Cultura

Legalità a confronto con “Cercasi un fine”

saltimbanco

 

Il teatro “Il Saltimbanco” di Santeramo diventa sempre più punto focale per iniziative teatrali e non solo. Questo secondo fine settimana di gennaio lo vede impegnato in un triduo pieno di eventi, iniziato venerdì con le “quattro parole sulla politica”.

Le quattro parole sulla politica non sono, come si suol dire, un “pour parler”, bensì un tentativo di spiegare ai meno addetti e agli interessati cosa voglia dire politica e soprattutto farla.

Il primo tema toccato dagli incontri organizzati dagli ex allievi salesiani e dall’associazione cassanese “Cercasi un fine” è stata la legalità, argomento estremamente attuale, dati gli innumerevoli episodi di malaffare e grassazioni raccontati dagli organi d’informazione.

Ad esporre il tema è stata l’esperienza della dottoressa Celestina Gravina, magistrato associato alla Procura della Repubblica di Matera, con una carriera trentennale in magistratura, attualmente in servizio nel capoluogo lucano in materia di frodi fiscali e illeciti finanziari, reati molto spesso ascritti anche a dirigenti politici e amministratori. Come amava dire don Lorenzo Milani, si hanno le mani pulite solo se le si sono tenute saldamente nelle tasche.

La dottoressa Gravina si è successivamente prestata alle domande che le sono giunte dal pubblico, accorso numeroso ad ascoltarla. Le domande sono state incentrate sul tema della serata, ma hanno toccato anche argomenti attuali, ribaditi dalle cronache nazionali.

Il magistrato ha risposto ai quesiti che le sono stati posti e dalle sue risposte è venuta fuori la sua opinione. Il tema della legalità è molto complesso e amministrare in suo nome non è semplice come si potrebbe pensare, perché spesso ci sono situazioni border line, ma il compito del magistrato, sia inquirente che chiamato ad esprimersi in giudizio, deve avvenire con la massima serenità. Se si è esposti a pressioni, mediatiche e non solo, il giudizio potrebbe essere viziato. La Storia ne è piena di esempi, partendo dal processo a Socrate, descritto da Platone oltre 2000 anni fa, e finendo ai casi odierni. Citando Vico, si potrebbe parlare di corsi e ricorsi storici.

Così come Platone accusò la satira di aver strumentalizzato i giudici nel processo a Socrate, spesso la magistratura riceve pressioni esterne che inevitabilmente ne viziano il giudizio. A ragione di ciò, la dottoressa Gravina è contraria ai magistrati che, per libera scelta, decidono di fare politica. Scelta nobile ma, come ha affermato recentemente il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il magistrato che sceglie la politica non può e non deve rientrare in magistratura a legislatura conclusa.

La serata si è conclusa con i saluti alle autorità e i ringraziamenti al pubblico presente da parte degli oratori saliti sul palco. Le parole lasciano il posto alle note nelle serate di sabato e domenica. Gli appuntamenti con le parole sulla politica riprendono il 24 febbraio. Di seguito sono riportati gli incontri che si terranno il

24 febbraio 2012: “Lavoro” –prof. Francesco Chiarello, Docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso la facoltà di Scienze Politiche di Bari;

16 marzo 2012: “Democrazia” –on. Giovanni B. Bachelet

13 aprile 2012 “Povertà” –don Rocco D’Ambrosio, Docente di Filosofia Politica e Responsabile della Didattica presso la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana.

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