Economia

PROSEGUE L’ODISSEA DEL “FRANGI”

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Prosegue l’odissea per le cliniche riabilitative “Pierantonio Frangi di Acquaviva” (dove sono numerosi i dipendenti di Cassano) e Riabilia di Bari- Santo Spirito.

Le due strutture di riabilitazione, come noto, stanno attraversando un periodo difficile per via dei tagli del tetto si spesa da parte della Regione Puglia.

Le ultime novità, però, vengono dall’Assessorato alla sanità dove sono stati convocati i dirigenti delle aziende per due volte in questa settimana; revocata la cassa integrazione in deroga e bloccata qualsiasi procedura di licenziamento.

L’Assessore Fiore, infatti, ha concesso più o meno la metà del tetto di spesa che era stato tolto alle due strutture chiedendo di ridurre spese e sprechi e di cercare di arrivare alla fine del 2010 con la promessa di rivedere il tetto per il 2011.

In termini di numeri parliamo di una riduzione di 1.067.784,51 rispetto al tetto 2009 per la società Elia Domus s.r.l. gestione Pierantonio Frangi, di 2.019.077,90 per l’Aurea Salus s.r.l. società che gestisce la clinica Riabilia, di 1.134.465,85 per l’Istituto S. Agostino.

Beneficiano invece di questa operazione il centro Padre Pio di Adelfia con un incremento di 530.335,41 e il centro Giovanni Paolo II di Putignano con 3.690.922,86.

In parole povere, fino allo scorso anno il budget regionale destinato alla riabilitazione era suddiviso in 4 strutture: Frangi, Riabilia, S. Agostino e Padre Pio; con l’accreditamento della nuova struttura di Putignano i soldi disponibili sono stati ridistribuiti su 5 strutture.

Questo non significa che non sia stato giusto accreditare una nuova struttura, ma che, forse, non era il momento giusto, visto che la Regione aveva già da risolvere problemi ben più gravi per il piano di rientro della sanità e non avrebbe dovuto avere la possibilità di accreditare una nuova clinica riabilitativa.

Ma come se non bastasse, gli eventi si inseguono e si accavallano nei corridoi dell’Assessorato e le notizie giungono veloci tra gli addetti ai lavori delle cliniche.

Infatti, a complicare la situazione, c’è il ripristino della retta di inizio anno.

Per capire meglio, fino ad inizio 2010 la retta giornaliera di degenza pagata dalla ASL per i pazienti ricoverati nelle strutture si aggirava intorno ai 185 euro, retta portata a 261,50 nel corso della scorsa primavera. L’aumento della retta aveva portato le strutture a sospendere i ricoveri già dai primi di agosto perché avevano già raggiunto il tetto di spesa, per giunta ridotto.

Ora l’Assessore, torna sui suoi passi riportando la retta a 185 con effetto immediato e retroattivo. Questo significa che, nonostante le strutture abbiano ripreso i ricoveri a pieno ritmo, molto probabilmente non riusciranno a raggiungere il tetto assegnato alle strutture.

Adesso si aspettano le prossime mosse da parte di sindacati e lavoratori.

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