Attualità

Nuovo Progetto Rifiuti: la “Esper” puntualizza

rifiuti raccolta differenziata

 

Dopo l’articolo a firma dell’ing. Antonio Paciolla – tecnico cassanese della “Geopolis Energie” – che ha commentato per CassanoWeb il nuovo progetto rifiuti per Cassano realizzato dalla società torinese “Esper”, la stessa chiede di pubblicare la seguente nota a rettifica di alcune affermazioni contenute nell’articolo.

 

In qualità di Direttore di ESPER Vi chiedo di pubblicare questa circostanziata replica alle  critiche sollevate nei confronti del progetto di raccolta integrata dei rifiuti urbani, critiche che hanno finito per assumere i connotati di infamanti accuse. Ci riferiamo, in primis, al passaggio in cui il Paciolla afferma che “il progetto non sembra essere stato scritto ad hoc per Cassano, in quanto la stessa società che ha progettato il nuovo sistema di raccolta ha presentato progetti simili (per non dire l’esatta copia) in altri comuni, anche pugliesi, vedasi Trani e Mola.”
Ora, proprio l’accurata visione di tali progetti permetterà a chiunque voglia di verificare che tale affermazione risulta completamente falsa. Nemmeno un singolo dato che caratterizza il territorio delle tre realtà citate, infatti, potrà risultare coincidente nei tre progetti. Se, ad esempio, si confronta l’analisi qualitativa e quantitativa dei flussi di rifiuti urbani nei tre Comuni, analisi da cui è stata sviluppata la progettazione del servizio, si potrà notare che le tre realtà risultano molto diverse:
•    Mola di Bari presenta le caratteristiche tipiche dei Comuni costieri a spiccata vocazione turistica, e si è quindi resa necessaria una diversificazione delle frequenze di raccolta nel periodo estivo (ad agosto si registra un incremento dell’intercettazione di RU pari al 50 % circa in più rispetto all’inverno) che giustifica un incremento della frequenza di raccolta (si passa, ad esempio, da tre a quattro passaggi a settimana per l’umido e da due a tre passaggi per il residuo).
•    Trani, invece, pur essendo un Comune costiero come Mola, si caratterizza per un afflusso turistico continuo durante tutto l’arco dell’anno ed non si registrano incrementi significativi nel periodo estivo (nel 2009 nel mese di maggio sono stati raccolti più RU che ad agosto). Sarebbe stato dunque inutile un aumento delle frequenze di raccolta nel periodo estivo, mentre si è resa necessaria una diversificazione delle frequenze e delle modalità di raccolta nei condomini tra centro storico (caratterizzato dalla scarsa presenza di spazi condominiali) ed  il resto del territorio urbano, diversamente da quanto rilevato dalla lettura superficiale del Paciolla.
•    Cassano delle Murge, infine, presenta una situazione molto particolare, perché il flusso turistico estivo si concentra quasi esclusivamente nelle vicinanze della foresta Mercadante, dove sono presenti vari complessi residenziali recintati ed agriturismi. Anche in questo caso non aveva senso proporre un incremento generalizzato delle frequenze di raccolta nel periodo estivo, e si è invece optato per un incremento delle risorse di mezzi, contenitori e personale da dedicare alla RD all’interno dei complessi residenziali (anche in questo caso Paciolla ha probabilmente mal interpretato la soluzione individuata, perché contropropone praticamente la stessa soluzione già esplicitata nel progetto, cioè la completa rimozione dei cassonetti stradali esterni ai complessi residenziali).

Se invece l’Ing. Paciolla, quando parlava di parti pressoché identiche, si riferiva alle sezioni che illustrano i principi generali, le normative di riferimento, il confronto delle prestazioni ambientali, energetiche ed economiche dei vari modelli gestionali, allora non possiamo che confermare che quelle parti dei tre progetti sono molto simili ma questo risulta un punto di forza dei progetti perché dimostra la coerenza e la serietà di un soggetto che ha maturato una metodologia di lavoro di successo che si è progressivamente consolidata al fianco di tanti Comuni Virtuosi che hanno raggiunto risultati entusiasmanti. Il progetto si avvale infatti dell’analisi e monitoraggio di centinaia di esperienze di successo, esperienze avviate anche grazie al supporto ed al continuo confronto con i nostri tecnici. E’ il caso, ad esempio,  dei Comuni di Colorno, Monsano, Capannori e Ponte delle Alpi, di cui è possibile visionare le schede nel sito www.comunivirtuosi.org, gestito attualmente con il supporto tecnico della ESPER, che è stata scelta anche in virtù del codice etico molto rigoroso di cui si è dotata.

L’articolo dell’Ingegnere Paciolla ci consente comunque di illustrare ancora meglio le motivazioni che, sulla base di un’esperienza ormai ventennale nel campo della progettazione dei servizi domiciliari integrati, hanno indotto i tecnici della nostra società a declinare, in maniera specifica per la realtà cassanese, le migliori pratiche di gestione integrata dei rifiuti. Ogni dubbio, analisi critica o proposta alternativa alle metodologie individuate, che provenga da chi vive e lavora nel territorio, può certo risultare proficuo in vista di un’ulteriore ottimizzazione del servizio, sempre auspicabile.
Non possiamo che essere d’accordo con Paciolla quando scrive: “Eppure si sa quanto un progetto di questa importanza debba essere perfettamente calato sulla realtà in esame per poterne garantire, almeno sulla carta, una buona riuscita”. Se, infatti, questo fondamentale concetto è oggi diffuso in Italia al punto di diventare un riferimento anche per questo giovane ingegnere (che non vanta esperienza di sorta nel settore della progettazione di servizi integrati), lo si deve probabilmente anche alla prima pubblicazione che si è occupata di questo argomento, il manuale “Da rifiuti a risorse” (1997), che ho scritto quando ancora in pochissimi sostenevamo quei principi che hanno poi determinato il successo della raccolta domiciliare in Italia. A pagina 47 il testo riporta: “…Ogni contesto territoriale produce flussi di rifiuti diversi in quantità e soprattutto in qualità. Non si può quindi prescindere da una puntuale conoscenza del territorio in esame e soprattutto della composizione merceologica dei vari flussi di rifiuti poiché soltanto questa conoscenza potrà permettere di individuare le scelte più opportune e convenienti.…“.
Tali concetti sono stati poi ribaditi e sviluppati nel primo manuale nazionale sulla “Raccolta differenziata: aspetti progettuali e gestionali” (1999) da me scritto per conto di ANPA (ora ISPRA). In questa pubblicazione sono state “individuate, elencate e descritte tutte le principali variabili, di scenario ed operative, tra le quali il progettista dovrà districarsi per “confezionare” un progetto di raccolta differenziata probabilmente “diverso” da tutti gli altri, in qualche misura “unico”, certamente quello che, tra le tante alternative possibili, offra le maggiori garanzie di successo” .
Rispetto al tema della necessità di un percorso di progettazione partecipato, con il collega Raphael Rossi (cofondatore della ESPER, professionista preso a riferimento da Report di RaiTre per la sua incorruttibilità ) ho redatto, nel 2006,  le “Linee guida per la comunicazione dei sistemi di raccolta domiciliari” per conto della Provincia di Roma, qui sostenendo che queste iniziative “non devono essere recepite come imposizioni “calate dall’alto” ma come opportunità per riacquistare una dimensione più a misura d’uomo nel proprio ambiente”. Anche nel progetto per il Comune di Cassano, quindi, abbiamo sottolineato che “il coinvolgimento dei cittadini è risultato un fattore decisivo per il successo delle iniziative che prevedono un cambiamento radicale del sistema di raccolta dei rifiuti” (pag. 75 del progetto). Prima dell’avvio effettivo del nuovo servizio porta a porta, infatti, è previsto, con il supporto dei tecnici Esper, un  periodo dedicato al confronto con i portatori di interesse e all’analisi delle esigenze emerse, allo scopo di affinare ulteriormente le modalità di intervento.

Quanto all’organizzazione del servizio come prevista per i condomini (questo il primo dubbio avanzato da Paciolla) si deve evidenziare che non si può adottare un’unica metodologia di approccio per i condomini, come dimostrano le numerose esperienze sul campo da noi supportate e monitorate dal Trentino alla Sicilia, ed in Comuni con caratteristiche spesso molto diverse (dai quartieri con grandi condomini di Roma o Napoli, ai Comuni di grande estensione territoriale, qual è Capannori, fino a comuni turistici quali Senigallia, luoghi in cui il progetto ha consentito di raggiungere sempre almeno il 65 % di RD). Anche nella stessa Città o nello stesso quartiere, infatti, si rileva spesso la contestuale presenza di condomini con spazi sufficienti al ricovero dei piccoli bidoni carrellabili (maggiormente graditi dagli utenti perché consentono di conferire i propri rifiuti differenziati senza dover rispettare uno specifico orario di conferimento) e di altri in cui l’assenza di tali spazi rende necessario un approccio diversificato, fino al punto di dover aumentare la frequenza di raccolta nei diversi quartieri (come abbiamo illustrato nel progetto sviluppato per il Comune di Trani). A Novara, ad esempio, è stata prevista la consegna di bidoni per l’indifferenziato solo nei condomini in cui ne viene richiesto il posizionamento (a fronte del pagamento del canone di locazione), mentre negli altri condomini le utenze espongono solo i sacchetti semitrasparenti negli orari di raccolta. Ad Asti, il primo capoluogo in cui è stato adottato il porta a porta con il supporto dei tecnici ESPER, è stato introdotto il meccanismo dello sconto che viene riconosciuto solo a chi espone il proprio bidone/mastello, mentre ai condomini in cui sono gli operatori a dover entrare nel cortile per lo svuotamento lo sconto non viene riconosciuto. Come si può notare non è mai possibile individuare un’unica soluzione organizzativa, né farla risultare da un mero conteggio matematico (come invece sostiene Paciolla) ma si devono sviluppare soluzioni diverse e specifiche (come quando si confeziona un abito su misura) per ogni singolo stabile, secondo i criteri e le metodologie stabilite nel progetto.

Merita attenzione anche il secondo dubbio espresso, cioè la scelta di mantenere su strada le campane del vetro (le lattine, a differenza di quanto affermato dall’Ing. Paciolla, verranno raccolte porta a porta insieme alla plastica). Ciò potrebbe in effetti favorire il fenomeno dell’abbandono di rifiuti indifferenziati nei pressi degli stessi contenitori. Un attento controllo degli enti preposti potrebbe ridurre tale rischio ma non escluderlo completamente, come evidenziato dal Dott. Paciolla. In effetti in centri di maggiore dimensione tali rischi aumentano considerevolmente e quindi, in quelle situazioni, pur a fronte di costi di raccolta sensibilmente maggiori, la Esper sceglie di adottare la raccolta domiciliare anche per il vetro. Bisogna però considerare che dove gli organi di controllo operano correttamente, ad es. a Salerno, i livelli di RD e di decoro urbano sono tra i migliori a livello nazionale, pur mantenendosi la raccolta stradale del vetro. Lo stesso problema, del resto, si potrebbe evidenziare anche per i contenitori adibiti alla raccolta di prossimità a servizio delle case sparse e per questo motivo nel progetto si evidenzia che “questi contenitori non andranno comunque posizionati in zone visibili dalle arterie principali di collegamento per evitare fenomeni di abbandono nei pressi degli stessi contenitori”.

Il dubbio relativo alla tariffazione puntuale, poi, richiede di intendersi  sul significato della dicitura “brevissimo tempo”, citata dall’’Ing Paciolla. Bisogna infatti sapere fin d’ora che gli utenti che si impegneranno maggiormente nell’attività di separazione reclameranno, giustamente e comprensibilmente, di poter godere delle necessarie agevolazioni tariffarie. Non si potrà certo implementare anche questa ulteriore innovazione in pochi mesi ma, grazie ad una progettazione del nuovo servizio che tiene conto fin d’ora di tale esigenza, si potrà portare a termine questa ulteriore ottimizzazione del sistema entro pochi anni (due o tre al massimo), quando le nuove abitudini di conferimento porta a porta saranno ormai ben consolidate ed apprezzate. La concorrenza tra i molti fornitori di sistemi di identificazione dei contenitori dotati di trasponder e dei sistemi satellitari di controllo dei percorsi dei mezzi di raccolta ha determinato una drastica riduzione dei costi di implementazione, ormai così contenuti che molte amministrazioni decidono di adottarli anche solo per poter controllare la corretta esecuzione dei servizi da parte del gestore del servizio di raccolta.
Ci permettiamo inoltre di segnalare all’Ing. Paciolla che non possiamo prendere a riferimento la pur rispettabilissima esperienza del Comune di Carovigno (presentata come dimostrazione della validità delle soluzioni proposte), poiché l’obiettivo di RD che la normativa nazionale ci impone di assumere a riferimento è pari al 65 % a regime, mentre il sistema introdotto nel comune di Carovigno  ha consentito di raggiungere solo il 18%, come da lui stesso affermato (i limitati risultati raggiunti a Carovigno sono determinati dalla mancata raccolta dell’umido, fondamentale per poter contenere i costi di raccolta poiché consente di ridurre la frequenza di raccolta del rifiuto secco residuo).

In ultimo dobbiamo evidenziare che le attività di educazione ambientale nelle scuole sono certamente molto importanti ma bisogna anche tener conto della frustrazione che in questi anni si è spesso venuta a determinare nel corpo insegnati e negli studenti a fronte dell’assenza, all’esterno delle Scuole, di un sistema di raccolta differenziata all’altezza delle aspettative che si venivano a creare allorquando gli esperti delle varie associazioni ambientaliste spiegavano l’importanza dell’opera di differenziazione dei rifiuti agli studenti. Gli operatori scolastici  chiedono innanzitutto di cambiare l’attuale sistema di raccolta e poi si sono resi disponibili, sia contestualmente che successivamente, a consolidare l’implementazione del sistema con iniziative di sensibilizzazione specifiche per ogni livello scolastico che però devono essere proposte agli istituti all’inizio dell’anno scolastico e non certo in primavera. Anche una lettrice dell’articolo ha infatti inserito giustamente un commento in cui evidenzia che “l’educazione per la differenziata parte dalla famiglia. Se i genitori non fanno la differenziata anche i figli prenderanno questo cattivo esempio nonostante ci possa essere sensibilizzazione all’interno delle scuole”.
Per quanto riguarda il passaggio dell’articolo in cui l’Ing. Paciolla afferma che “tale progetto non sembra essere stato scritto ad hoc per Cassano, in quanto la stessa società che ha progettato il nuovo sistema di raccolta ha presentato progetti simili (per non dire l’esatta copia) in altri comuni, anche pugliesi, vedasi Trani e Mola” abbiamo deciso di accettare le scuse dell’Ing. Paciolla poiché ci sono parse sincere e la giovane età dell’autore ci spinge a credere nella sua buona fede.

Nel suo comunicato stampa l’Ing. Paciolla ha infatti specificato che “Le scelte progettuali sono in effetti abbastanza diverse nei tre progetti e rispecchiano correttamente le diverse esigenze operative delle tre realtà anche se la metodologia di approccio rimane giustamente la stessa e cioè quella che ha consentito a moltissimo Comuni che hanno goduto del supporto tecnico della Esper di raggiungere risultati estremamente positivi…”. Ci sembra quindi che possiamo considerare definitivamente superata questa spiacevole vicenda ribadendo la nostra piena disponibilità a fornire ulteriori risposte e/o chiarimenti per garantire la massima condivisione di un progetto così importante soprattutto per le generazioni future.

 

1.Fonte http://www.fiorigialli.it/dossier/view/7_lecologia-in-pratica/996_lambiente-chiama-gli-ecoistituti-rispondono
2.Fonte http://orr.regione.campania.it/osservatorio/front_office/Doc?act=load&;sez=12-8&pk=788
3.Fonte http://www.signorirossi.it/chi-e-raphael-rossi/
4.Fonte http://www.comune.carovigno.br.it/notizie/dettagli.php?id_elemento=562

Ing. Attilio Tornavacca


Fin qui l’intervento del Direttore della Esper. Per completezza pubblichiamo anche un Comunicato Stampa che l’ing. Antonio Paciolla ha voluto diffondere sulla vicenda, inviato anche alla società torinese con una lettera di scuse:

A seguito delle polemiche innescatesi dopo la pubblicazione del mio articolo sul nuovo progetto rifiuti per Cassano sulla testata “La voce del paese” e la successiva pubblicazione sul sito Cassanoweb, mi preme rettificare e chiarire alcuni passaggi fondamentali del mio articolo. In primis, vorrei specificare che il titolo “un copia e incolla che mal si adatta alla realtà cassanese” non è stato scritto da me, ma dalla redazione di Cassanoweb, e non rispecchia assolutamente la mia effettiva valutazione poiché interpreta ed estrapola in modo strumentale ed errato il testo del mio articolo. Il sottoscritto, infatti, non aveva alcuna intenzione di alimentare polemiche strumentali a danno di un amministrazione che sta finalmente cercando di garantire un salto di qualità al servizio di raccolta differenziata avvalendosi di un Ente di ricerca di chiara fama a livello nazionale. Impegno lodato, peraltro, all’inizio dell’articolo.
Tale articolo non voleva in nessun modo denigrare, offendere o sminuire il lavoro dei professionisti che hanno realizzato il progetto in collaborazione con il Comune di Cassano, di cui ho avuto modo di apprezzare la notevolissima esperienza e professionalità, ma voleva affrontare alcune possibili problematiche per far si che potessero essere approfondite e, magari, ulteriormente sviluppate all’interno del progetto definitivo per ottimizzarne la riuscita. La volontà di base dell’articolo, infatti, era del tutto collaborativa, e l’articolo voleva essere solo spunto di riflessione per gli autori del progetto su alcuni punti ritenuti da me meritevoli di approfondimento. Tutta la parte centrale del mio articolo, infatti, è stata scritta esclusivamente in tale ottica.
La parte introduttiva, invece, che paventava la troppa similitudine tra il progetto di Cassano e quello di Trani e Mola, riguardava esclusivamente la parte che riguarda i criteri per la corretta ed ottimale organizzazione dell’avvio e gestione del nuovo servizio. Dopo aver approfondito ulteriormente l’argomento in questione mi sono reso conto ulteriormente di aver espresso in modo errato il mio pensiero poiché ho compreso che la similitudine di quelle parti non pregiudica in alcun modo la validità del progetto ma deriva unicamente dall’illustrazione dell’esperienze pluriennale dei tecnici della Esper che non possono certo cambiare il proprio punto di vista ogni volta che affrontano un nuovo contesto territoriale.
Le scelte progettuali sono in effetti abbastanza diverse nei tre progetti e rispecchiano correttamente le diverse esigenze operative delle tre realtà anche se la metodologia di approccio rimane giustamente la stessa e cioè quella che ha consentito a moltissimo Comuni che hanno goduto del supporto tecnico della Esper di raggiungere risultati estremamente positivi.
Vorrei quindi sottolineare che l’errore di valutazione è stato da me fatto in completa buona fede. Una valutazione più dettagliata mi ha permesso di tornare sui miei passi e posso ora affermare che il progetto redatto per Cassano potrà di sicuro portare beneficio alla situazione rifiuti.
Confermando quindi di non aver mai voluto arrecare danno d’immagine a nessuno mi scuso con chi si possa essere sentito danneggiato dal mio articolo, in particolar modo mi scuso con tutti i professionisti della società Esper, con i quali spero di poter esplicitare personalmente la mia stima e la mia riconoscenza per l’opera di divulgazione di buone pratiche che hanno da decenni operato quali autori di manuali, studi e ricerche che hanno costituito anche per me un valido punto di riferimento per la mia attività professionale.

Antonio Paciolla

Per concludere la vicenda vorremmo chiarire che il titolo è stato ricavato da questa frase dell’articolo dell’ing. Paciolla  “tale progetto non sembra essere stato scritto ad hoc per Cassano, in quanto la stessa società che ha progettato il nuovo sistema di raccolta ha presentato progetti simili (per non dire l’esatta copia) in altri comuni, anche pugliesi”.

Non ci sembra che il titolo sia lontano da questa affermazione e comunque chiediamo scusa se abbiamo oltrepassato il limite del dovere di cronaca, tanto che quel titolo è stato cambiato nel nostro articolo on-line.

L’Italia migliore che in tanti vogliono forse sarebbe più vicina e realizzabile se ognuno si assumesse le proprie responsabilità senza scaricare su altrui le colpe e avendo piena coscienza di meriti ed errori.

Detto questo, ritengo chiusa la polemica e spero che tutti si lavori affinchè la nostra cittadina abbia un degno servizio di raccolta differenziata ed una virtuosa gestione dei rifiuti.

Giovanni Brunelli

 

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