Cultura

150° DELL’UNITA’ D’ITALIA, PRIMO CONVEGNO A CASSANO

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“Dobbiamo conoscere la nostra Storia e risvegliare in ognuno di noi l’orgoglio nazionale”

In questo modo ieri il vicesindaco, presente per sostituire il Primo cittadino, ha dato il “la” al convegno storico sull’Unità d’ Italia.

Sala consiliare di Cassano. Ore 17. Lì presenti: l’Assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza, il vicesindaco Michele Ruggiero, Bice Leddomade, il presidente del Comitato regionale dott.ssa Biana Tragni, due classi della Scuola media “Vincenzo Ruffo” e una cospicua platea di uditori.

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I ragazzi, prima dell’inizio dell’incontro, hanno piacevolmente intonato le melodie patriottiche per eccellenza: da Mameli a Beethoven, passando per Verdi. “Mi avete toccato il cuore” asserisce il presidente del Comitato, “ bravi i Maestri, brava la Dirigente che tendono i loro insegnamenti alla conoscenza della nostra storia. Sono contenta, inoltre, che questa serie di manifestazioni per l’Unità d’Italia, sia iniziata proprio da Cassano”.

Un incontro atto alla conoscenza del nostro passato, della storia e delle vicende che hanno poi portato a quel  lontano 17 marzo 1861. Una data che, come ben sappiamo,si è lontani da vederla tutti dalla stessa prospettiva.

“Festeggiamo senza obblighi, senza conflitti. In quella giornata festeggiamo l’Italia”.

La conoscenza degli anni 1799- 1861, oltre ad esser stati sommariamente affrontati, sono presenti all’interno del libro-agenda nato grazie alla collaborazione di storici e studiosi “dal Capo di Leuca sino al Gargano”. In tale agenda vengono evocati, giorno per giorno, gli avvenimenti avutosi nella nostra regione. All’inizio di ogni mese vengono preannunciati quattro personaggi di lodevole importanza che poi, nel corso delle successive pagine, vengono descritti minuziosamente nella loro ars quotidiana.

“Ci siam fermati, poi, al 17 marzo 1861. Non siamo più voluti andare avanti perché nonostante l’Unità, ci sono state cose che non sono andate poi così bene: il fascismo, le guerre, la questione meridionale e via dicendo.”

Si sono susseguiti approfondimenti su determinate annate, su precise personalità, su pungenti questioni … il tutto per parlare della Puglia in un periodo di così intrinseca forza e fragilità, per enfatizzare la nostra regione, per amare sempre più il “selvaggio borgo natio” come recita Leopardi.

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Al termine del convegno, dopo aver consegnato alla prof.ssa Leddomade un attestato per il lavoro fatto parimenti con il Comitato pugliese, s’è scatenato un caloroso applauso che ha confermato la riuscita dell’incontro, della questione affrontatasi e del modo in cui s’è disquisito di ciò. In questo anno, in cui il tema dell’unità è ben lontano dal concretizzarsi, manifestazioni come questa possono sicuramente far nascere in noi la sete di sapere della nostra storia, del nostro passato … del nostro presente.

 

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