PER LA SECONDA VOLTA LA REGIONE DIMENTICA CASSANO
Roba da non credere ai propri occhi: Cassano è stata di nuovo “dimenticata” dalla Regione Puglia nella Delibera che estende l’area di crisi del mobile imbottito, presentata al Governo nazionale per fare da base di partenza per l’Accordo di Programma, con in ballo circa 40 milioni di euro.
Dopo la prima carente Delibera dell’Assessorato alle Attività Produttive – che avevamo segnalato dalle colonne del settimanale “La voce del paese” (già dal 19 agosto) e poi attraverso CassanoWeb (lo scorso 5 settembre) – che “dimenticava” Cassano, i suoi salottifici e le aziende del terziario che lavorano per alcuni grandi marchi, comunque in crisi, sembrava che i nostri politici e amministratori si fossero mossi.
Ma evidentemente l’hanno fatto tardi e malvolentieri visto che nel numero odierno del Bollettino Ufficiale della Regione Puglia l’Assessorato retto da Loredana Capone con una nuova Deliberazione (leggi) ha sì esteso l’area di crisi del mobile imbottito ma includendo solo Gravina, Gioia e Modugno assieme ai già citati Santeramo, Altamura, Laterza e Ginosa.
E Cassano?
Di nuovo esclusa! E questo nonostante appena ieri il Consiglio Regionale aveva chiesto, con un ordine del giorno presentato dal consigliere cassanese Ignazio Zullo e votato all’unanimità, di integrare l’area di crisi con i territori di Cassano, Gravina e Poggiorsini, con l’assenso della Capone.
Insomma: a nulla sono valsi, finora, le polemiche, le richieste, gli ordini del giorno, le interrogazioni di sindaco, forze di opposizione e consiglieri regionali. E mentre il sindaco di Modugno, ad esempio, appena due giorni dopo la pubblicazione della prima Delibera chiedeva, per iscritto, di inserire il proprio Comune nella nuova perimetrazione di area di crisi, i nostri politici cincischiano, si vantano di NON leggere la stampa locale, parlano e straparlano di gossip e pettegolezzi, perdendo una buona occasione per fare qualcosa di concreto per il proprio paese.
Si riuscirà, con la prossima versione del Decreto, a far davvero inserire Cassano nell’area di crisi? Speriamo di sì e soprattutto speriamo che ciò avvenga prima che il Governo chiami alla firma dell’Accordo di Programma tutti gli enti locali interessati.
Se Cassano non ci fosse, sarebbe una beffa!