Un commissario barese per il Parco dell’Alta Murgia
Il politico barese Cesare Veronico è stato nominato Commissario Straordinario del Parco Nazionale dell’Alta Murgia con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Cesare Veronico è anche il Presidente designato dell’Ente Parco, dopo che il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini e il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola hanno formalmente raggiunto l’intesa sul suo nome. La nomina è ora alle Commissioni parlamentari di Camera e Senato per il previsto parere.
“Ciò che mi preme sottolineare – ha dichiarato il neo commissario in una nota diffusa dall’Ente Parco – è quanto possa essere significativo per il territorio del Parco convogliare gli interessi dei cittadini verso questo territorio ed il mio impegno sarà indirizzato principalmente verso questo obiettivo”.
Veronico, barese, 51 anni, è un politico “di lungo corso”: dal 1980 all’83 è iscritto al Partito Radicale dove si impegna sui temi della legalizzazione delle droghe leggere, i diritti dei “non umani” e sulla battaglia antinucleare in Puglia. Nel 1987 è nei Verdi e si candida alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Bari-Foggia ma non viene eletto.
Dal 1992 al 1995 è stato consigliere comunale a Bari.
Nel 1993 diventa Assessore all’Ambiente al Comune di Bari.
Nell’ambito dei Verdi è stato “portavoce” cittadino dal 1994 al ‘99, consigliere regionale prima e poi, nel 1999, consigliere nazionale.
Dal 2004 al 2009 è consigliere comunale a Bari, eletto nella lista “Emliano per Bari”. Entra nel Partito Democratico e dal 2009 è consigliere alla Provincia di Bari.
La nomina di Veronico (che percepirà una indennità di circa 1.700 euro al mese) fa da “contraltare” a quella di Stefano Pecorella (in quota PdL) al Parco del Gargano, l’altro Parco Nazionale pugliese.
Al di là delle competenze personali, una vera e propria spartizione politica da cui gente, ad esempio, come Piero Castoro, Presidente del Centro Studi “Torre di Nebbia”, che ha letteralmente “inventato” il Parco e l’idea che ne è alla base, continua ad essere costantemente esclusa.