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SALOTTO, SINDACI SENZA INVITO

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I sindaci del Distretto del Divano murgiano tenuti fuori dalla porta del Ministero.

Ieri pomeriggio, infatti, era tornato a riunirsi dopo quattro mesi dall’ultimo incontro tenutosi il 23 giugno scorso, il tavolo tecnico per giungere alla stipula condivisa dell’Accordo di Programma, finalizzato al superamento della grave crisi del mobile imbottito che ha devastato il tessuto economico, produttivo ed occupazione della Murgia.

Una riunione da cui, però, sono stati esclusi i Sindaci dei Comuni di Altamura, Cassano delle Murge, Ginosa, Gravina in Puglia, Laterza, Matera, Poggiorsini e Santeramo in Colle e le Province di Bari e di Taranto.

Il mancato invitosi legge in una nota del sindaco di Santeramo, Vito Lillo che parla a nome di tutti gli amministratori non coinvolti è un atto grave che viene messo a segno in una fase molto delicata di questa difficile vertenza che si potrà e si dovrà superare soltanto con il concorso di tutte le forze del territorio. La rappresentanza dei Sindaci del nostro territorio avrebbe illustrato il contenuto del protocollo d’intesa “La strategia della diversificazione” sottoscritto il 28 settembre 2009 dai perché profondamente convinti che dalla crisi in atto si esce soltanto se l’Accordo di Programma preveda l’allargamento di nuovi orizzonti alle imprese del settore agroalimentare ed enogastronomiche, delle energie da fonti rinnovabili, del turismo e della logistica.
Per l’importanza strategica del precitato protocollo, ricordo che copia dello stesso è stato consegnata nelle mani del nostro beneamato Presidente della Repubblica in occasione della sua gradita visita al Comune di Altamura il giorno 1 ottobre scorso, che ebbe ad esprimere parole di compiacimento e di incoraggiamento.
Non così da parte degli alti funzionati del Ministero dello Sviluppo Economico che pensano, sbagliando, di non dover fare i conti con le proposte che provengono dal territorio interessato.
La crisi del mobile imbottito non si supera a tavolino, ma dando ascolto ed attenzione a tutti i soggetti del territorio, Istituzioni comprese.
A livello ministeriale, si pensa pure di accantonare il ruolo delle Province che in Puglia sono state delegate dalla Regione alla politica della formazione professionale che nell’Accordo di Programma, dovrà necessariamente avere un’attenzione particolare per l’avvio della strategia della diversificazione.”

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