Cronaca

NATUZZI RIAPRE LA FALEGNAMERIA

sciopero_a_natuzzi

Prevista per i primi di novembre la riapertura della falegnameria, notizia che, valutata con le ultime notizie che vedono la nostra industria madre in crescita farebbe pensare ad una volontà della multinazionale di voler superare la crisi e quindi tornare a reintegrare il personale.

La riapertura della falegnameria, sembra essere una promessa del presidente in persona fatta ad una quarantina di operai del settore, operai e sindacati che invece mal vedono questa riapertura con solo 12 operai e che puntano a far salire il numero di reintegri almeno al 50% possibilmente da unire ad una turnazione in modo da tener dentro tutti.

La riapertura sembra essere, per il settore falegnameria, il banco di prova dove testare le potenzialità produttive del settore e valutarne, in questo modo, l’utilità di lasciarlo interno o spostarlo all’esterno fornendosi dai conto terzi.

I sindacati e gli operai, proprio perché consapevoli di giocarsi il loro futuro lavorativo e non solo, sembrano chiedersi come il reintegro di solo 12 persone possa far valutare le potenzialità del settore, e per questo la loro richiesta minima non può che essere il reintegro di almeno il 50% del personale in modo da poter ottimizzare la produzione.

In settimana è previsto un nuovo incontro tra le parti, e probabilmente la presentazione di un nuovo piano produttivo o catena di montaggio, che dovrebbe prevedere la ottimizzazione della produzione con solo 12 unità.

La nuova vita del settore falegnameria sembrerebbe portare con se anche nuovi sacrifici.

Ieri sera su report è andata in onda una puntata sulla crisi dei poltronifici italiani sull’orlo di una crisi che non ha nulla a che vedere con l’attuale crisi finanziaria, e al peggioramento delle condizioni di lavoro dovuto soprattutto per la creazione di conti terzi.   http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html

Alla ditta Natuzzi non si può chiedere altro di non cedere alle lusinghe dello sfruttamento, come hanno fatto altre ditte sue concorrenti, ma di farsi promotrice di una campagna contro il non rispetto delle regole da parte di altre ditte spesso minori.

Battaglia che deve trovare il totale appoggio anche delle istituzioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *