COMMERCIO CASSANESE IN PROFONDO ROSSO
Crisi si o crisi no?
Il 2010 è stato senza dubbio un anno molto particolare per l’economia italiana, pieno di contraddizioni tra politica e realtà.
Gli istituti di statistica hanno cominciato a parlare di ripresa economica del nostro Paese, scontrandosi quotidianamente con le realtà commerciali.
Ma… come ha risposto all’incertezza economica Cassano?
Una risposta ci è arrivata sottoponendo un questionario con 5 semplici domande ad alcuni commercianti locali, scelti a campione tra quelli presenti, selezionati tra le varie categorie merceologiche vendute.
Le loro risposte lasciano poco, pochissimo spazio alle interpretazioni. Cassano si presenta come una realtà in linea, o, peggio, in alcuni casi, con delle criticità superiori alla norma.
Alla prima delle domande sottoposte, che chiedeva se la crisi fosse stata avvertita in maniera importante, il coro unanime delle risposte positive lascia disarmati.
Gli effetti, a detta dei più, si sono espressi attraverso un calo sensibile delle vendite, oltre al fatto che molta gente preferisce non entrare nei negozi o acquistare beni del valore di pochi euro.
Sicuramente i tanti centri commerciali dislocati nel circondario hanno avuto il ruolo di ago della bilancia, attirando i consumatori con le offerte specchietto, ma anche con l’enorme vantaggio di poter offrire qualsiasi tipo di bene o di servizio in uno stesso luogo.
Il 2010, come detto doveva essere l’anno della ripresa dalla crisi che da qualche anno ci coinvolge. Ma stando a quanto detto dei nostri concittadini, il tanto sperato passo in avanti si è trasformato nel passo del gambero: il 2010 si è dimostrato in linea con l’anno precedente, e secondo alcuni, ha accentuato le difficoltà dei consumatori, facendo regredire il commercio.
Una situazione difficile, molto difficile, che da alcuni viene identificata come conseguenza immediata della mentalità di alcuni concittadini, che preferiscono recarsi nei paesi limitrofi per gli acquisti, lasciando al loro (tragico) destino le attività del posto.
Ma in tutto ciò, che ruolo ha avuto l’amministrazione? E’ riuscita ad incentivare il commercio?
Il coro dei commercianti, anche in questo caso, è quasi unisono: l’amministrazione comunale si è mossa poco o nulla, non favorendo il commercio locale.
Ma, come fare per uscire dalla crisi? C’è una cura?
I commercianti interpellati, provano a tracciare la strada: bisogna acquistare a Cassano. Il rilancio del commercio deve passare dal rilancio dei consumi e degli investimenti.
La scelta dei centri commerciali, in alcuni casi aiuta le nostre tasche, ma non di certo la nostra realtà, che stando a quanto detto nel questionario, viene lasciata morire.
“Stiamo trasformando Cassano in un dormitorio” è il grido d’allarme che un commerciante lancia, sostenendo come nel giro di un decennio si sia passati da una Cassano “centro turistico”, meta di vacanze di tanta gente che rilanciava l’economia spendendo in paese, ad una Cassano che vede i suoi abitanti spostarsi nei paesi limitrofi per gli acquisti.
Gli esercenti sperano in un rilancio del paese e della sua economia, sottolineando come, allo stesso tempo, questa situazione sia figlia di una congiuntura economica negativa, e che a loro sfavore giochi un ruolo determinante l’eccessiva pressione fiscale.