Politica

PASSI CARRABILI E LAME: SANTORSOLA INTERROGA

SANTORSOLA

Quanto costa alle casse del Comune il censimento sui “passi carrabili”? E chi paga, se il cittadino sbaglia a misurare l’ampiezza degli stessi? Inoltre: cos’è successo al Progetto per la protezione delle Lame?

A margine delle ultime due sedute del  Consiglio Comunale il capogruppo di “Nuova Ideadomani”, Teodoro Santorsola ha interrogato l’amministrazione Di Medio su queste vicende.

Censimento passi carrabili

Nelle scorse settimane ai cassanesi è giunta a sorpresa una “raccomandata” spedita dal Comune nella quale c’era una Dichiarazione “giurata” che i cittadini dovevano compilare e riconsegnare al Comune. Oggetto: i passi carrabili delle proprie abitazioni. Il questionario serviva da vero e propri censimento di tutti quei passaggi – a pagamento o meno – che le abitazioni hanno e di cui l’amministrazione ha voluto conoscere i dettagli.

Quanto ci è costata quella operazione – ha chiesto Santorsola in Consiglio – tra predisposizione della modulistica e spedizione delle raccomandate? Visto che il Comune ha già una Banca dati, a cosa è servita questa indagine a tappeto? “

La preoccupazione del consigliere di NID, poi, si è soffermata su eventuali errori da parte dei contribuenti, che potrebbero dar corso a multe e contestazioni. “Chiedete al cittadino che può non avere competenze – ha affermato Santorsola  – di misurare l’ampiezza del passo. Ma non tutti sanno da dove si misura (dagli stipiti? dall’interno?) e dunque che succede se il cittadino sbaglia, magari anche in buona fede,  e rileva delle misure errate?” Avendo dichiarato il falso, ad un controllo quel cittadino sarebbe sottoposto a sanzione.

“Non è un modo corretto di chiedere la collaborazione dei cittadini” ha detto Santorsola, stigmatizzando il fatto che l’operazione sembra più una vessazione nei confronti del cittadino che non un servizio da rendere allo stesso.

Alla interrogazione, l’assessore al Bilancio Franco Antelmi si è riservato di presentare una risposta scritta, spiegando comunque a voce che si tratta di un aggiornamento della Banca Dati del Comune che da tempo non veniva adeguata.

Progetto Lame: tutto nasce da un esposto anonimo

Proprio una denuncia anonima giunta in Comune e che il sindaco Di Medio ha definito “dettagliato” è all’originale del blocco del progetto finanziato con 4 milioni di euro nell’ambito dell’Area Vasta “Area Metropolitana di Bari”. Rispondendo ad una interrogazione di Santorsola – che comunque si è detto insoddisfatto della risposta non essendo chiaro chi e cosa hanno provocato lo stop – il sindaco ha detto che quando il progettop era completo e il bando predisposto,  “è arrivato in Comune un esposto anonimo che faceva precisi riferimenti a modalità della gara che potevano esporre l’ente a contestazioni, evidenziando alcune criticità. Ad una verifica tecnico-legale da parte degli uffici, effettivamente sono state riscontrate alcune anomalie poi corrette”. Da qui la nuova pubblicazione del Bando.

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