Cronaca

“STEFANINO” E I SUOI GREGARI: TUTTI I NOMI DEL CLAN

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Un piccolo regno, a suo uso e consumo, dove espandere le proprie attività e affiliare “amici”

Così la DDA barese descrive la situazione di Cassano nell’ambito dell’operazione “Hinterland” che questa notte ha portato in carcere, fra i 90 indagati, anche Stefano Barbetta, detto “Stefanino” (foto sotto).

 

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Trentuno anni, barese (di Carbonara) ma residente a Cassano da lungo tempo, “Stefanino”, detto “u’ gruess”, è un sorvegliato speciale;  ha precedenti per detenzione di arma da fuoco e inosservanza degli obblighi di dimora. Negli ultimi tempi è stato arrestato due volte: il 2 maggio 2009 con l’accusa di porto illegale di arma, violazione degli obblighi della sorveglianza speciale e ricettazione e il 30 luglio 2010 per ripetute violazioni all’osservanza degli arresti domiciliari.

Agli ordini del Clan Stramaglia, “Stefanino” era il punto di riferimento – stando alle indagini della Polizia – per gli affari malavitosi nel nostro paese, utilizzato anche come base per l’espansione verso la Murgia, dove però era prevalente (soprattutto ad Altamura dove agli arresti sono finite nove persone) il clan avverso, quello dei Di Cosola.

Nonostate fosse costantemente nel mirino delle forze dell’ordine ed in particolare dei Carabinieri, “Stefanino” sembrava non dare peso alla sua situazione: in  alcune intercettazioni telefoniche Barbetta dimostra disprezzo per gli addetti delle Forze dell’Ordine, disprezzo che si concretizza anche con il tamponamento di un’auto della Polizia Municipale cassanese.

Oltre a Barbetta, nella rete della Polizia sono finite altre 17 persone residenti a Cassano:

Franco Loverro, con alle spalle una condanna a 16 anni (scontata) per omicidio, uno dei reggenti assieme a Barbetta;

i fratelli Ottavio e Alessandro Di Cillo;

Enzo Sapienza;

Giambattista Petrelli;

Donato Terrone;

Francesco De Lucia;

Giuseppe Baccellieri;

Fabio De Girolamo ;

MicheleTerlizzi;

Michele Ventura;

Giuseppe Giorgio;

Filomena Lorusso;

Sabino Magaletti;

Rella Michele Antonio;

Sante Santoro.

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Franco Loverro

Da anni in guerra fra di loro i due pericolosi clan si sono contesi il controllo esclusivo del territorio non solo di interi quartieri di Bari (Carbonara e Ceglie del Campo in modo particolare), ma anche di intere cittadine dell’hinterland Barese: oltre a Cassano anche Adelfia, Casamassima, Gravina, Capurso, Bitritto, Sannicandro, Altamura, Santeramo in Colle nonché Grottaglie e San Marzano di San Giuseppe (TA). In ballo gli ingenti proventi dello spaccio di droga e delle estorsioni a commercianti e imprenditori (soprattutto del settore eno-oleario, molto fiorente in alcune zone del Barese).

”Il livello di pericolosita’ della criminalita’ organizzata del Distretto di Bari e’ diventata almeno corrispondente a quella di altri Distretti italiani” ha detto il Procuratore Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, Antonio Laudati, durante la conferenza stampa svoltasi a Bari.

 

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Enzo Sapienza

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