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Angelo Giustino: “Sugli atti non contesto il merito, ma il metodo”

angelo giustino

Dopo il botta-e-risposta tra il Presidente del Consiglio, Zulllo e il blogger Vito Stano, nella vicenda che lo ha visto protagonista intervniene anche l’assessore comunale Angelo Giustino che ha inviato ai giornali (e allo stesso Zullo) questa lettera, che volentieri pubblichiamo.

 

Preg.mo Presidente del Consiglio,

la presente, preliminarmente, per ringraziarLa per gli attestati di stima in favore del sottoscritto, contenuti nella Sua lettera aperta trasmessa al Dott. Vito Stano.

Tuttavia, Le sarei grato, per il futuro, che lasciasse al sottoscritto la facoltà di richiedere rettifiche e/o integrazioni ad organi di stampa relativamente a dichiarazioni rilasciate dallo scrivente.

Con la presente, altresì, intendo – ove necessario- rassicurarLa in ordine ai miei presunti e lamentati capricci.

In realtà, come già confermatoLe in una riunione di Maggioranza tenutasi al termine dell’ultimo Consiglio Comunale, il mio voto di astensione non atteneva al merito del provvedimento bensì al metodo che la Maggioranza, di cui orgogliosamente faccio parte, ha adottato nell’approvazione di taluni provvedimenti e, da ultimo, quello relativo al “Progetto di protezione idraulica dell’abitato”.

Quando parlo di Maggioranza lo faccio perchè è mia abitudine non attribuire responsabilità e/o meriti ai singoli e ritengo che, se qualcosa non riesce come dovrebbe, il motivo è da ricercarsi nel gruppo -sottoscritto compreso- e non, invece, nel singolo soggetto.

Sovrabbondante,quindi, mi è parso approfondire con il Dott. Stano da chi sono fissati l’ora ed il giorno di celebrazione del Consiglio partendo dal presupposto che, proprio per l’importanza dell’argomento, si doveva garantire la piena partecipazione di tutti i Consiglieri dando loro la possibilità di restare concentrati sulle problematiche ad affrontarsi, piuttosto che barcamenarsi tra un “artistico benvenuto” ed una “vasca di raccolta delle acque meteoriche”.

Caro Presidente la data di celebrazione non poteva e non doveva tener conto solo di eventuali impegni legati a vacanze estive (pur legittime) ma anche degli ulteriori importanti impegni Istituzionali che, centrando sicuramente uno dei Nostri obiettivi programmatici, vedevano concentrare nella Pinacoteca Comunale illustri ospiti e rilevanti personalità.

Certo l’inaugurazione di una mostra è cosa ben differente rispetto al Progetto di protezione idraulica, ma quali termini perentori abbiano indotto a celebrarlo il 31.07.2012 piuttosto che il 30 o il giorno 03.08.2012, o comunque in altro momento, al sottoscritto non sono ancora chiari.

Il mio senso del dovere istituzionale mi ha portato ad essere presente in Consiglio Comunale conscio dell’importanza, per la sicurezza del territorio, di un sistema di protezione idraulica.

Il mio senso del dovere, però, mi ha indotto a dare un segnale ai miei colleghi, un segnale volto a fare riflettere gli stessi sull’importanza che l’aspetto formale ha nella P.A.

Infatti, il mio voto di astensione, ininfluente ai fini dell’approvazione del citato provvedimento, rappresenta soltanto la punta di un iceberg costituito da innumerevoli considerazioni del sottoscritto, volte a stimolare ed a ottenere -per il bene della collettività- maggiore rigore e controllo degli atti predisposti che poi si traducono nel risultato dell’azione amministrativa.

Ovviamente, le considerazioni del sottoscritto sono state più e più volte partecipate ai componenti della Maggioranza e della Giunta, di volta in volta, presenti alle rispettiva riunioni.

Sono certo di non aver mai posto in essere comportamenti “infantili ed irresponsabili” bensì azioni volte ad ottenere da tutti i componenti dell’Amministrazione di cui faccio parte, verifiche assidue affinchè, gli approvandi atti, fossero quanto più prossimi alla perfezione anche formale.

Infatti, non potranno giammai essere equiparate a capricci le richieste del sottoscritto volte ad ottenere solidarietà da parte dei Colleghi nel pretendere dagli Uffici e, per quanto di competenza, anche dai medesimi Colleghi:

    a)rigore nella redazione di atti e provvedimenti;
    b)rigore nella trasparenza dell’attività amministrativa;
    c)rigore nel rispetto dell’Agenda istituzionale onde evitare accavallamenti di eventi nei medesimi giorni ed ore;
    d)rigore nel rapporto di colleganza con tutti i Consiglieri ivi inclusi quelli della minoranza.

Questo, ovviamente, al fine di evitare di fornire terreno fertile a chi, evidentemente, coltiva la “politica del sospetto” che Ella stessa ha più volte, giustamente, dichiarato di combattere.

A titolo meramente esemplificativo, ritengo che sarà d’accordo con il sottoscritto nel valutare meno influente, ai fini dell’ottenimento del finanziamento, un mio voto di astensione sul provvedimento -comunque adottato a maggioranza- rispetto ai rischi consequenziali da un eventuale errore, anche solo formale, contenuto nell’approvando atto.

Ultimo esempio di carenza formale che Noi amministratori avremmo potuto e dovuto impedire esercitando un più rigoroso controllo della macchina amministrativa ed una maggiore e solidale azione di “pressione” o, meglio, di indirizzo sugli Uffici preposti.

Certo, per Lei sarebbe stato opportuno che riferissi prima al Consiglio i motivi della mia astensione, ma certamente rammenterà che al momento del voto il Consiglio era composto soltanto dai Colleghi di Maggioranza e dal Segretario Generale che già più volte hanno ascoltato le mie convinzioni sulla necessità di ottenere quanto già innanzi elencato.

Caro Presidente, il sottoscritto non ha mai fatto capricci e giammai li farà, ne sia certo tanto quanto il sottoscritto è assolutamente certo che alcun componente della Maggioranza ne ha fatti e/o ne farà.

D’altro canto, il sottoscritto, come tutti i colleghi di Maggioranza, ha fatto proprio il Suo motto elettorale (“faremo quello che non han fatto loro e non faremo quello che han fatto loro”).

La mia astensione, Presidente, la legga non come un capriccio bensì come un segnale di fedeltà al programma elettorale, ai regolamenti, allo statuto, ai cittadini ed alla Maggioranza.

Soltanto pretendendo atti perfetti e partecipati avremo la certezza di donare ai figli di Cassano inoppugnabili provvedimenti per la crescita e la sicurezza di tutti.

E se la ferma volontà di ottenerli mi farà passare per capriccioso, allora sarò fiero di aver fatto capricci per il bene comune.

Caro Presidente, La rassicuro ulteriormente circa la mia personale conoscenza del Regolamento e dello Statuto Comunale, ma ritengo che nelle Sue valutazione circa la mia affidabilità e preparazione politica dovrebbe non considerare la mia professione.

A tal riguardo, infatti, ritengo che in Consiglio ciascun membro abbia pari diritti e doveri a prescindere dalla professione e/o dei titoli accademici conseguiti.

Le mie e le Sue riflessioni hanno, in politica, il medesimo peso di quelle del lavoratore autonomo, del dipendente, dello studente, del pensionato e/o del diplomato.

La professione o i titoli di ciascun Consigliere non dovranno mai fungere da aggravante o attenuante atteso che, ciascun eletto, dovrà rispondere dall’alto o dal basso (come nel mio caso) della propria preparazione politica a nulla valendo quella in campo professionale.

Caro Presidente, io in Consiglio, non la guardo come Medico bensì come un Consigliere di Maggioranza, con l’arduo compito di regolare i lavori del Consiglio Comunale e con un’esperienza ultra decennale che, certamente, può e deve essere messa a disposizione di tutti affinchè tutti possano apprendere dai suoi preziosi consigli e valutazioni.

Caro Presidente, Lei ha perfettamente ragione, la “gerontocrazia” impera nel nostro Paese, tuttavia atteso che non è possibile e costituzionale limitare l’accesso alla politica ai “geronti”, almeno facciamo in modo che i medesimi possano essere spunto di riflessione e crescita per i più giovani (anagraficamente e non solo) affinchè quest’ultimi possano apprendere più velocemente e non commettere gli errori dei loro predecessori.

Il tutto, sempre, in un’ottica di lealtà, senso del dovere, rispetto delle Istituzioni e della dignità di ciascun individuo.

Spero, con la presente, di averLe chiarito la mia posizione, di aver mantenuto immutata la stima che Lei dichiara di nutrire nei miei confronti, nonchè di aver meglio specificato le dichiarazioni riportate dal Dott. Stano che Ella, erroneamente, ha giudicato simili a quelle di un bambino capriccioso.

Con l’auspicio che la presente non ingeneri ulteriori momenti di artata polemica politica fra quanti preferiscono dare risalto ad una presunta crisi ma funga da spunto di intime riflessioni finalizzate ad una crescita partecipata e trasparente del Paese, cordialmente La saluto.

f.to Angelo Giustino

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