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UNA SAGRA DELLA FOCACCIA RIUSCITA MA CON MOLTI PERCHE’

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E’ cominciata con un lungo applauso in onore delle quattro vittime della strada di Acquaviva la 34esima edizione della Sagra della Focaccia tenutasi ieri sera nel centro storico e in piazza Garibaldi.

I presentatori di “Futura Radio Station” che hanno animato dal palco la serata (la “nostra” Elisabetta “The Voice” Burdo e gli acquavivesi Arty e Antonio) hanno giustamente aperto con il commosso ricordo dei tre giovani e della signora di Conversano deceduti nel terribile incidente dell’altra notte.

Mano a mano che la piazza si riempiva e i “Pop maniacs live show” la scaldavano dal palco a suon di successi canori che hanno fatto la storia della musica leggera italiana, gli stand del Panificio di Michele Maiullaro (posizionati in  Piazza Moro e in Piazza Garibaldi) cominciavano a sfornare a decine le ruote del magico impasto che da oltre trent’anni attira a Cassano gente di ogni dove. Un appuntamento che sembra oramai irrinunciabile per tantissima gente che ha affollato il centro storico magari facendo qualche  foto accanto alle “Fiat 500” e alle Vespe che l’instancabile auto-moto club “Casa Jani” ha esposto lungo via Maggior Turitto e via Miani; oppure curiosando tra i lavori artigianali dell’Associazione “I tesori del Levante” fino a giungere in Villa dove le esuberanti note del gruppo “Non toccate la zia” (cover di Rino Gaetano giunta al posto de “La Banda Loca”, invitata dal Caffè Garibaldi) hanno tenuto banco fino a mezzanotte inoltrata , coinvolgendo giovani e nostalgici cinquantenni.

In piazza intanto, l’impeccabile regia del patron di “Futura Radio Station”, Antonio Calò, chiamava sul palco l’assessore al Turismo, Pierpaola Sapienza e il Presidente della Pro Loco, Cosimo Macchia: mentre quest’ultimo ha salutato e ringraziato tutti sottolineando che “l’unione fa la forza”, l’assessore ha snocciolato ringraziamenti e prossime date del cartellone estivo dell’amministrazione comunale; ha ringraziato “la mia maggioranza consiliare che lavora in team”  nonché con l’usuale sarcasmo ha salutato e ringraziato “tutti i panificatori cassanesi non presenti alla Sagra ovvero Di Liddo, Anselmi e “Santa Maria degli Angeli”….portategli i miei saluti”.

Un modo come un altro, cioè, per dire agli altri artigiani di Cassano “la sagra la faccio con o senza di voi”.

Ma non era, quella del Sindaco Di Medio di cui l’assessore Sapienza fa parte, l’amministrazione che doveva pacificare Cassano, unirla, condividendone idee e ideali, evitare gli errori del passato del “o con me o contro di me”? Mah!

Tornando alla serata, sul palco di piazza Moro è arrivata Lia Cellamare, attrice comica di grande esperienza ma che con il suo “Barese senza pretese” non ha poi divertito più di tanto anche se la piazza era stralcoma proprio durante la sua esibizione, svuotandosi un pò al termine della stessa.

Apprezzati – soprattutto dai giovani – gli Onda Mix, Disco-dance  e il sound di Enzolino + che hanno fatto ballare i più giovani (per chi volesse riascoltarli, il tour di “Futura Radio Station – Live” si sposterà ad Acquaviva il prossimo 24 settembre).

Calato il sipario sull’edizione 2011 – che ancora una volta ha fatto il pienone – proponiamo qualche riflessione.

Se, infatti, tre anni fa – il primo della gestione Di Medio – i panificatori partecipanti erano quattro e l’anno scorso si ridussero a due, quest’anno Maiullaro è rimasto da solo, seppure con due stand. Una prova di abnegazione e di orgoglio, quella del giovane panificatore cassanese, che certamente non si arricchisce con questa manifestazione, anzi…

Ma occorre anche farsi qualche domanda: cos’è che non funziona? Cos’è che spinge gli altri fornai a non partecipare? Cosa si aspetta a dare una svolta ad una delle più antiche sagre della provincia di Bari prima che muoia completamente?

Domande (con proposte) che facevamo anche l’anno scorso (leggi l’articolo) e che sicuramente rimarranno anche questa volta senza risposte.

Vogliamo, comunque, far notare che non esiste una Sagra con un solo attore, altrimenti viene meno il valore e il significato stesso della Sagra, nata (nel 1977) per mostrare e far conoscere la laboriosità, l’inventiva e la genuinità della gente cassanese e dei prodotti che essa sa trasformare. Una Sagra non è la semplice vendita di un prodotto ma qualcosa che deve coinvolgere l’identità, la storia, le abitudini di un territorio. La focaccia la troviamo tutti i giorni in ogni negozio di prodotti alimentari: la Sagra la si vive una volta all’anno. Ecco perché dovrebbe essere qualcosa di diverso.

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