Attualità

DAL LICEO UN PENSIERO PER ARRIGONI

vittorio_arrigoni

Lo hanno ricordato con semplici parole, scandite da voci tremanti, nonostante un auditorium del Liceo Scientifico cassanese non molto affollato, ma come si suol dire in questi casi “pochi ma buoni”… certo è però che è sempre motivo d’orgoglio vedere come la scuola impegni i ragazzi anche al di fuori delle ore mattutine per incontrarsi, scambiarsi opinioni, discutere e riflettere non solo sull’esito delle ultime interrogazioni o compiti in classe di un anno ormai volto al termine, ma su fatti che giorno dopo giorno scandiscono le tappe della storia, che non è solo quella che si legge sui libri, bensì quella che tutti vivono, e con la quale prima o poi bisogna fare i conti. “Vittorio Arrigoni era un ragazzo, che non voleva fare l’eroe, ma che si è battuto per la pace, attraverso la lotta non violenta, ma facendo informazione. Un’informazione che può colpire, generare odio e sdegno, fino al punto di pagare con la propria vita”.

Per i ragazzi del liceo che hanno sentito di dover in qualche modo fermarsi a ricordarlo nel grigio pomeriggio di lunedì 16 maggio, esattamente ad un mese e un giorno dalla sua morte,  Vittorio rappresenta un giovane ucciso in Palestina, un italiano in una terra straniera, ossia in quella parte di mondo che dopo anni vissuti tra numerosi problemi e scontri, ancora si trova di fronte a questioni che terminano con un punto interrogativo. Tra un video e l’altro hanno ripercorso alcuni momenti della sua esperienza, scanditi da parole che per alcuni sono diventate una sorta di motto, ovvero “tutti apparteniamo alla stessa famiglia e restiamo umani”.

All’iniziativa, guidata dal professor Aprile, hanno inoltre partecipato con il racconto di alcuni momenti vissuti in Palestina  alcuni volontari dell’associazione “Operazione colomba”, testimoni anche loro dei disagi che tormentano tale terra.

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