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LA PROVINCIA DI BARI DICE SI’ AL DEPURATORE DI CASSANO

depuratore

La Provincia di Bari ha dato parere favorevole alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul progetto presentato dall’Acquedotto Pugliese per l’adeguamento del Depuratore che dovrà servire Cassano, opera indispensabile e che da anni manca sul nostro territorio. Un “sì” con alcune condizioni, però, visto che secondo il progetto le acque – una volta depurate – saranno scaricate nella “Lama Badessa” e di qui raggiungere il mare di Bari e ciò comporta alcune precisi imposizioni.

In una articolata Determinazione di una decina di pagine, il Servizio “Ambiente e Rifiuti” della Provincia ha dunque dato il parere favorevole al progetto dell’AQP prescrivendo alcune condizioni ovvero: non venga modifificato il regime idraulico del corso d’acqua con riguardo agli eventi di piena e che vengano realizzate tutte le opere previste dal progetto redatto per l’AQP dall’ing. Piccinni del Politecnico di Bari; vengano evitati ristagni, venga creata una idonea “savanella” impermeabilizzata e proporzionata per il convogliamento della portata di scarico dell’impianto; si realizzino canalizzazioni chiuse al fondo dell’alveo attuale, presidiate da idonei organi di intercettazione; siano dismessi i pozzi di emungimento; non venga modificata la fruibilità intorno al punto di scarico; inoltre, dovrà essere assicurata la manutenzione del corso d’acqua, i cui argini vanno puliti e mantenuti in adeguate condizioni ambientali mentre le scarpate degli argini devono essere protette con gabbionate e materassi del tipo “Reno”.

Secondo la Provincia, lo scarico nella Lama e la Lama stessa presentano alcune criticità: ad esempio non sempre c’è una adeguata pendenza della stessa il che rischia di creare ristagni e tracimazioni nei terreni privati che la Lama attraversa; ma vi potrebbero essere anche problemi legati all’inquinamento della falda che per la Provincia “è meritevole di tutela essendo di ottima qualità”: lo scarico, infatti, a volte presenta sostanze non completamente e utilmente depurate con livelli di rischio elevati rispetto alla norma: se questa acque “inquinate” dovessero ristagnare in superficie e quindi scendere in falda, la stessa sarebbe gravemente compromessa.

Le condizioni poste dal progetto, anche se non ottimali – basti pensare che il Depuratore è proporzionato su 16mila abitanti quando, in estate, Cassano raddoppia la popolazione arrivando anche a 25mila, il che significa che per 2/3 mesi all’anno l’impianto lavorerà in condizioni non idonee – sono state accettate dal Comune di Cassano e dunque ora l’ultima parola spetta all’AQP.

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