segnalate e poste all’attenzione dei cittadini, senza nascondere nulla.

Sì, ma adesso che succede? Tutti si sono detti disponibili a discutere e cercare una soluzione: dal Presidente della Commissione Ambiente, Carmelo Briano al Consigliere Provinciale Giuseppe Gentile alla minoranza del Pd.

Intanto, però, alcuni dati dovrebbero far riflettere i cittadini: nei mesi estivi di giugno-luglio-agosto la raccolta differenziata è letteralmente crollata: a giugno il 6,21%; a luglio il 6,07%; ad agosto addirittura il 5,78%.

Se raffrontiamo questi dati con quelli del 2008 si nota un ulteriore passo indietro: nel giugno dell’anno scorso, infatti, la percentuale di differenziata fu del 6,80%, a luglio del 7,34%, ad agosto del 6,39%.

Tutto questo costerà alle tasche dei cassanesi una bella somma: 15 euro in più per ogni tonnellata di rifiuti conferiti in discarica. Una ecotassa che ci costerà oltre 100mila euro a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata nel 2008 relativi ai comuni del Bacino Bari 4.

Un vero salasso, a cui basterebbe davvero poco per rimediare ovvero incrementare la raccolta differenziata, incentivarla, promuoverla e punire i trasgressori.

A proposito: si accettano proposte per elevare quelle orrende percentuali mensili: che ne pensate? avete qualche suggerimento? Scrivete a redazione@cassanoweb.it.

Ne discuteremo.

 

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