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ZULLO: I MIEI PRIMI CINQUE ANNI ALLA REGIONE PUGLIA

Ignazio_Zullo

Volge al termine la legislatura alla Regione Puglia: giovedì si terrà l’ultima seduta del Consiglio e poi tutti a casa. Poco prima del “rompete le righe” abbiamo voluto intervistare Ignazio Zullo, consigliere regionale di Cassano, eletto cinque anni fa con “La Puglia prima di tutto”.

Cinque anni in Regione: il bilancio per Ignazio Zullo è positivo o negativo?

Non sta a me dare un giudizio di positività o negatività sull’attività che ho svolto in Regione. E’ un giudizio che lascio ai miei elettori e ai pugliesi. Posso dire di essere stato in questi cinque anni orgogliosamente “presente”. Presente in Consiglio regionale, presente nelle Commissioni, presente tra la gente, presente sui problemi, presente nella proposizione di proposte di legge, interrogazioni, interpellanze, emendamenti che hanno inciso favorevolmente nel rendere l’attività della Regione più rispondente ai bisogni della collettività

All’inizio del mandato, hai vissuto mesi di incertezza, per via della presunta ineleggibilità, poi superata dalla sentenza definitiva della Corte di Cassazione. Che ricordo hai di quel periodo e come l’hai vissuto?

Un ricordo bello, di arricchimento umano ed esperenziale. Ho potuto capire come funziona la Giustizia e quanto in questo sistema conta la legge e il peso degli avvocati e delle lobbyes. Ho potuto comprendere che la politica non sempre “accoglie” i nuovi eletti. Ma, me lo lasci dire, ho potuto distinguere gli amici veri che hanno sempre creduto in me. Per il resto, sono stato sempre sereno del buon esito della vicenda e ho lavorato in Consiglio Regionale come se niente fosse.

Per gran parte del tuo mandato regionale, sei stato impegnato in Comune come consigliere d’opposizione. Che tipo di collaborazione c’è stata fra il governo cittadino e il tuo essere consigliere regionale?

Tanta! Ho collaborato in Consiglio Comunale con una serie di proposizioni che, con mio sommo dispiacere, non sono mai state accolte dalla maggioranza di allora. Mi spiace che quella maggioranza non abbia saputo cogliere la pregnanza delle mie battaglie in Regione sull’impianto di depurazione, sulla prevenzione degli incendi, sulla stabilizzazione degli operai forestali, sulla SLA, sui Piani di Zona e sulla Sanità, sul lavoro, sulla Banca del Sangue del Cordone ombelicale, sull’assistenza alle fasce deboli della popolazione con particolare riferimento ai disabili, agli anziani, ai malati di mente. Ma loro preferivano presentare altri come Consiglieri Regionali di Cassano nonostante fossero residenti altrove. Poco importa, mi consolo con la collaborazione che ho saputo intrattenere con i cassanesi e il calore che questi mi hanno accordato.

Passiamo alla tua attività: hai presentato diverse proposte di legge, alcune lo sono diventate, altre no. E’ difficile proporre e far legiferare quando si è in minoranza?

Molte mie proposte di legge sono diventate legge con voto unanime del Consiglio Regionale come quella sull’inno alla disabilità, quella sul randagismo e quella sulla Banca del Sangue del Cordone Ombelicale che, seppur trasformata in un provvedimento di giunta, ha dato avvio in Puglia ad un’attività importante per la salvezza di vite umane nei bambini affetti da empatie neoplastiche. Al di là poi delle mie proposte di legge, va dato atto che anche leggi proposte da altri o dal Governo regionale si sono arricchite di articoli proposti da me e sempre votati all’unanimità

C’è qualche tema su cui ti sei dovuto arrendere alla forza dei numeri della maggioranza?

Il tema della Sanità. Non ho condiviso affatto la politica Sanitaria del Governo Vendola e dei suoi Assessori Tedesco e Fiore. Ho proposto, segnalato, denunciato, pre-allarmato ma tutto cadeva nel vuoto. Sembrava di parlare ai sordi. Se fosse stato accolto un mio emendamento sul risk-management non ci sarebbero state le morti di Castellaneta e se mi avessero ascoltato nella necessità di procedere alle verifiche sull’operato dei Direttori Generali oggi non saremmo a commentare i fatti negativi che ci riportano le cronache giudiziarie e lo sfascio della Sanità in Puglia.

Una delle questioni che rimangono irrisolte e sulle quali ti eri impegnato, è quella del Depuratore di Cassano, che langue da anni. Che cosa avresti potuto fare di più e a che punto è la situazione?

Non più di tanto perché la questione è gestita dal Commissario delegato e dall’AQP e non dalla Regione ma non demordo.

Altra vicenda, quella degli incendi boschivi, che hanno interessato drammaticamente anche Cassano. Dopo le audizioni in Commissione, che ne è stato dei previsti adeguamenti alla normativa regionale e degli obblighi nei confronti dei Comuni?

La questione da me sollevata in Regione a tal riguardo ha sicuramente sensibilizzato la Regione, la Protezione Civile e il Corpo Forestale a vigilare anche e soprattutto sugli interventi di spettanza dei Comuni nonché sui Piani di evacuazione nei villaggi e nei borghi turistico-residenziali.

Ignazio Zullo sarà candidato a marzo? E con chi? Che fine farà “La Puglia prima di tutto”?

Sarò candidato nel Partito del Popolo della Libertà con Palese Presidente. Non so cosa farà la Puglia Prima di Tutto.

Hai avuto modo di conoscere bene Rocco Palese: potrebbe essere un buon Presidente?

Ottimo direi, per la sua onestà intellettuale, per la dedizione al lavoro, per la conoscenza della macchina amministrativa della Regione. E’ una grande opportunità per la Puglia che non può non accogliere un bagaglio di esperienza fondato sul lavoro e sul sacrificio di cui Palese è portatore.

In una dichiarazione, tempo fa, hai detto: “il bipolarismo non risolve i problemi del Paese”: è dunque d’accordo con la scelta della Poli Bortone di correre come terzo polo?

Sarei d’accordo se la Poli esternasse da terzo polo. Vedo che la Poli vorrebbe assumere la bandiera del polo di centrodestra e questo non aggiunge nulla alla positività della politica ma solo alle ambizioni personali. Il centrodestra è con Palese; se la Poli ha il desiderio di essere all’interno del bipolarismo, non deve fare altro che farsi portavoce delle istanze del centrosinistra relegando Vendola, più di sinistra che di centro, al ruolo di terzo polo.

Che giudizio dai di Nichi Vendola? E del suo operato di questi cinque anni?

Il giudizio che danno quei pugliesi che sanno riflettere sulle lunghe liste di attesa, sugli scandali in Sanità, sulle tasse aumentate, sui primari mercanteggiati, sulle morti di Castellaneta, sulle assenze in Consiglio regionale compensate dalle comparsate in TV, sulle promesse non mantenute quali il salario d’ingresso, l’abolizione del tichet per tutti e tanto altro ancora. Un giudizio negativo.

Ti trovi nella felice (o infelice, a seconda del punto di vista) posizione di essere stato un operatore sanitario di vertice e un consigliere regionale di opposizione. Qual è il tuo giudizio sugli scandali della sanità pugliese. C’è davvero del marcio, come dicono le opposizioni oppure, come afferma l’Assessore Fiore, non si tratta di un sistema criminale ma di singoli episodi, non sempre collegati fra loro?

Fiore o ci è o ci fa. Siccome è una persona intelligente ci fa. Credo che sia lampante il fatto che sia stato impiantato all’interno delle Aziende Sanitarie un sistema di affiancamento alla politica. La presenza del Direttore Lea Cosentino in prima fila al congresso nazionale di Rifondazione Comunista al sostegno di Vendola ne è forte testimonianza. Da quel congresso Vendola ne esce sconfitto e crea un altro partito: con quali soldi visto che non poteva godere del finanziamento pubblico? Sa perchè non sono mai stati verificati i Direttori Generali? Perché agivano su input politici. Bisogna chiedersi: perché Tedesco alla Sanità in evidente conflitto di interessi? Che ci perdeva Vendola se Tedesco se fosse stato Assessore ai trasporti o al turismo o all’agricoltura?

A Cassano si parla di una probabile candidatura di Gentile e Santorsola alla Regione. Ti ritroverai con gli avversari di sempre: che ne pensi?

Guai se pensassi a due avversari. Avrò di fronte a me tanti avversari e pertanto il mio pensiero va agli elettori, ai miei amici, a quelli che in cinque anni mi hanno visto “presente” nei loro confronti e che ho visto “presenti” ai miei incontri.

Sei uno dei pochi consiglieri che cinque anni fa ottennero voti da tutta la provincia di Bari. Che ne è stato, in questi cinque anni di quel patrimonio: pensi di averlo conservato?

I voti ottenuti sono legati al sentimento dell’amicizia che ho saputo mantenere e rafforzare. Gli amici sono così tanti che l’unico timore che mi assale è quello di non riuscire a contattare tutti ma sono certo che mi contatteranno anche loro.

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