Cultura

In Pinacoteca la mostra di Fabrizio Rossiello

Locandina Mostra vito stano

L’Albania di oggi è un’attesa, perenne e instancabile, a tratti immobile. L’attesa di un ingresso nel gran galà europeo; l’attesa di lasciarsi alle spalle quel passato fatto di privazioni. Ma anche l’immobilità della tradizione, caratterizzata dai miti storici e leggendari e dalla pigrizia apparente di un Paese di frontiera. Un Paese che guarda dalla finestra l’orizzonte, tutt’intento a sembrar migliore, ad assomigliarsi il meno possibile.

Il viaggio di Fabrizio Rossiello parte dall’Italia, parte quel desiderio di conoscenza e dialogo che lo caratterizza e prosegue con la visita nei territori occidentali di quello che rimane dei Balcani.

Albania, Kosovo e Macedonia tre entità statuali distinte che si assomigliano, ma non si possono sovrapporre. Il racconto intimistico e fugace dell’autore proietta come lunghe ombre in chi osserva le sue foto le molte suggestioni che specialmente nell’immaginario collettivo pugliese si sono sedimentate; dei tre territori toccati il Paese delle Aquile conserva l’interesse primario, anche perché il legame del popolo albanese con il suo dirimpettaio appulo è storia di secoli. Ma soprattutto è storia recente, ancora fresca nella memoria collettiva e individuale di ognuno. Storia di navi cariche di speranze, di uomini e donne alla ricerca di un futuro migliore.

Le frontiere albanesi sono lembi di terra, vette montuose che separano territori e popoli. Il Kosovo era Jugoslavia, oggi non lo è più, ma questo distacco ha comportato conflitti armati di cui ancora oggi i muri ne raccontano l’epilogo. E poi la Macedonia dove i segni del conflitto sono visibili per strada, quasi fosse un lascito ironico del pensiero violento che ha caratterizzato l’Europa degli anni Novanta.

In breve la fotografia di Rossiello la leggiamo attraverso i dettagli che la caratterizzano e proprio osservando questi è possibile scoprire l’essenza di terre sconosciute a vicini troppo impegnati a conservare lo status di europei senza accorgersi di rischiare di scivolare nel passato. La mostra si propone di raccontare le micro storie della vita quotidiana attraverso la lente selettiva del fotografo.

La fotografia dunque come occasione di dialogo tra culture differenti, vicine geograficamente ma lontanissime per interscambio culturale. Questa mostra, e altre che potrebbero seguire, quindi si propone attraverso la divulgazione dell’opera di Fabrizio Rossiello di raccontare con il linguaggio della luce le realtà intime dell’autore, come sempre in fotografia presenti in ogni scatto, e tramite ogni scatto cercare di carpire qualcosa del prossimo.

Fabrizio Rossiello si racconta attraverso il linguaggio della luce; un diario di viaggio proposto al pubblico nella cornice della elegante neonata Pinacoteca civica di Cassano.

La serata inaugurale si terrà sabato 24 marzo alle 19,00.

Interverranno il Sindaco di Cassano, Maria Pia Di Medio, l’Assessore Alla Cultura Pierpaola Sapienza, il Fotografo Fabrizio Rossiello, il Dottore di Ricerca presso l’Universita’ Di Bari Rosario Milano, il Dottore di Ricerca presso il Politecnico di Bari, Frida Pashako. Coordina Vito Stano.

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