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DEPURATORE: AL SINDACO NON PIACE L’IDEA DELLA REGIONE

depuratore

Rimane dubbiosa e perplessa, il sindaco Maria Pia Di Medio, dopo l’incontro di questa mattina in Regione sulla vicenda Depuratore Comunale mentre è soddisfatto l’Assessore Regionale, Fabiano Amati.

Dopo nostre numerose sollecitazioni circa la risoluzione del problema – dichiara il primo cittadino in una nota diramata oggi dall’Ufficio Stampa del Comune – abbiamo avuto modo di sentire che entro aprile sarà effettuato uno studio di impatto ambientale su un impianto realizzato negli anni ’90 e mai entrato in funzione e oggi preda di vandali.  E’ una soluzione che ci accontenta solo in parte perché è bene sapere che una volta attivo, il depuratore sarà pressoché inidoneo a funzionare ”.

Il sindaco si dice dubbioso sulla funzionalità dell’impianto perché le leggi dello Stato e le leggi della Regione Puglia sono in conflitto: non è dato sapere dove e come bisognerà versare le acque depurate in Lama Badessa se attraverso collettori o campi di spandimento o in bacini di raccolta.

Le norme, infatti, impediscono di procedere in un caso o nell’altro: “Il problema – afferma ancora la Di Medio – è a monte. Mi chiedo cosa ce ne facciamo di un depuratore funzionante ma a mezzo servizio, quando non sappiamo dove recapitare con precisione le acque”? L’ipotesi di conferimento nella Lama Badessa  non ci trova d’accordo per le problematicità conseguenti e dimostrate anche da studi particolari. Qualora invece si dovesse decidere per il riutilizzo delle acque per fini agricoli attraverso un impianto di affinamento, non faremo mancare il nostro sostegno”.

In più ci sono molte domande inevase relativamente al vecchio impianto di depurazione: “Quali risposte si possono dare ad un Comune come il nostro che utilizza un vecchio depuratore e che dietro ordinanza del commissario delegato per l’emergenza ambientale conferisce in falda i reflui depurati a tutto danno della stessa? Il 1° gennaio, giorno in cui l’ordinanza sarà già scaduta, dove dovremo smaltire i reflui? Vorrei tanto sapere – conclude la Di Medio – come dovrà comportarsi il nostro ente per fronteggiare tutte queste situazioni, ma le soluzioni mi sembrano abbastanza lontane. Una cosa però è certa: non permetterò che il nostro Comune sia oggetto di sanzioni  per il reato di inquinamento, cosa già all’attenzione della Commissione europea. Girerò tutto agli organi che sono attualmente coinvolti nelle varie procedure.

Secondo gli accordi presi in Regione alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici Fabiano Amati, dei tecnici di Aqp, Provincia di Bari, Ato Puglia, Arpa e Comuni limitrofi interessati, l’Acquedotto dovrà redigere lo studio d’impatto ambientale che sarà pronto entro aprile. Poi si potranno appaltare i lavori da parte della Provincia.

“Il progetto e il relativo finanziamento per la realizzazione dell’opera che sostituirà un impianto ormai inadeguato – ha spiegato a questo proposito Amati – sono stati già disposti. Ciò che serve a questo punto è un’integrazione allo studio di Valutazione di impatto ambientale che analizzi tutti i 56 km di lama fino al mare, che permetterà alla Provincia di Bari di esprimere il parere e di appaltare quindi l’opera. L’Acquedotto pugliese, per scopi pratici in grado di velocizzare le procedure e per riflesso sulle sue attività di gestore del servizio idrico integrato, è stato individuato come soggetto migliore per la realizzazione dello studio, che valuterà l’impatto ambientale dei reflui dei depuratori e quello delle piogge meteoriche. Il soggetto preposto poi, ovvero la Provincia di Bari, sarà nelle condizioni di poter esprimere il parere entro i 15 giorni successivi alla redazione dello studio e dare il via ai lavori”.

Oltre ad aver finalmente stabilito dei punti fermi – ha concluso Amati – abbiamo anche acquisito il consenso da parte dei comuni che ricadono nell’area di realizzazione dell’opera ad operare nei modi stabiliti nel corso dell’odierno tavolo tecnico”.

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