Politica

A CASSANO NESSUNA ALTERNATIVA A DESTRA

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Non ha una sede, non ha un organismo direttivo debitamente eletto, non ha tesserati riconosciuti e riconoscibili e anche il tanto combattuto “logo” che in campagna elettorale aveva costituito un oggetto del desiderio tanto da avviare un braccio di ferro fra l’allora AN e il consigliere regionale Zullo, pare non sia ancora stato ceduto, almeno ufficialmente.

Eppure a Cassano alternative al Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi Presidente non ve ne sono. La maggioranza politica che governa il Comune è un chiaro esempio in merito. C’è, un  forte e coeso gruppo consiliare, una maggioranza bulgara a cui appartengono il Presidente del Consiglio, Ignazio Zullo, il sindaco Maria Pia Di Medio e con loro tutti gli assessori e tutti i consiglieri comunali, nessuno escluso.

Qualche giorno fa a Milano è nato ufficialmente “Futuro e Libertà per l’Italia” di Gianfranco Fini, nuovo soggetto politico di destra. Ma la capitale lombarda è lontana da Cassano e così nel nostro Comune non sono nati (e difficilmente nasceranno) circoli di FLI, anche se la procedura per aprirne uno è semplice ed economica: si fa tutto on-line. E dire che di estimatori di Fini a Cassano se ne contano molti, dagli ex AN a qualche assessore che oggi siede sulle poltrone di piazza Moro.

E neppure le inchieste giudiziarie a cui Berlusconi è sottoposto, il suo rinvio a giudizio il prossimo 6 aprile, gli scandali a cui è andato incontro hanno fatto vacillare una fede incrollabile nel Pdl cassanese.

Perché?

La risposta è relativamente semplice e molto pragmatica e la rivela più di un consigliere comunale che ovviamente richiede l’anonimato. “Non è che questa continua esposizione scandalistica ci piaccia – dicono in sintesi a “La Voce del Paese” – è che aprire una ipotesi alternativa a destra, oggi, significherebbe in qualche modo rischiare una crisi in Comune. Perché,  che senso avrebbe creare un soggetto politico diverso dal Pdl e ad esso alternativo per poi fare le stesse cose che il PdL fa nel nostro paese?”. La creazione, cioè, di una “seconda gamba” nella maggioranza viene ritenuta inutile, superflua e anche rischiosa perché metterebbe a rischio equilibri politici oramai raggiunti e consolidati. La prospettiva – reale o meno che sia – di elezioni politiche anticipate spinge, poi, a stare uniti e compatti, magari a malavoglia per le avventure giudiziarie del “grande capo milanese” ma con grande senso pratico.

Dopo, si vedrà.

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