Cultura

“LA VOCE DELL’ANIMA” DI UNA DOLCE POETESSA CASSANESE

Poesia

Due occhi pieni d’amore coronano il viso di una dolce nonnina che nascondeva gelosamente i suoi versi. Versi che erano racchiusi in tre quaderni che lasciano trasparire le lancette del tempo che non si sono fermate a cospetto dell’orologio ma solo davanti alla maestà della sua “Voce dell’anima”. Un orologio fermo di fronte alla bellezza dell’esperienza, della riflessione, dell’emozione.

È Lucrezia Percoco l’autrice del suddetto libro pubblicato grazie all’intraprendenza della stessa, dei suoi figli e soprattutto grazie all’editore Nicola Surico di “Messaggi Edizioni” che ha dato vita a dei segni che si erano quasi arresi dall’esser letti, esser interpretati…esser conosciuti.

Il 2 ottobre, infatti, è stato presentato il libro della poetessa presso la Biblioteca comunale di Cassano. La poetessa ci spiega che “quel giorno l’emozione era davvero tanta”. C’erano i suoi figli, i suoi nipoti e tanta gente pronta ad ascoltarla.

“E’ stato davvero bello vedere riunita la mia famiglia in mio onore”.

Riunita per dar una vera solidità ad un pseudo diario che passava solo nelle mani dell’autrice. Solo lei sfiorava i suoi versi. Solo lei aveva l’onore di creare delle rime che potessero far rimare la sua mente con il suo cuore.

“Ho studiato solo fino al “secondo avviamento” dopo di che non sono più andata a scuola perché era periodo di guerra e papà non aveva abbastanza denaro, ma ho carpito dalla mia mamma la bellezza di un libro, del teatro, del cinema, della lirica…e ho seguito le sue orme”. Così la poetessa ci spiega la sua passione per la cultura. Una passione creata sulla base di un esempio: la sua mamma. Nello stesso modo sua figlia Franca ha seguito, quindi, la via attraversata dalla mamma e dalla nonna, scrivendo su “Il calamaio” dove una frase come quella che segue può far intuire l’amore verso le parole, verso la gioia di emozionarsi: “Colmai i muri di parole per spiegarti l’immenso di questo mio sentire”.

E così il discorrere sulla sua vissuta vita continua: “Sono un po’ romantica. Amavo e amo tutt’ora sentire tutto ciò che ci sfiora l’animo e mi porto dentro la mia profonda Fede per Dio.”

Prendere un quaderno, una penna, un’ emozione e…scrivere. Scrivere per liberarsi il cuore, scrivere per raccontare di un amore, scrivere per addolcire una sofferenza…scrivere, sempre e solo scrivere.

Cosa saranno mai dei piccoli scarabocchi su un foglio, poi? Cosa?

Per chi ha un animo grande e virtuoso come la nostra poetessa, possono essere tutto.

Un passo nel vuoto, un confidente di segreti profondi, un raggio di sole dopo un temporale, un libro che ancora non è stato scritto.

Un giorno poi, il suo caro marito trovò una delle sue innumerevoli poesie, “Ai miei figli- s’intitolava”, e ne approfittò per leggerla agli stessi lì presenti. “Non deridetemi se ho osato. Questo mio cuore che sa tanto amare, questo mio cuore che sa tanto palpitare, questo mio cuore che sa tanto odiare. Solo il tempo può rimarginare”. Sono questi alcuni versi della magnifica poesia scritta dalla Percoco che ci ha fatto leggere sul suo quaderno impaginato con l’amore.

“Avrei voluto la Torre dell’orologio sulla copertina del libro perché, da ragazza, m’incantavo solo al semplice guardarla. Ho raccontato dello sbocciare dei tulipani, dei miei figli a scuola, del cinguettio degli uccelli, dei miei genitori, del rumore della pioggia e di tutto ciò che mi sfiorava la mente e che potesse dar vita ad un’emozione”.

La nostra nonna scrittrice ci ha deliziati di un’intervista che è andata oltre i limiti del pensabile. Un continuo scavare nel profondo dei suoi pensieri. Un perlustrare un animo pieno di ricordi. Un raccontare il suo amore incondizionato per la vita che oltre a leggersi nei suoi versi si legge anche e soprattutto nei suoi dolci occhi.

 

 

Copertina_libro_la_voce_dcellanima

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