“IL TESTAMENTO DEL NONNO PARTIGIANO”
Ragazzo.
Non voglio che tu sia lo zimbelo del mondo
i lascio il sole
che mio padre lasciò a me…
Le stelle brilleranno uguali
e uguali ti indurranno le notti a dolce sogno.
Il mare
ti empirà di sogni…
Ti lascio il mio sorriso amareggiato
fanne scialo ma non tradirmi.
Il mondo è povero oggi….
Si è tanto insanguinato questo mondo
ed è rimasto povero…
diventa ricco tu
guadagnando l’amore del Mondo…
Ti lascio la mia lotta incompiuta
e l’arma della pace arroventata.
Non l’appendere al muro
il mondo ne ha bisogno.
Ti lascio il mio cordoglio…
Tanta pena vinta nella battaglie del mio tempo
e ricorda
quest’ordine ti lascio…
Ricordare
vuol dire non morire.
Non dire mai che sono stato indegno
che disperazione mi ha trattenuto e
sono rimasto indietro al di qua della trincea.
Ho gridato
gridato
mille volte NO!
Ma soffiava un gran vento
e pioggia
e grandine
hanno sepolto la mia voce…
Ti lascio la mia storia
vergata con la mano di una qualche speranza,
a te finirla.
Ti lascio i simulacri degli Eroi con le mani mozzate
ragazzi che non fecero tempo di assumere
austera forma d’uomo
madri vestite a bruno
fanciulle violentate
ti lascio la memoria di Belsen e Auschwitz
fa presto a farti grande
nutri bene il tuo gracile cuore
con la carne della Pace del Mondo…
ragazzo.
Ragazzo
impara che milioni di fratelli innocenti
svanirono ad un tratto nelle nevi gelate
in una tomba comune e spregiata
Già…si chiamano nemici
i nemici dell’odio.
Ti lascio l’indirizzo della tomba
perchè tu vada a leggere
l’epigrafe
ti lascio accampamenti con tanti prigionieri
dicono sempre sì
ma dentro loro mugghia l’imprigionato
No!
dell’uomo libero
così è stato il mio tempo.
Gira l’occhio dolce
al nostro crepuscolo amaro
il pane si è fatto pietra
l’acqua fango…
…la verità
un uccello che non canta.
Non dire che tutto questo non t’interessa
un giorno
tutto questo potrebbe riproporsi…
E’ questo che ti lascio
io conquistai il coraggio di essere fiero.
Sforzati di vivere
salta il fosso da solo e fatti libero…
Così è stato il mio tempo
è questo che ti lascio…
Attendo nuove…
A te completare i miei sogni di libertà…
Questo scritto è stato proposto da Giacomo Papi, ricevuto dall’Anpi di Roma.