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I DIRITTI E IL LAVORO: OLTRE LA CRISI

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Presso la sala consigliare di Cassano delle Murge il 25 gennaio scorso si è tenuto il XVI Congresso della Lega SPI CGIL riguardante il lavoro e la crisi economica non ancora risolta nel nostro Paese.

L’incontro è stato aperto da Giuseppe Angilecchia, segretario della Camera del lavoro di Cassano, che ha parlato della crisi economica del 1929, considerata la prima crisi globale che diventò anche crisi dell’equilibrio ambientale del nostro pianeta. Angilecchia ha affermato:”La CGIL ritiene che uno dei fattori fondamentali di questa crisi consiste nella crescita delle disuguaglianze nei paesi ricchi, nello spostamento di quote crescenti di reddito dai  salari ai profitti,fino agli investimenti finanziari, mentre nei paesi in via di sviluppo siamo di fronte alla scelta di contenere la domanda interna. In questo modo si determinano surplus finanziari sempre più grandi e sottratti alla domanda globale.

Molti economisti ed istituzioni internazionali hanno ricostruito le origini le origini,i processi e le responsabilità di questa situazione:essa è destinata a pesare sul nostro futuro e soprattutto,quello delle nuove generazioni, inoltre cambierà in profondità equilibri e affetti geopolitici in una nuova divisione internazionale del lavoro e dei poteri. Ogni crisi di carattere epocale ha dentro di sè anche i fattori di cambiamento. Tutti quelli che pensano di tornare al mondo di prima coltivano un’illusione che non ha fondamento o, se lo avesse , porterebbe nuove crisi e contraddizioni.”

Il segretario provinciale SPI- CGIL  Maria Antonelli ha quindi descritto la prima mozione asserendo: “La CGIL considera sbagliate e inadeguate  le misure con cui il governo Berlusconi ha agito nei confronti della crisi. A differenza di tutti i paesi europei e mondiali,l’Italia ha deciso di assumere il primato del contenimento del debito pubblico come cuore della strategia:non ha sostenuto i consumi riducendo le tasse sul lavoro e   sulle pensioni;non ha reso sostenuto convenienti gli investimenti orientandoli verso settori e attività anticiclici;non ha sorretto la domanda dei beni e dei servizi con progetti di  politica industriale a salvaguardia di stabilimementi e occupazione italiana”.

Massimo Paparella, delegato provinciale FIOM ha descritto dettagliatamente la seconda mozione proponendo delle proposte affinchè si abbia una buona politica economica e sociale sorretta sulla redistribuzione della ricchezza e sulla lotta alla disoccupazione per uscire dalla crisi.

Era prevista la presenza del sindaco Maria Pia Di Medio e dell’Assessore alla Politiche Sociali, Angela Contursi che però non sono arrivate.

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