DE GRANDI AL GIUDICE: “MAI PRESO SOLDI”
De Grandi avrebbe spiegato al magistrato “di essere solo una rotella dell’ingranaggio” molto complesso, fatto di controlli e verifiche incrociate fra i diversi uffici, presso l’Assessorato all’Industria e Innovazione Tecnologica. Tant’è che il potere decisionale sulla elargizione o meno dei finanziamenti non spetta al singolo funzionario ma ad una commissione. Fra l’altro, l’imputato ha precisato, ad esempio della sua innocenza, che la costituzione a parte civile della Regione Puglia nei confronti dei due imprenditori baresi condannati per truffa, in primo grado, l’ha firmata egli stesso.
Per la difesa, rappresentata dal’avvocato Michele Laforgia, Franco De Grandi avrebbe dato ogni spiegazione alle contestazioni della Procura, tanto da aver chiesto la revoca degli arresti domiciliari e il reintegro, seppure ad altro Ufficio, al lavoro.
Da parte della Procura, invece, le indagini proseguono, setacciando le proprietà, i conti correnti e i beni non solo di De Grandi ma anche dei parenti più prossimi. Una “caccia al tesoro” che al momento non avrebbe dato grandi esiti.