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I MARTIRI DELLE FOIBE HANNO UN LUOGO DELLA MEMORIA

foibe 2013

Dedicando ai martiri delle foibe un Parco abbiamo voluto guardare al susseguirsi delle stagioni e al suo alternare il silenzio alla vita; farlo poi in un luogo dove i bambini giocano e si incontrano ha voluto dire fare di essi un monumento alla vita e una eredità per la futura memoria”. Con queste parole il sindaco di Cassano Maria Pia Di Medio ha dedicato questa mattina il Parco Giochi della zona “Sacro Cuore” ai martiri delle foibe e agli esuli istriano-giuliano-dalmati.

Una cerimonia cominciata in piazza Moro, dinanzi al Comune, da dove alle 10.00 è partito il Corteo commemorativo al quale hanno preso parte il Sindaco, la Giunta e  diversi consiglieri comunali di maggioranza e del gruppo di “Nuova Ideadomani” ma nessuno del Partito Democratico; rappresentanti delle Forze dell’Ordine: il Comandante dei carabinieri di Cassano, Maresciallo Maldarizzi, il Capitano della Polizia Municipale, Petruzzellis, il Tenente Gianfabio Colella dell’Esercito Italiano, il Comandante della Polizia Stradale di Matera, Giampietro.
 

Folta anche la rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche; l’Associazione Marinai d’Italia, la Guardia D’Onore di Casa Savoia, l’Associazione Alpini; presenti, inoltre, delegazioni del Liceo “Leonardo” e della Scuola Media “V. Ruffo” guidata dal prof. Michele Giammario.

Diversi, poi, gli ospiti: il vicesindaco di Bitonto, Damascelli, alcune associazioni giovanili  quali “Azione Giovani” e Giovane Italia; presente anche il Presidente di Alleanza Nazionale di Cassano, Carmelo De Candia.
 
Il cerimoniale era guidato dal nostro concittadino, l’alpino Franco Casamassima che ha coordinato il Corteo, aperto dalla Banda di Cassano e dal Gonfalone del Comune, fino al Monumento ai Caduti di piazza Dante; dopo il doveroso omaggio, il Corteo ha proseguito per la zona “Sacro Cuore” dove è stata prima scoperta e benedetta la targa di dedicazione quindi il parroco don Nunzio ha celebrato una Santa Messa al termine della quale diverse sono state le toccanti testimonianze succedutesi.
La sintetica ricostruzione dei fatti del ’45,  spiegata dallo stesso Casamassima al discorso del sindaco Di Medio che ha spiegato i motivi di questa scelta da parte dell’Amministrazione; quindi le parole di ringraziamento e di attenzione ai martiri dell’Assessore alla Gioventù Pierpaola Sapienza e del Presidente dell’Associazione “Giovani fuori dal comune”, Montedoro.
 
Toccante e viva, infine, la testimonianza di Livio Cian, 74 anni, di Fiume, da 36 anni residente a Cassano: “Non sono più tornato nella mia città, non ci torno da 36 anni. Lì non sventola più il Tricolore pur essendo quella terra italiana” ha detto Cian. Ha quindi spiegato le atrocità che i comunisti slavi agli ordini di Tito perpetravano nei confronti degli italiani, anche di ragazzini come egli era all’epica. “Bastava essere italiano – ha detto – per essere chiamato porco, fascista ed essere preso a sputi e sassate; bastava ribellarsi e reagire perché si finisse sparati”.
 
La preghiera di un esule che poi morirà in  battaglia per difendere la sua Italia, letta dal settantantaquattrenne ha quindi concluso la cerimonia cassanese.

 

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