Politica

Il Comune avvia la procedura per dire addio agli Swap

ciccio antelmi

 

Forse non ne sentiremo più parlare anche se i tempi sono non proprio brevi. Si tratta degli Swap, prodotti finanziari ad alto rischio, sottoscritti dalla Amministrazione Gentile nel 2003, che oggi costano alle casse comunali cassanesi circa 50mila euro l’anno in interessi passivi. L’Assessorato al Bilancio del Comune, retto da Franco Antelmi, avviò nel luglio del 2010 le procedure per disfarsi di questi “contratti capestro” sottoscritti con la Banca Nazionale del Lavoro, affidando ad uno studio di consulenza di Milano, la “Brady Italia” lo studio della delicata vicenda e soprattutto le modalità per uscirne nel più breve tempo possibile e al minor costo.

Lo scorso 18 gennaio, il primo concreto passo per portare a compimento lo studio della “Brady Italia”: il Comune di Cassano – rappresentato dagli Assessori Antelmi e Angelo Giustino (con competenza sul contenzioso), dalla Responsabile del settore finanziario, dott.sa Liguigli e dalla Segretaria Generale del Comune, dott.sa Nicastro assistiti dagli avvocati degli studi di Rimini e Bologna – e la BNL rappresentata da un funzionario e da due avvocati, si sono incontrati presso uno studio di conciliazione di Roma, l’ADR Center dinanzi ad un arbitro terzo.

Le due parti hanno esposto le loro ragioni. La richiesta del Comune di Cassano è di uscire dai due contratti senza pagare alcuna penale e contrattando sulla cifra residua ch ancora deve alla Bnl, oltre 280mila euro. Gli avvocati del Comune di Cassano, riferisce al nostro giornale l’Assessore Antelmi, hanno fatto presente che se si dovesse andare alla causa vi sarebbero ottime ragioni perché il Giudice disdica i contratti poiché lo studio della “Brady Italia” dimostra una serie di anomalie. Una su tutte: la Bnl da advisor (una sorta di consulente del Comune per cercare la soluzione migliore) diventa controparte. La Bnl, cioè, consigliò al Comune di Cassano di sottoscrivere gli Swap da essa stessa emessi.

La banca romana, dunque, deve decidere se accettare la richiesta del Comune e uscire dal contratto o rilanciare, chiedendo comunque una cifra che seppure inferiore al dovuto, non le faccia perdere soldi. Spiega Antelmi: “Abbiamo le carte in regola per dimostrare le nostre ragioni”.

L’incontro si è chiuso con un rinvio al 21 febbraio prossimo deciso dall’arbitro di conciliazione che ha ascoltato le parti che ha chiesto a Comune e banca di riflettere sulle reciproche richieste e valutarne gli effetti. Intanto, il Comune ha già messo a Bilancio la prossima rata che scade a maggio: 24mila euro.


 

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