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I cassanesi del “Cesena” vincono la Coppa Italia “Sport & Fun”

Il Cesena vince la Coppa Italia piccola

E’ il “Cesena” pieno di cassanesi a conquistare incredibilmente la Coppa Italia “Sport e Fun”, ad Acquaviva.

La squadra bianconera è Presieduta e sponsorizzata da due noti imprenditori del commercio cassanese: Gianfranco Masiello del bar “Yoghi” e Alessandro Colangiulo e “Pane & sfizi”.

Ma vediamo come si è svolta la partita.

I bianconeri hanno ragione del Catania campione d’Italia solamente ai rigori dopo i tempi regolamentari ed i successivi supplementari conclusisi a reti inviolate. E’ una vittoria di cuore, di sudore e di grande intensità quella dei cesenati, entrati in campo con la mentalità di una grande squadra ed usciti a testa alta e col trofeo sul groppone; per un Catania ancora una volta sopra le righe, ma contenuta in maniera ineccepibile, non resta che raccogliere i cocci e ripartire in vista Champions con la consapevolezza d’essere sempre la squadra da battere.

Nella prima frazione il Cesena scende in campo con grande intensità, la linea difensiva è ineccepibile, il centrocampo una mistura di qualità e quantità, l’assenza di una punta di ruolo rende i cesenati poco incisivi dalle parti di Nettis. Per il Catania è curioso il debito d’ossigeno patito da Bitetti, costretto a prendere il pallone dal cerchio di centrocampo ed a smistarlo, gran parte del merito è del trio arretrato dei bianconeri, che non concede centimetro alcuno all’avanti etneo.

La ripresa segue a ruota la prima frazione.

Catania in avanti con il redivivo Nocco, Cesena che si difende egregiamente e che riparte affidandosi più alle conclusioni da fuori, che ai rifornimenti per un De Vito, anch’esso vittima della giornata di grazia della difesa ospite, comandata da Di Santo. I due estremi difensori fanno buona guardia, e le due squadre, al triplice fischio dell’arbitro, tornano negli spogliatoi con ancora i due supplementari come purgatorio per il gran finale dei rigori.

Non accade nulla, il match è intenso, falloso, spezzettato, i gialli si sommano sovente, e l’ultima occasione è per il Catania, a tempo scaduto il fendente di Gaio si spegne sul fondo, reti inviolate e rigori come ultimo inquisitore. Dal dischetto segnano Nocco, Roselli, Mancini e Di Bari, l’errore di Nettis, palo, e le parate del numero uno cesenate su Gaio e Panzarea valgono il trofeo al Cesena, che difatto non ruba nulla e conquista il primo trofeo stagionale dopo la quarta posizione conseguita in Serie A e valevole per la promozione diretta in Champions League, con la festa dei bianconeri ed il rammarico degli etnei si chiude una serata di grande sport, poco spettacolare, ma intensa come poche, l’appuntamento è probabilmente rimandato alla Champions League, competizione affascinante che solitamente regala al pubblico gare degne d’essere chiamate tali.

 

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