Cultura

MICHELE SANTORO: COMUNQUE LA PENSIATE

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Venerdì 19 febbraio nell’Auditorium del Liceo “Leonardo da Vinci” di Cassano, Giandomenico Crapis ha incontrato gli studenti e la cittadinanza in occasione della pubblicazione del libro “Michele Santoro. Comunque la pensiate” (Aliberti editore).

Patrizia Calefato, docente presso il Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione,  ha presenteto questa prima biografia completa su Santoro, protagonista del giornalismo televisivo degli ultimi vent’anni.

I partecipanti hanno seguito con estremo interesse l’incontro: il prof.Crapis ha descritto dettagliatamente la figura del famoso conduttore, mettendo in luce i fattori positivi che lo hanno portato al successo; in particolare, si è parlato della “staffetta” televisiva fra la trasmissione:”Maurizio Costanzo show” e “Samarcanda”, avvenuta in occasione della morte di Libero Grassi, ucciso nel 1991.

La Calefato ha affermato:”La televisione cambia con il passare del tempo, la stessa crea l’opinione pubblica,la figura di Michele Santoro,ha rappresentatoil simbolo dell’indignazione per quanto riguarda l’inchiesta militante, attraverso i suoi programmi,il cittadino ha preso posizione, inoltre egli ha creato un’elevata qualità del consenso pubblico anche attraverso ascolti elevatissimi”.

L’incontro si è concluso con i saluti finali del prof.Crapis e della prof.ssa Calefato.

Michele Santoro è uno dei protagonisti assoluti del giornalismo televisivo italiano degli ultimi vent’anni. Questa prima biografia completa prende le mosse dagli anni Settanta, quando Santoro si divideva tra la politica militante e il giornalismo. Gli inizi da leader studentesco, poi l’esperienza da giornalista, che lo vede redattore e direttore della “Voce della Campania” e collaboratore del “Mattino”, dell'”Unità” e di “Rinascita”. Poi il trasferimento a Roma: Santoro entra in Rai, dove s’impegna nel sindacato alle dipendenze del Tg3, da una cui costola nel 1987 nasce Samarcanda. L’impegno in prima linea contro la mafia lo colloca nel mirino della criminalità organizzata. Nascono il sodalizio con Costanzo e le “staffette” televisive: di nuovo furiose polemiche, soprattutto da parte di esponenti della classe politica siciliana. Quindi la nascita di nuovi format come IlRosso e il nero e Tempo reale; l’uscita dalla Rai e il passaggio a Mediaset, i tre anni di Moby Dick; il ritorno nell’azienda pubblica con Circus, Il raggio verde e Sciuscià fino all'”editto di Sofia”, il pronunciamento di Silvio Berlusconi che lo mette alla porta insieme a Biagi e Luttazzi. Qui comincia forse il periodo più difficile della biografia professionale santoriana, con l’astinenza dal video e l’impegno per la libera informazione prima nel Paese e poi al Parlamento europeo. Fino al ritorno in tv con Anno Zero.

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