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PIANO DI ZONA: LA “RETTA VIA” È STATA INTRAPRESA

convegno pd su sanit

 

È stato definito un “momento di riflessione” quello che ha riempito la sala consigliare nel pomeriggio di ieri, a cui, diversamente da quanto previsto, tra i relatori ha preso parte solo Ubaldo Pagano, coordinatore del piano sociale di zona ambito 5. Ad affiancarlo il sindaco Di Medio, Nicola Surico, coordinatore del Pd cassanese e Domenica Busto nel ruolo di moderatrice, la quale ha introdotto l’argomento illustrando la valenza del piano di zona, quale “strumento fondamentale per trasformare il concetto di assistenza della persona in sistema di servizi integrato” nonché programma mirato all’analisi e allo sviluppo delle esigenze e delle risorse del territorio.

A soli sette mesi da tale nomina, il giovane avvocato si è mostrato agli occhi dei presenti ben preparato a esporre la situazione che accomuna Cassano, Acquaviva, Sannicandro, Binetto, Toritto e Grumo (quest’ultimo capofila del Psz). Ha esordito, infatti, rilevando le ben note difficoltà nell’attuazione di un sistema di coordinamento e collegamento tra i diversi comuni, che se pur portatori di bagagli politici differenti e, dunque, di altrettante distinte realtà sociali, non hanno impedito di “escogitare” una idonea formula di sintesi.

Primo punto di riflessione collettiva l’assistenza specialistica e l’integrazione scolastica e extrascolastica: è stata rilevata una domanda da parte delle scuole molto alta, pari ad una proporzione di seimila richieste contro circa mille e quattrocento risorse a disposizione. Numeri troppo distanti, la cui sproporzione è aggravata anche dalla crisi economica, che ha imposto tagli delle ore e degli insegnanti di sostegno. Diversi i criteri di risoluzione per cercare di sopperire a questo, come il tentativo di rendere equa la distribuzione delle risorse finanziarie concesse, in un territorio come la Puglia, che oltretutto, a detta dello stesso coordinatore, risulta essere quello con il reddito pro-capite più basso.

Fondamentale anche rendere le famiglie e gli stessi insegnanti maggiormente consapevoli del servizio messo loro a disposizione, ovvero creare un clima di informazione e formazione grazie all’ausilio della Asl, attraverso l’apertura dello sportello nell’ufficio di Piano, atto a garantire il supporto socio-psicopedagogico e di un osservatorio, importante per il confronto dei servizi messi in atto per valutare la qualità degli stessi, nonché l’operatività reale del Piano di zona.

In merito al programma “Prima dote per i nuovi nati”, (possibilità per le famiglie di ricevere sostegno economico qualora vi sia la presenza di figli con età fino a trentasei mesi e per i quali la situazione economica della vita familiare risultino disagiate per la crescita degli stessi) il coordinatore Pagano ha affermato: “abbiamo finanziato i primi ottanta nuclei famigliari presenti nella graduatoria. Con un nuovo finanziamento previsto non prima del prossimo febbraio, dovremmo poter soddisfare altre richieste, per un totale di centoventi. I problemi che gravano sul nostro piano di zona sono molteplici, per questo è importante rispettare un determinato ordine con relativa tempistica”.

Stessa storia per la questione degli assegni di cura e dell’assistenza indiretta personalizzata, per i quali le unità di valutazione multidimensionali (uvm, ossia figure competenti garanti dell’integrazione della rete dei servizi sanitari e socio-assistenziali tramite una giusta lettura dei bisogni per definirne la migliore soluzione per il cittadino) risultano terminate. Motivo per cui è necessario attivarsi e colmare le carenze di figure professionali all’interno di diversi comuni del Psz, creando una sinergia tale che possa favorire l’obiettivo di questa triennalità, ovvero l’incremento della spesa sociale pro capite. Infine, per il tema delle borse lavoro, vi è la probabilità che non vengano ripetute a causa della mancanza di strumenti finanziari, mentre per le famiglie con quattro o più figli a carico sono pronti i rimborsi da elargire, calcolati su base reddito.

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