Cronaca

INCENDI, CASSANO MERITA UN “BUONO” DA LEGAMBIENTE

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Cassano non brilla ma si merita un “buono” da Legambiente in materia di prevenzione incendi.

Fra gli otto comuni pugliesi che ricevono quest’anno da Legambiente le bandiere ‘Bosco Sicuro’, per la piena applicazione della legge quadro 353/2000 (Alberobello, Andria, Bari, Corato, Melendugno, Nardò, Pietramontecorvino e Putignano) il nostro paese non c’è ma è presente nei 33 della fascia di merito ‘buono’ (tra cui Fasano, Gravina di Puglia, Canosa di Puglia, Gioia del Colle, Monopoli, Lequile, Turi, Vieste).

Globalmente salgono a 20 le realtà che si distinguono per l’ottimo lavoro svolto nella mitigazione del rischio incendi boschivi, come è emerso ieri a Bari nella presentazione di ‘Ecosistema Incendi 2010’, l’indagine che fotografa la situazione dei comuni italiani nella lotta agli incendi boschivi realizzata nell’ambito della campagna nazionale ‘Non scherzate col Fuoco’ di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, con il patrocinio dal Corpo Forestale.

I dati riferiti alla Puglia sono stati illustrati dall’assessore regionale alla Protezione civile, Fabiano Amati, e dal presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini.

Nel 2009 – è emerso nella conferenza stampa – è diminuito il numero degli incendi in Puglia: 277 roghi, 4.358 ettari di territorio andati in fumo ed una diminuzione di un terzo per i comuni pugliesi colpiti dagli incendi. Bari è la provincia più colpita con 79 incendi e 2.799 ettari bruciati. E’ seguita da Foggia con 70 incendi. Mentre i comuni dove sono andati in fumo più ettari di territorio nel biennio 2008/2009 sono Gravina di Puglia e Andria rispettivamente con 1.201 e 1.000 ettari. Sono stati 75 comuni interessati da incendi boschivi, un terzo in meno rispetto 2008. L’indagine si è concentrata sulla rilevazione di parametri che indicano lo stato di attuazione della legge 353/2000 e le azioni messe in campo dalle amministrazioni comunali per arginare la piaga degli incendi boschivi.

Tra le iniziative messe in campo, campagne di informazione alla popolazione, sistemi di avvistamento dei focolai e presidio del territorio, perimetrazioni delle aree percorse dal fuoco e approvazione e aggiornamento del relativo catasto, esistenza di piani comunali di emergenza per gli incendi di interfaccia e rapporto e sinergia con il volontariato di protezione civile.

L’analisi dei dati si è basata – è stato riferito – sulle risposte complete ricevute da 898 comuni, tra i 2.057 interessati da incendi pari superiori all’ettaro di estensione nel biennio 2008-2009 ai quali Legambiente ha inviato un questionario.

In Puglia hanno risposto 70 amministrazioni comunali su 120 che hanno subito almeno un incendio di estensione pari o superiore ad un ettaro, cioè il 58 per cento del campione.

Nel 2009 – è stato spiegato nella conferenza stampa – il Corpo Forestale ha compiuto in Puglia 2.063 controlli, denunciando 18 delle 175 persone controllate. Nella classifica generale, i 70 comuni pugliesi sono così divisi: otto nella fascia di merito ‘ottimo’ (Alberobello, Andria, Bari, Corato, Melendugno, Nardò, Pietramontecorvino e Putignano); 33 nella fascia di merito ‘buono’, 15 nella fascia della ‘sufficienza’ e 14 nella fascia dell’insufficienza dove chiudono la classifica con punteggio a 2,5, quasi da maglia nera, i comuni di Bitonto e Taranto.

 

Il 53% dei comuni ha realizzato campagne informative e il 43% ha svolto attività di avvistamento e prevenzioni incendi.

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