RISSA A LAGOGEMOLO: PARLANO I TESTIMONI
Sono stati individuati gli aggressori che l’altra settimana hanno dato vita alla rissa nei pressi del Borgo Lagogemolo, causata da una contesa sulla mancanza di acqua presso i residence.
Secondo fonti investigative, dopo accurate indagini, i Carabinieri di Cassano avrebbero dato un nome ed un volto all’uomo che avrebbe aggredito, la sera del 16 giugno scorso, assieme ad un complice, alcuni residenti della zona. Ora è il magistrato titolare dell’inchiesta che dovrà procedere per la verifica delle ipotesi di reato.
Intanto, grazie alle testimonianze raccolte, anche se rigorosamente anonime, si è delineato molto più chiaramente il quadro di quanto successo quella sera e che ribalta quanto ricostruito quella sera, con gli operai dell’AQP (o almeno uno di essi) che aggrediscono i residenti dei borghi e non viceversa.
Tutto nasce dal sempre più scarso approvvigionamento idrico di alcuni borghi, in particolare “Lagogemolo 1” e “Lagogemolo 2”: la pressione, dicono i residenti, è calata sensibilmente negli ultimi mesi, soprattutto nelle zone più alte, nonostante le strumentazioni dell’Acquedotto Pugliese segnalino una pressione adeguata. Di fatto, però, nelle villette l’acqua non arriva.
Ci sono alcuni casi di morosità ma comunque, dicono sempre i residenti, limitati a poche persone, sicuramente non tanto da giustificare il taglio netto del flusso idrico, soprattutto in questi giorni d’estate.
La situazione, si tenga conto, coinvolge quasi 170 nuclei familiari: quasi un piccolo paese a cui da un giorno all’altro è venuta a mancare l’acqua, con tutte le conseguenze che questo comporta soprattutto fra anziani e bambini.
Ed è proprio quello che secondo i residenti dei borghi è successo la scorsa settimana: due operai dell’AQP, intorno alle 12.00, si sono recati presso le apparecchiature che spingono l’acqua verso i borghi, smontando e portando via il contatore dell’acqua, dunque rendendo impossibile il flusso. Da un momento all’altro, insomma, anche presso le villette dove la poca acqua arrivava, i rubinetti sono rimasti a secco.
Immediata la reazione di alcuni condòmini che, riuniti in un improvvisato Comitato, hanno interloquito con l’AQP anche tramite il sindaco di Cassano, Maria Pia Di Medio. Dalla sede di Bari si lamentava una morosità che andava saldata al più presto: anche poche centinaia di euro e il contatore sarebbe stato rimontato. Detto fatto, raccolti i soldi ed effettuato il versamento, alle 18.00, a Lagogemolo, arriva la squadra degli operai dell’AQP assieme ad un terzo uomo, quest’ultimo alla guida di un furgone, senza insegne. Dinanzi alla cassette dove deve essere reinserito il contatore, si fanno trovare alcuni abitanti della zona.
“C’era tensione nell’aria – rivela, uno dei presenti, a CassanoWeb – anche per l’esasperazione, per il caldo, per il fatto che già alcune famiglie avevano deciso di andar via dalle loro abitazioni, cercando rifugio da parenti o amici”.
Fra una parola e l’altra, gli operai cominciano il lavoro e qualche condomino chiede qualche spiegazione tecnica, augurandosi che l’acqua torni come fino a qualche mese prima, regolare e ad una adeguata pressione.
“A quel punto – spiega un testimone oculare della vicenda – uno degli uomini che erano lì per il lavoro, aggredisce un signore, un abitante di una delle villette, con calci, morsi ad una guancia e pugni. Mentre un secondo uomo con il manico di una zappa comincia a picchiarlo sulla schiena”.
La vittima non riesce a sottrarsi ai pugni e al Pronto Soccorso gli saranno somministrati diversi punti di sutura al volto per il morso.
“Vista la situazione – prosegue il testimone interpellato da CassanoWeb – un altro residente si è precipitato ad aiutare la vittima del pestaggio, cercando di toglierlo dalle grinfie dei due, che parevano indemoniati ma mentre già venivano allertati i Carabinieri, è stati proprio il soccorritore ad avere la peggio”.
L’uomo con la zappa, infatti, ha sferrato contro il condomino un colpo micidiale con la parte di ferro della stessa: proprio in mezzo alla testa, facendo uscire una fontana di sangue dal capo dell’uomo.
La situazione è apparsa subito gravissima ai presenti che hanno chiesto il soccorso del “118” mentre il colpevole dell’aggressione si allontanava con il suo furgone, senza, però, essere visto da nessuno.
Secondo questa ricostruzione, dunque, sarebbero stati gli operai dell’AQP e in particolare un non meglio identificato terzo uomo ad aggredire i residenti e non viceversa, come in u primo tempo si era pensato.
All’arrivo dei Carabinieri di Cassano, mentre l’ambulanza portava via i feriti e si cercava di riportare la calma, in pochi hanno saputo dire che cosa esattamente era successo e per timore di ritorsioni qualcuno è stato anche reticente, stando a quanto riferito.
Adesso la parola passa al magistrato.