Politica

“ViviCassano-PD” insiste: “Di Canosa dia le dimissioni”

 

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Ad una settimana di distanza, si torna a parlare del “caso Di Canosa” (leggi l’articolo) dopo che il gruppo consiliare “ViviCassano-PD” aveva chiesto, in Consiglio, le dimissioni del capogruppo PdL sulla base di una foto, postata su Facebook e successivamente rimossa, che lo ritraeva accanto a Benito Mussolini.

Infilatosi nel vicolo cieco della richiesta di dimissioni – richiesta che, infatti, non ha portato a nulla – il Pd cassanese insiste e con un Comunicato, che pubblichiamo di seguito, ribadisce quella richiesta, ben sapendo che le dimissioni nè arriverano spontaneamente nè saranno richieste dal sindaco (leggi qui il botta-e-risposta tra i due)  che ha solo chiesto a Di Canosa di pronuciare scuse pubbliche, senza specificare verso chi.

Dunque tutto rimarrà così com’è.

A meno che qualcuno  pensi ad una improbabile “crisi” della ammistrazione Di Medio che darebbe spazio ai sospetti di Di Caosa su una regia occulta sul suo “caso”: è mai pensabile, infatti, che pur di “accontetare” il Pd di Nicola Surico, la Di Medio obblighi il capogruppo a dimettersi da quella carica (visto che da cosigliere non può chiederne le dimissioni, non rientrando nelle sue competenze)? E se Di Canosa, che l’ha già detto, non lo facesse, che farebbe a quel punto il sindaco? Minaccerebbe di andarsene? O di trovare altre alleanze, in seno al Consiglio Comunale?

Tutto rimarrà così com’è co solo due conseguenze: il rimpasto di Giunta, già pronto da qualche mese, verrà posticipato; il PD cassanese rimarrà con la medaglia di una battaglia giusta nel principio, sbagliata nella conseguenze.

Ecco il comunicato del gruppo consiliare “ViviCassano-PD”:

 

“Non avendo giustificazioni al proprio gravissimo operato, il consigliere Di Canosa grida al complotto. Non solo: appesantisce ulteriormente la sua posizione, dimostrando ancora una volta innanzitutto una dose colossale di leggerezza e imperizia al ruolo che lo porta a mentire spudoratamente.

Il consigliere Di Canosa  mente oppure evidentemente non conosce le norme quando afferma che avremmo usato in consiglio lo strumento dell’interrogazione per impedirgli di intervenire: infatti, il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale all’art. 39 punto 8 ultimo comma – interrogazioni – recita testualmente“possono altresì replicare i consiglieri chiamati in causa nell’interrogazione ancorché non destinatari della stessa”.

Se ciò non bastasse, sempre il nostro regolamento per il funzionamento del consiglio comunale all’art. 32 prevedel’intervento per fatto personale.

Probabilmente il consigliere Di Canosa è troppo affaccendato in altre faccende per dare una lettura sia pur sommaria al regolamento, o, peggio, non ha ancora capito il ruolo del consigliere con i relativi diritti/doveri. E ci meraviglia altresì la sufficienza con cui qualche consigliere di maggioranza ha sorriso in consiglio sulla questione: la gravità dell’episodio meritava ben altro atteggiamento.

Ma c’è di più: ad una missiva, evidentemente privata a lui indirizzata dal sindaco, con la sensata richiesta di porgere le scuse, il consigliere Di Canosa replica con un maldestro tentativo di sviare l’attenzione dalla questione principale, tentativo che risulta alquanto patetico

Il gravissimo episodio in questione avrebbe dovuto portare tutti ad una riflessione seria ed approfondita rispetto al ruolo che si ricopre, nel tentativo di riportare nel corretto alveo la discussione, e invece assistiamo ad un ulteriore “irrisione” delle istituzioni.

Superficialità e arrivismo hanno preso il sopravvento sui valori di onestà, lealtà, dignità, serietà, verità, responsabilità; valori che noi amministratori prima di tutti dobbiamo praticare nella politica ma anche nel vivere quotidiano con l’esempio.

Ecco perché il nostro umile e inutile tentativo era quello di recuperare il valore e l’orgoglio civico.

Oggi, alla luce di una ancor più manifesta inadeguatezza al ruolo, ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni al consigliere Di Canosa.

E saremmo altresì curiosi di sapere se i consiglieri del PdL cassanese erano a conoscenza del comunicato firmato dal capogruppo su carta intestata PdL e se ne condividono i contenuti, perché noi abbiamo il diritto di saperlo, perché i cittadini tutti hanno diritto di saperlo.

Per questo chiediamo al sindaco ed all’intera maggioranza di esprimersi sulla questione: il non rispetto della Costituzione, la non conoscenza del regolamento, il non rispetto di una richiesta del sindaco, il maldestro tentativo di sviare l’attenzione dal problema non sono più una semplice “goliardata”, che poteva anche alla fine essere compresa, tollerata e perfino perdonata!”

 

Gruppo consiliare PD-Vivicassano

Partito Democratico Cassano Murge

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