Alienazioni e Opere Pubbliche: il Consiglio decide
Si rischiano di vendere beni del Comune sottostimati rispetto ai prezzi del mercato. E’ quanto hanno denunciato i consiglieri comunali della minoranza in merito al primo punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di stamattina ovvero il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per l’anno 2012”. La legge prevede, infatti, che i Comuni vendano aree non utilizzate, soprattutto se di piccole dimensioni (definiti “relitti”) per far cassa.
L’assessore ai Lavori Pubblici, Tony Campanale ha illustrato il provvedimento spiegando che il Comune sta seguendo pedissequamente la legge e le norme tecniche del Piano Regolatore Comunale vigente che, ad esempio, danno la precedenza di acquisto del diritto di superficie – e non dunque di piena proprietà – ai confinanti delle zone interessate. In altre parole, se il Comune ha, ad esempio nella zona industriale, un’area di 40 mq. accanto ad una particella già urbanizzata, spetta prima di tutto ai vicini poter acquistare quell’area.
“Non svenderemo niente – ha detto l’assessore al patrimonio Franco Antelmi – soprattutto perché si parla di piccolissimi appezzamenti su cui non si può praticamente costruire nulla e il cui prezzo di vendita non è facilmente determinabile”.
La minoranza ha invece chiesto che al provvedimento in questione fosse allegata una stima dei singoli beni potenzialmente in vendita: “il Comune pensa di poter ricavare circa 75mila euro dall’alienazione di questi beni – ha detto Davide Del Re – ma da dove arriva questa cifra? Chi e come l’ha stabilita?”. Il consigliere di NID ha poi fatto presente che nel corso di quest’anno, già due aree sono state cedute dal Comune ad altrettanti privati, senza gara, senza perizie di stima quando invece, lo scorso anno, in Consiglio si disse che vi sarebbe stato tutto ciò.
“Lasciamo stare le particelle di rispetto – ha replicato Teodoro Santorsola a Campanale e a Ruggiero, che invocava il PRG – perché accanto alle piccole ce ne sono altre di 400-500 mq. su cui vanno fatte gare ad evidenza pubblica e per giunta al rialzo. Si tratta non di piccole particelle ma di aree di una certa grandezza: occorre rispettare la norma che voi, in questi due casi prima citati, non avete rispettato”.
Il primo punto è stato approvato a maggioranza con il voto contrario di NID e Partito Democratico.
Il secondo argomento era inerente la “Approvazione programma triennale LL. PP. 2012-2014 ed elenco annuale lavori 2012”.
L’Assessore Campanale ha presentato le opere da realizzarsi nel rimanente 2012 ovvero, tra le altre, il rifacimento di piazza Dante, il rondò in via Bitetto, piazza Rossani con la realizzazione della centrale geotermica, l’illuminazione della strada Frà Diavolo e la condotta idrica sul Costone di Bruno, il canile municipale, il progetto di protezione idraulica a monte dell’abitato (il cosiddetto “Progetto LAME”), il rifacimento di alcune strade cittadine. Per alcune ci sono già i progetti esecutive e le risorse economiche, per altre sono stati avviati bandi per attingere a risorse extracomunali.
“E’ uguale a quello del 2011: su 10 interventi che voi avevate previsto l’anno scorso, cinque sono gli stessi, ripresentati; 2 sono scomparsi; altri tre non partiranno per quest’anno visto che si è ancora ai preliminari” ha stigmatizzato il consigliere del Pd, Simeone Paparella. Un piano, dunque, al di sotto delle aspettative della città, per il gruppo di opposizione.
Davide Del Re ha denunciato la “non conformità” dei provvedimenti predisposti dal Comune sulla base della legislazione vigente e tra l’altro le opere inserite in quel Piano, se non correttamente configurate, non sarebbero finanziabili. Al di là di questo, nel merito, Del Re ha parlato di piano fumoso, raccogliticcio con false priorità: “Si preferisce realizzare un restyling di piazza Dante, di cui non si sente il bisogno, e si rinviano al 2014 necessità quali strade, marciapiedi, condotte idriche nei borghi, tanto per citarne alcune”.
Il consigliere di NID ha rilevato, tra l’altro, che alcune delle opere finanziate e cantierabili rivengono dalla vecchia amministrazione Gentile come il canile e il progetto Lame mentre le altre vengono realizzate o con mutui, dunque debiti, o con “promesse” di finanziamento e solo il 3% viene finanziato con fondi del bilancio comunale.
“Non ci sono opere strategiche per il paese, né opere anticrisi, che sappia contribuire a invertire il trend attuale”: Quirico Arganese (capogruppo Pd) ha criticato il Piano presentato dall’amministrazione Di Medio che ne ha sottolineato limiti e deficienze, ad esempio nel settore del Turismo, strategico per il nostro paese.
Anche Santorsola non è stato tenero con il provvedimento in discussione: “ridursi per il terzo anno consecutivo ad una fotocopia dei provvedimenti degli anni precedenti, davvero ti fà cadere le braccia – ha detto il capogruppo di NID – tant’è che rifacendo gli stessi errori, ci costringete a fare gli stessi nostri interventi”. E giù l’elenco delle “assurdità”: la “cava dei funamboli” oramai un sogno sfuggito, il progetto Lame che, già avviato come progettazione, non andrebbe inserito, il fallimento del Polisportivo e del relativo “project financing” e via di seguito. L’unica Opera reale, ha spiegato Santorsola, è quella dell’efficientamento energetico che, come ha detto Del Re, porta con sé rischi e grandissimi dubbi. “Ci sono opere ereditate dal 2009 (come il rifacimento del piazzale del Convento) che vengono proposte e ri-proposte dal quale non si evince alcuna capacità progettuale. Oltre 2 milioni di euro di debiti per i prossimi 3 anni: come giustificare, allora, il prelievo fiscale nei confronti dei cittadini? Perché indebitarsi e poi alzare le tasse ai cittadini?” si è chiesto infine Santorsola.
Il sindaco Di Medio ha tacciato di “faziosità” gli interventi delle minoranze, difendendo il Piano e i suoi contenuti grazie al quale il Comune ha attirato 8 milioni di euro di finanziamenti che tra l’altro “daranno il via ad appalti che daranno lavoro a ditte che assumeranno manodopera locale”.
“Primato della poesia”, ha detto Franco Antelmi, quello delle minoranze. “Abbiamo bloccato mutui e utilizzato altri fonti di finanziamento, come ad esempio nel caso del canile – ha spiegato l’assessore al Bilancio, difendendo la regolarità del Piano e la sua legittimità, nel pieno rispetto della legge – non abbiamo mai detto bugie al paese; piuttosto, che significa fare opere anticrisi?” ha concluso riferito alle accuse di Arganese.
Il consigliere Giuseppe Gentile (NID – IdV) ha invece ribadito che l’opposizione non intende ostacolare il Piano né remare contro la comunità e l’amministrazione ma sta “semplicemente chiedendo il rispetto delle norme inerenti i Lavori Pubblici” nonché un “patto con la città” che manca del tutto ovvero la discussione su opere importanti da condividere a seconda delle necessità della città.
Anche questo punto all’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione.
Il Consiglio prosegue con la discussione degli altri punti all’ordine del giorno.