Cultura

Giordano: “Cassianum” all’origine del nostro paese

giordano e laterza

In merito ad alcuni commenti sull’articolo dedicato dal nostro giornale ai 150 anni del toponimo “delle Murge” scritto dal prof. Antonio Giordano, egli stesso intende precisare e puntualizzare alcuni aspetti della questione chiedendo la pubblicazione delle seguenti note:


Per “cassanesedoc”

Nel ringraziarla per i complimenti, mi permetta di annotare quanto segue.
Premetto che nel mio libro “Cassano delle Murge-Paese mariano” non ho assolutamente ostentato certezza circa la derivazione del toponimo “Cassano” da “Cassianum”, giacché trattasi solo di maggiore attendibilità, sulla base delle ricerche da me condotte con scrupolosità e dovizia.

Per uno storico, la ricerca del “vero storico” si basa non già sulla mera tradizione orale, tanto per intenderci, sul “dicitur”, sul sentito dire, ma sulle fonti di vario genere, ovvero su quelle documentali, archeologiche, toponomastiche, onomastiche (l’onomastica é la scienza che si occupa dell’origine dei nomi), antroponimiche e sugli studi linguistici, strutturali e semantici. Molto importanti, a volte, risultano anche le testimonianze dirette dei così detti “testimoni del tempo”, ovvero le testimonianze di coloro che si sono trovati a vivere personalmente l’evento. Il “Maestro Alessandrelli”, come lo chiama Lei, nel suo pregevolissimo libro “Cassano delle Murge nel Risorgimento”, si limitò solo ad una brevissima e vaga annotazione circa l’origine del toponomo “Cassano” da “Casa Iani”. In sostanza egli si rifece ad uno scritto di P. Domenico da Noci. il quale, a sua volta, si rifaceva a quanto sostenuto da Padre Lama.

Ecco cosa aveva affermato, in maniera alquanto confusa, P. Domenico da Noci, nel suo “Cenno istorico del comune di Cassano:  << (…) si opina dagli eruditi, che sta un paese fondato dai discendenti di Iafet, i quali vennero ad abitare queste contrade, e le diedero il nome di Iapigia. Questa opinione viene confermata dall’antica ed oscura origine del paese, e dal suo nome, poiché Cassano é una parola composta di CasaIani, cioé da un famoso tempio, che anticamente esisteva in quel luogo dedicato al Nume Giano, sicché da Casa Iani venne il nome Cassano >>, aggiungendo subito dopo: << Questo sentimento non é nostro, ma di Cristoforo da Forlì scrittore delo secolo XVII, il quale dice:”Era nella città d’Italia il Tempio di Giano in quella parte del suo territorio, nel quale fu poi edificato il Castello detto Cassano, cioé Casa Iani” >>.

Orbene, gli “eruditi” sarebbero, appunto, Padre lama e Cristoforo da Forlì.

Di grande imortanza, ai fini della nostra tesi, risulta quanto lo stesso P. Domenico ha affermato alla fine del suo argomentarea, laddove ha precisato:<< però vi é chi dice che l’opinione del Padre Lama é come azzardata e senza fondamento (…)>>.

Un’ultima annotazione.

Quello che, oggi, qualcuno ha fatto passare come “Borgo di Giano”, in tempi molto antichi ( dobbiamo risalire intorno al Mille) era chiamato “Borgo di S.Caterina”. Come vede, si é del tutto travisata e falsata una parte di storia del nostro paese, oltre che la sua identità spirituale, sostituendo al sacro il profano.

Non so se Lei possiede una copia del mio libro, ma nel caso in cui ne fosse sprovvisto/a, sarei lieto di donargliene una, così potrà approfondire ulteriormente la mia ricerca.

Per “KK”

Ha proprio ragione Lei nell’affermare che “in questi 150 anni molti hanno contribuito anche a degradare questa cittadina”. Devo dire che il degrado parte proprio dalle condizioni in cui, oggi, versa il nostro centro storico, e che ha raggiunto il suo culmine con la totale cancellazione di tanta parte,  forse la più importante, del nostro inestimabile patrimonio storico, artistico-architettonico e culturale. Un degrado colpevole, che ha intaccato fortemente i nostri sentimenti ed affetti, le nostre radici ed identità.
Mi riferisco, in particolar modo, all’abbattimento dell’intera “Isola delle monache”, della “Torre aragonese”, dell’ex ospedale “Conte di Torino”.
E’ proprio questo degrado e la distruzione di quell’ideale che é stato irrimediabilmente cancellato che mi addolora fortemente come figlio di questa nostra meravigliosa terra e come storico, che si vede costretto a scrivere di tutto ciò che non esiste più.

 

cordiali saluti

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